Che otto giocatori tra i più celebri si sfidino a colpi di racchetta, sembra qualcosa di così surreale che non può che attirare una folla di curiosi. Lele Adani, Simone Barone, Antonio Cassano, Bernardo Corradi, Marco Materazzi, Christian Vieri e Gianluca Zambrotta si sono improvvisati per il Festival dello Sport – ma poi nemmeno troppo, visti gli ottimi risultati e la passione nell’azione – giocatori di padel, una versione del tennis poco nota ma che, grazie a loro, ha saputo catturare gli sguardi e i telefoni di decine e decine di tifosi di ogni età, accorsi in piazza Dante, per un pomeriggio di sport all’aria aperta.
Rimasti nel cuore a tutti per il loro passato sul campo da calcio, gli otto campioni Adani, Barone, Cassano, Corradi, Materazzi, Vieri e Zambrotta si sono sfidati a turno, giocando in coppia gli uni contro gli altri, per tutto il pomeriggio. Non proprio giocatori “di primo pelo” non si sono però risparmiati in fatica, sudore, slanci e salti spettacolari, regalando al vasto pubblico presente qualche ora indimenticabile di sport. Tra bambini, ragazzi e adulti di ogni età, venuti apposta o passati per caso e rimasti a guardare, nessuno ha infatti potuto fare a meno di soffermarsi almeno per qualche minuto ad ammirare questa “strana” versione di un torneo di padel, un tennis giocato in un campo chiuso da pareti (che diventano quindi superfici di gioco) e con una racchetta rigida.
Se da un lato non sono mancati, visti gli straordinari giocatori, il tifo da stadio, i selfie, le foto rubate e i video improvvisati, dall’altro lato non sono mancate nemmeno le dimostrazioni della migliore sportività: campioni un tempo rivali che giocano assieme, ma anche spettatori e fan che, quando una pallina (quasi del tutto identica a quella da tennis) scappa oltre le reti, non ne fanno un cimelio personale ma la rilanciano in campo perché lo spettacolo prosegua. E anche se il torneo aveva tutte le carte in regola per essere considerato “strano” e “surreale”, visti i suoi particolari partecipanti, professionisti di un altro pallone e di un altro campo, quello d’erba, non si è rivelato certo meno serio: a chiudere il lungo pomeriggio, infatti, una premiazione svolta secondo tutte le regole del caso.