Il calcio è una favola. A volte succede che una squadra superi pronostici, cabala e avversari sulla carta più quotati.
La memoria corre al torneo 1990-1991, trent’anni di emozioni e ricordi. La Sampdoria davanti alla sua gente, allo stadio Luigi Ferraris, vince lo storico Tricolore.
E’ una cavalcata cominciata il 9 settembre del 1990 durante il match Sampdoria-Cesena (1-0) e conclusa nel catino del Marassi, gremito in ogni ordine di posto, il 19 maggio del 1991 con la partita Sampdoria-Lecce (3-0).
Rimane un capolavoro sportivo, la Sampdoria, del compianto Paolo Mantovani. Rappresenta la vittoria del calcio romantico. Il successo doriano ricorda per analogia quello del Verona di Osvaldo Bagnoli (stagione 1984-1985).
L’allora Patron blucerchiato, supportato dal direttore sportivo Paolo Borea, costruisce con perizia e abilità una squadra gagliarda e vincente. L’imprenditore genovese è uomo facoltoso e capace, sentimentale e visionario.
Alla guida della ciurma colloca l’istrionico Vujadin Boskov, tecnico esperto e navigato, capace d’imbastire e gestire uno spogliatoio composto da giovani e qualche pedina d’esperienza con il carico di personalità.
Il “professore”, come lo chiamavano in madrepatria, è una mente raffinata, persona colta e brillante.
L’uomo di Begec disegna sul green il classico modulo 4-4-2 da manuale del calcio.
Pagliuca (futuro portiere della Nazionale italiana) è tra i pali, mentre la linea difensiva è composta dal roccioso Vierchowood e dal capitano Luca Pellegrini. Sugli esterni brillano Mannini e Katanec.
Nel mezzo vi sono i costruttori di gioco Fausto Pari e Mychajlycenko con la freccia Attilio Lombardo a destra e il dotto Dossena sulla corsia opposta.
L’attacco si regge sulle spalle strutturate dei “gemelli del gol”, Gianluca Vialli e Roberto Mancini.
Tra i protagonisti della speciale annata è doveroso ricordare l’apporto del brasiliano Toninho Cerezo e Marco Lanna, oltre i rincalzi come Branca, Bonetti e il jolly Invernizzi.
Storie di calcio: trent’anni fa la Sampdoria vinceva il suo scudetto.
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it