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Auto d'epoca

Lafortezza e Carturan padroni della 36ª rievocazione della «Stella Alpina»

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L’ultima giornata della rievocazione storica della «Stella Alpina», gara di regolarità per auto storiche e moderne organizzata dalla Scuderia Trentina e da Canossa Events, è stata quella che ha lanciato al secondo posto in classifica il binomio composto dai bolognesi Mauro Argenti e Roberta Amorosa, in gara su una Porsche 911 T 2.2 del 1969.

Ormai blindata la prima piazza, che è sempre rimasta saldamente nelle mani dei veronesi Michele Lafortezza e Ilaria Carturan con la propria Innocenti Mini Cooper MK2 del 1969, al comando della competizione dal primo all’ultimo giorno, la bagarre si è presto accesa per gli altri due gradini del podio, che hanno visto tre equipaggi superarsi di continuo fino ad arrivare all’esito finale, fissato oggi nella classifica generale definitiva. Argenti e Amorosa negli ultimi 143 chilometri della 36ª edizione sono riusciti a tenersi dietro Giovanni Pedrali e Simona Bonomelli su Austin Healey BN4L del 1956, fino a ieri quarti, e soprattutto a superare Dario Converso e Federica Ameglio su una Lancia Fulvia HF del 1973, che hanno dovuto accontentarsi della quarta piazza finale.

I vincitori hanno chiuso con 302 penalità, staccando Argenti e Amorosa di 44, Pedrali e Bonomelli di 77 e Converso e Ameglio di 172.

I veronesi hanno così potuto festeggiare al Muse il proprio primo successo, che è valso loro il “Premio Azimut”, conquistato sulle strade delle Dolomiti occidentali trentine, insieme alla vittoria nel gruppo 5. Pedrali e Bonomelli si sono guadagnati quella riservata al gruppo 3, Converso e Ameglio quella del gruppo 6. Scorrendo la classifica generale, troviamo poi la Porsche 356 A 1600 del 1959 degli svizzeri Stefano Ginesi e Susanna Rohr in quinta piazza (543 penalità), Giuliano Farina e Augusta Bini su Porsche 911 del 1972 al sesto posto, davanti a due binomi stranieri, quello giapponese composto da Tsuguo Shintani e Sumiko Kokonno su Triumph Tr2 del 1954 e quello argentino composto da Bruno Ricci e Gustavo Gallo su Renault Alpine A 110 del 1969.

Per quanto concerne le auto moderne, tutte Ferrari immatricolate fra il 2014 e il 2021, ha vinto la coppia composta da Fabio Vergamini e Anna Maria Fabrizi su Ferrari 488 Gtb, che ha totalizzato 900 penalità, seguita da Lucilla Sartori e Monica Meneguzzo su Ferrari F430 Spider, che ne hanno raccolte 1329, e da Enrico Zobele e Ivana Trentinaglia su Ferrari 488 Pista Spider (1789).

In quanto alla classifica riservata alle prove di media, fra le vetture storiche la vittoria è andata a Peter e Marianne Aeschbacher su Porsche 356 C Gt del 1964, fra quelle moderne a Enrico Zobele e Ivana Trentinaglia. Per quanto concerne le scuderie, successo per la Amams Tazio Nuvolari.

Si chiude così l’edizione numero 36 di una competizione che ha portato i concorrenti prima in Piana Rotaliana e sull’Altopiano della Paganella, poi in Val di Sole, in Val di Non e in Val Venosta, infine nel Bleggio, nel Lomaso, i Valle dei Laghi, sul Garda e di nuovo in valle dell’Adige, utilizzando Madonna di Campiglio come campo base. Nota importante, il numero di iscritti provenienti da paesi stranieri, quali Austria, Germania, Svizzera, Gran Brentagna, Argentina e Giappone. L’appuntamento è per il 2022.

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