“Regina e re”. Così titolò la Gazzetta dello Sport il giorno successivo al trionfo di entrambi alle Olimpiadi di Albertville. Compagnoni e Tomba, a più di vent’anni dall’addio alle competizioni, sono ancora nel cuore di tantissimi tifosi italiani.
All’Auditorium Santa Chiara, seduti assieme sulla seggiovia, hanno ricevuto l’abbraccio del pubblico, intrattenuto con sorrisi e tante battute, raccontando la loro storia attraverso gli oggetti simbolo del loro passato e guardando al futuro, con vista sulle Olimpiadi 2026, di cui saranno ambasciatori ufficiali.
“È bello tornare ad avere un’Olimpiade in Italia dopo Torino 2006, faremo una bella figura con il mondo intero, cerchiamo di arrivare al top all’appuntamento a cinque cerchi” ha detto Tomba, critico sull’organizzazione del prossimo appuntamento a Pechino.
Il complimento più bello ai due campioni è giunto da Gianni Valenti, direttore scientifico del Festival dello Sport, che ha moderato l’incontro assieme a Cristina Fantoni. “Siete riusciti a portare il tricolore nelle case italiane, rendendo popolare lo sci quanto il calcio” ha detto Valenti rivolgendosi ai due.
Sul palco è giunto anche il videomessaggio di Gianmarco Tamberi, che con Deborah ha condiviso i dolorosi infortuni. “Tamberi ha mandato un grande messaggio vincendo l’oro a Tokio e portando il gesso in pista – ha detto Compagnoni – Per me è stata un po’ la stessa cosa, il ginocchio mi fa male ancora oggi. Ma non è vero che se non mi fossi fatta male avrei vinto di più: questa è la mia storia, ho vinto proprio perché mi sono fatta male e avevo voglia di lottare e prendermi quello che mi è stato tolto”. Qualcuno ha sostenuto che abbia dato l’addio allo sci troppo presto. “Ero provata dai grandi infortuni, stavano cambiando troppe cose nello sci, e non avevo così tanta voglia di rimettermi in gioco”.
Tomba invece ha lasciato con una vittoria, la numero 50della sua gloriosa carriera, conquistata nello slalom delle finali di Crans Montana. “Ma se Deborah mi chiamava potevamo sciare ancora qualche anno assieme” ha detto regalando tanti sorrisi al pubblico.
In chiusura sul palco sono saliti anche Flavio Roda, presidente della Fisi, e Andrea Monti, direttore della comunicazione dell’Olimpiade 2026. Poco più di quattro anni e l’evento a cinque cerchi sarà a casa nostra, con due ambasciatori d’eccezione: Deborah e Alberto, regina e re dello sport italiano.