Connect with us logo La Voce del Trentino

Atletica

Weir 21,32, con Tamberi è festa a Rovereto

Pubblicato

il

L’oro olimpico dell’alto è secondo con 2,25 al Palio della Quercia, successo allo statunitense McEwen (2,28). Il pesista vince e continua a lanciare lontano. Crippa 7:42.81 nei 3000. Bracy 9.98 nei 100

La festa di Gianmarco Tamberi, la costanza di Zane Weir. Due protagonisti azzurri per una frizzante 57esima edizione del Palio della Quercia di Rovereto. Il campione olimpico del salto in alto, la stella più attesa dello storico meeting trentino, chiude al secondo posto con 2,25 (tre errori a 2,30), raccogliendo il calore e l’applauso del pubblico dello stadio Quercia. Vittoria allo statunitense Shelby McEwen con 2,28. Il risultato tecnico di maggior valore per un italiano è il 21,32 di Weir nel peso, a confermare l’ottimo momento di forma del lanciatore che è stato quinto alle Olimpiadi: battuto il neozelandese Jacko Gill che lo aveva scalzato momentaneamente dalla prima piazza con 21,20 all’ultimo lancio. Di qualità anche i 3000 metri di Yeman Crippa: il primatista italiano è quarto in 7:42.81, nella prova vinta dal serbo Elzan Bibic in 7:39.45. Prima volta sotto i dieci secondi nei 100 metri al Palio della Quercia: 9.98 (+0.2) per lo statunitense Marvin Bracy. A stelle e strisce anche i 400 con il 44.55 di Michael Cherry. Sorrisi azzurri negli 800 con Elena Bellò 2:01.44 (settima) ed Eloisa Coiro al personale di 2:02.02 (nona). Al maschile vola il romeno Catalin Tecuceanu, in attesa della cittadinanza italiana: primo posto e super personale in 1:45.19. La gara di giavellotto femminile valida per la Wanda Diamond League premia la tedesca Christine Hussong, capace di 66,06.

GIMBO – Uno show, a prescindere da misure e piazzamenti. Corre verso il pubblico dello stadio Quercia, manda baci a chiunque, ringrazia di cuore. Gimbo Tamberi si gode questa medaglia d’oro olimpica e fa bene. Al Palio della Quercia trova un avversario vero, solido, nello statunitense Shelby McEwen. L’azzurro delle Fiamme Oro non sbaglia mai fino a 2,25 (ok 2,15, 2,19 e 2,22) misura che invece gli costa un primo errore e che funziona alla seconda. Il percorso di McEwen, al contrario, è impeccabile anche a 2,25 e 2,28. Così il campione olimpico decide di “passare” il ventotto e salire direttamente a 2,30. Quota che stasera non riesce a superare, seppur con ottimo riscontro alla terza prova. Termina al secondo posto, ma oggi contava soprattutto regalare i propri salti e tutta la propria energia ai tifosi trentini impazziti di gioia ad ogni tentativo. Si rivede in gara l’ucraino Bohdan Bondarenko, terzo con 2,22, stessa misura del bielorusso Andrei Churyla (quarto), quinto l’altro bielorusso Dzmitry Nabokau (2,19). “Sono esausto, non vedo l’ora di staccare, ma lo dovevo a questo pubblico fantastico”, le parole del 29enne marchigiano che tornerà in pedana domenica a Chorzow, in Polonia, quindi nella finale della Diamond League a Zurigo (8-9 settembre), per completare una stagione da sogno.

Pubblicità
Pubblicità

WEIR NON SI FERMA – Non si ferma più, Zane Weir. Sesta gara dell’anno oltre i ventuno metri, la quarta consecutiva, considerando la qualificazione (21,25) e la finale di Tokyo (21,41), poi la Diamond League di Losanna (21,20). A Rovereto il quinto classificato dei Giochi Olimpici è il padrone del peso, al termine di un botta e risposta nell’ultimo turno di lanci. Lo sfida il neozelandese Jacko Gill, 21,20, in extremis: la risposta dell’azzurro dell’Enterprise Sport&Service non si fa attendere, è un 21,32 che gli consegna la vittoria e che migliora il 21,17 già ottenuto al terzo lancio. Quarto Leonardo Fabbri (Aeronautica, 20,06). 

3000 – Yeman Crippa (Fiamme Oro) non sfigura affatto in un 3000 corso su buoni ritmi (passaggi a 2.34.3 ai 1000 e 5.07.2 ai duemila) e dominato dal serbo Elzan Bibic (7:39.45). L’azzurro rincorre il treno dei migliori e timbra un valido 7:42.81 a circa cinque secondi dal suo record italiano di 7:37.90, sulla scia del secondo (il marocchino Abdalaati Iguider, 7:41.75) e del terzo classificato, il neozelandese George Beamish (7:42.39). In chiave azzurre si mette in luce il compagno di squadra Pietro Riva (Fiamme Oro) che con 7:45.64 (ottavo) sforbicia quasi cinque secondi al primato personale (aveva 7:50.03).

Non demerita nemmeno Yassin Bouih (Fiamme Gialle), nono in 7:52.62. Al femminile, record del meeting per la russa Svetlana Aplachkina (8:39.95), bel passo in avanti per Elisa Bortoli (Esercito), in grado di scendere a 8:55.35, con quasi dieci secondi di progresso (decimo posto).

100 – Il muro è abbattuto. Nelle precedenti 56 edizioni del Palio della Quarcia, mai uno sprinter era sceso sotto i dieci secondi nei 100 metri. Il primo a violare la barriera è lo statunitense Marvin Bracy, uomo da 9.85 in questa stagione (ma fuori gioco ai Trials), stasera autore del 9.98 (+0.2) che cancella il 10.00 di Femi Ogunode del 2015. Lontani il canadese Jerome Blake (10.15) e il giamaicano Julian Forte (10.19). Tra le donne, la spunta Michelle-Lee Ahye (Trinidad e Tobago), capace di 11.20 (+0.8). Bruciata per un solo centesimo la statunitense Candace Hill (11.21). Settima l’azzurra Gloria Hooper (Carabinieri, 11.55).

IN PISTA – Dopo quasi trent’anni cade il primato del meeting nei 400 metri maschili, il 44.86 del keniano Samson Kitur datato 1992. Lo polverizza lo statunitense Michael Cherry (44.55) che avrebbe fatto ancora (decisamente) meglio senza frenare nel finale. Non esagera Isaac Makwala (Botswana), secondo in 45.02, sesto e settimo posto per gli azzurri Edoardo Scotti (Carabinieri, 46.14) e Vladimir Aceti (Fiamme Gialle, 46.40). Nei 400 al femminile, centro per la russa Polina Miller in un discreto 51.21. Si difende Petra Nardelli (Suedtirol Team Club, 53.73 settima), serata no per Rebecca Borga (Fiamme Gialle, ottava 55.25). D’interesse gli 800 metri. Non è più una sorpresa Catalin Tecuceanu (Silca Ultralite Vittorio Veneto), il mezzofondista romeno in attesa della cittadinanza italiana dal 2018: impressionano però i miglioramenti e la capacità di lettura tattica del 21enne di Trebaseleghe, in provincia di Padova, sceso stasera a un 1:45.19 pieno di prospettive, oltre mezzo secondo di progresso rispetto all’1:45.74 di Lignano Sabbiadoro. Piegata la coppia britannica formata da Elliot Giles (1:45.58) e Jake Wightman (1:46.00). Mai in gara il campione europeo U23 Simone Barontini (Fiamme Azzurre), soltanto 1:53.44 (decimo). Buone le prove delle azzurre Elena Bellò ed Eloisa Coiro, entrambe portacolori delle Fiamme Azzurre: la vicentina si esprime in 2:01.44 (settima), la romana ritocca il primato personale con 2:02.02 (nona), nella serata della keniana Mary Moraa (2:00.40). In due sotto i tredici secondi nei 100hs: la vittoria è per la polacca Klaudia Siciarz (12.95/-0.2), un centesimo meglio della britannica Cindy Sember (12.96). Indietro, ottava, l’azzurra Elisa Di Lazzaro (Carabinieri, 13.62). Al maschile, nei 110hs, prevale il bronzo olimpico Ronald Levy (Giamaica) con 13.37 (+0.1). Quinto Hassane Fofana (Fiamme Oro) fermo a 13.95.

GIAVELLOTTO DIAMOND – Per una serata, lo storico appuntamento di Rovereto brilla ancora di più, onorato dalla Wanda Diamond League di una gara del massimo circuito mondiale: è quella del giavellotto femminile, non disputata nelle tappe cinesi cancellate dal calendario e ricollocata nell’evento dello stadio Quercia. Lanci importanti perché in palio c’erano punti per la finale di Zurigo. Ed è uno show firmato Christine Hussong: la campionessa d’Europa trova la miglior spallata a un notevole 66,06, al quinto turno. Nella “finale a 3” si qualificano anche la lettone Lina Muze (63,42) e la ceca Nikola Ogrodnikova (60,87), non il bronzo olimpico Kelsey Lee-Barber (Australia, quarta con 60,72). La classifica non cambia nel lancio conclusivo, quella determinante, come da regolamento Diamond: Hussong 58,14, Muze 57,44, Ogrodnikova 55,27. Nona con 53,53 Carolina Visca (Fiamme Gialle). Negli altri concorsi del Palio, lungo maschile a Steffin McCarter (Stati Uniti) con 7,90 (-1.1), triplo donne a Thea Lafond (Dominica) con 14,33 (-0.1).

Archivi

Categorie

di Tendenza