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Atletica

Cali: settima Cavo, le 4×100 in finale

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Nel pomeriggio della quarta giornata ai Mondiali under 20 di Cali, in Colombia, il miglior piazzamento in chiave italiana è quello di Ludovica Cavo sui 400 ostacoli.

La 18enne piemontese è settima nel tempo di 58.72 mentre nella stessa finale Alessia Seramondi chiude ottava (1:01.78), con le azzurre meno brillanti rispetto ai turni precedenti e impegnate nelle corsie interne. Sulla pedana del martello nono Davide Vattolo con 72,54 a circa mezzo metro dal personale e anche dall’ottavo posto che gli avrebbe consentito di proseguire negli altri tre lanci di finale.

Nei 3000 siepi tredicesima Agnese Carcano in 10:39.25. Avanti le staffette 4×100 metri che conquistano le finali di domani sera: al femminile Gaya Bertello, Ludovica Galuppi, Agnese Musica e Ilenia Angelini in 44.69, a meno di tre decimi dal record italiano di categoria con il secondo posto parziale e il sesto crono complessivo. Si qualifica anche il quartetto maschile, formato da Eduardo Longobardi, Loris Tonella, Alessandro Malvezzi e Alessio Faggin, a loro volta secondi nella propria batteria in 39.63 (quinto tempo del turno).

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400 OSTACOLI – Dopo aver raggiunto la finale con i tempi di recupero, alle azzurre toccano le due corsie interne. In prima l’alessandrina Ludovica Cavo, che si distingue ancora per la sua distribuzione equilibrata, e in seconda Alessia Seramondi, con una partenza piuttosto aggressiva, però la bresciana perde il passo sulla sesta barriera e di fatto la sua gara viene compromessa.

La sfida per le medaglie è più avanti: rientro vincente della statunitense Akala Garrett a imporsi in 56.16 sulla svedese Hanna Karlsson, di nuovo in crescita, che si presenta al comando sul rettilineo e fa suo l’argento con 56.71. Bronzo all’altra americana Michaela Rose (56.86), frenata da un errore sul penultimo ostacolo. La doppia presenza italiana in finale si chiude quindi con il settimo posto in 58.72 della piemontese Cavo, dopo gli ottimi riscontri dei turni precedenti (due volte sotto i cinquantotto), e l’ottavo in 1:01.78 della lombarda Seramondi.

MARTELLO E SIEPI – Un lancio iniziale a mezzo metro dal record personale e altri due poco sotto, per una dimostrazione di solidità nell’occasione più importante, ma non basta per continuare l’avventura iridata con i tre turni conclusivi. L’azzurro Davide Vattolo è nono nel martello: il suo 72,54 di apertura (nella serie proseguita con 71,79 e 72,08) vale la seconda prestazione in carriera, visto che ha fatto meglio solo quando è arrivato a 73,01 quest’anno.

Al terzo tentativo l’udinese viene scavalcato dal 73,05 dello statunitense Tarik O’Hagan, campione del peso, qui ottavo. Finale palpitante: solo un centimetro divide il finlandese Max Lampinen, oro con 76,33 al quinto ingresso in pedana, e il cipriota Iosif Kesidis, 76,32 all’ultima prova. Nei 3000 siepi fanno gara a sé le tre atlete che si spartiscono le medaglie: show della keniana Faith Cherotich, bronzo nella scorsa edizione, a imprimere un ritmo insostenibile per le avversarie trionfando in 9:16.14.

L’ultima ad arrendersi è l’etiope Sembo Almayew poco prima del passaggio al secondo chilometro, argento in 9:30.41, con la connazionale Meseret Yeshaneh terza (9:42.02). Per l’azzurra Agnese Carcano, tredicesimo posto con il tempo di 10:39.25 e così la veronese è la quarta delle europee al traguardo.

STAFFETTA: AZZURRE OK – Con una bella prova corale, la 4×100 dell’Italia coglie in pieno l’obiettivo della finale femminile. E ci riesce timbrando un crono di valore: al traguardo in 44.69 il quartetto con la piemontese Gaya Bertello, due allieve come la varesina Ludovica Galuppi e l’altra torinese Agnese Musica, quindi l’ascolana Ilenia Angelini.
Alessia Seramondi e Ludovica Cavo (foto Mateo/FIDAL)

Per le sprinter azzurre, quello che non è arrivato nella gara individuale (out nelle batterie dei 100 metri Galuppi e Musica, eliminata questa mattina Angelini nel primo round dei 200) se lo prendono con gli interessi nella staffetta grazie a una serie di cambi sostanzialmente buoni, che fanno correre veloce il testimone al punto di chiudere non troppo lontane dal record nazionale di categoria (44.40 datato 2018). È imprendibile il 43.28 la Giamaica, che tra le altre dopo il bis d’oro nei 100 schiera Tina Clayton in seconda frazione. Ma il secondo posto, e il pass diretto per la finale, va alla squadra italiana con il sesto tempo delle batterie.

4×100 IN FINALE AL MASCHILE – Formula diversa per andare avanti nella 4×100 degli uomini, ma l’esito è lo stesso: azzurri in finale. Stavolta quattro batterie in programma e perciò la qualificazione automatica premia solo chi vince, con quattro risultati da ripescare. L’Italia scende subito in pista: scatta dai blocchi il non ancora 17enne Eduardo Longobardi, napoletano che vive a Ostia.

Poi corrono il trevigiano Loris Tonella, all’indomani del personale sui 200 metri, il brianzolo Alessandro Malvezzi e il padovano Alessio Faggin, sceso fino a 10.25 nei 100 di Cali. Meno fluidi i cambi rispetto alla staffetta femminile, però il team azzurro chiude secondo in rimonta con 39.63 alle spalle del Sudafrica (39.50). Nella seconda “semi” è fuori la Gran Bretagna, nella terza squalificato il Botswana privo del fenomeno Tebogo, nella quarta si ferma l’Australia. Alla fine c’è il quinto crono complessivo e anche qui il primato italiano under 20 di 39.28 stabilito l’anno scorso potrebbe essere ulteriormente avvicinabile.

GANZ OUT – Ci prova nelle semifinali dei 400 ostacoli Riccardo Ganz, che si disimpegna bene nella prima parte di gara, ma poi il trevigiano è in flessione sull’ultimo rettilineo. L’azzurro chiude settimo in 52.58, senza quindi tornare sotto i cinquantadue secondi come in batteria (51.96), nella stagione che l’ha visto migliorarsi fino a 51.29. Era comunque proibitivo il compito del veneto, se si considera che a conti fatti era 50.62 il crono richiesto per la finale.

GLI ALTRI TITOLI – Sensazionale testa a testa nei 200 metri: l’israeliano Blessing Afrifah in rimonta beffa Letsile Tebogo (Botswana), padrone dei 100, che manca la doppietta e viene sconfitto al fotofinish di appena sei millesimi. Entrambi al personale sotto i venti secondi, in un formidabile 19.96: per il vincitore è anche il nuovo record europeo under 20 (battuto il 20.04 di Ramil Guliyev nel 2009), al mondo nella categoria hanno fatto meglio soltanto Knighton (19.49) e Bolt (19.93).

Nell’asta il francese Anthony Ammirati aggiunge tre centimetri al suo primato con 5,75 e diventa il quarto under 20 di sempre, mentre nella gara femminile rinviata per maltempo (da ieri sera a questa mattina) la statunitense Hana Moll è l’unica a quota 4,35 con un salto d’oro alla terza prova. Sul giro di pista, titoli dei 400 al sudafricano Lythe Pillay (45.28) e alla britannica Yemi Mari John (51.50). Nuovo successo nell’eptathlon della finlandese Saga Vanninen (6084 punti) dopo gli ori della scorsa stagione a Mondiali ed Europei U20.

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