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Saltando sul mondo: Tamberi e gli altri fenomeni

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UOMINI

ALTO. La sfera di cristallo non offre molte indicazioni: in una stagione a basse quote, la condizione del momento farà la classifica al di là del talento. I più forti del lotto, la coppia di olimpionici Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim, e il coreano Woo Sang-Hyeok, sono gli artisti capaci di estrarre il coniglio dal cappello al momento giusto. Pronti a volare, e affidabili sul piano della costanza, il canadese Lovett, l’australiano Starc, il neozelandese Kerr e il brasiliano Moura. Stati Uniti senza podio da diverse edizioni, ultimo acuto a Daegu con Jesse Williams: ci può provare JuVaughn Harrison. Barshim per il tris consecutivo, dopo gli ori di Londra e Doha, Tamberi insegue l’unico titolo mai raggiunto.
Azzurri in gara: Marco Fassinotti (Aeronautica), Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro)

ASTA. Con quale misura vincerà Duplantis? Battute a parte, lo svedese punta al primo titolo mondiale all’aperto, l’ultima corona che gli manca per completare l’asset di successi globali. I rivali più accreditati per completare il podio sono gli stessi della finale di Tokyo, l’astista USA Chris Nilsen e il brasiliano Thiago Braz. Borsino in salita per la coppia di Norvegia Lillefosse e Sondre Guttormsen, condizione ritrovata per il filippino Obiena. Altra Europa con il tedesco Lita Baehre, il belga Broeders e l’olandese Vloon. Ultimo Mondiale (forse) per Renaud Lavillenie, l’unica gemma mancante alla sua collezione. Assente il vincitore delle ultime due edizioni e primatista USA, Sam Kendricks, operato due mesi fa a un ginocchio.

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LUNGO. Una spanna avanti c’è il greco campione olimpico Miltiadis Tentoglou, che non perde una gara all’aperto (qualificazioni escluse) dalla finale iridata di Doha, quasi tre anni. È il favorito in una partita con diversi giocatori ambiziosi al tavolo, come lo svizzero Ehammer, chances più consistenti nella sabbia che nel decathlon, lo svedese Montler e gli specialisti indiani, alla miglior stagione che si ricordi (Sreeshankar regolare oltre gli 8,20). L’ultimo statunitense a vincere fu Dwight Phillips a Daegu (Dendy e McCarter i migliori in pedana), l’ultimo europeo il brit Rutherford nel 2015. A meno di un miracolo, il giamaicano iridato in carica Gayle non sembra in grado di replicare lo straordinario successo di Doha.

TRIPLO. In cattedra salirà il successore di Christian Taylor, troppo lontano dagli standard pre-infortunio. Tra i papabili, al netto dell’assenza dei due Diaz (Jordan, fresco spagnolo ma ineleggibile per il Mondiale, e il cubano Andy), il borsino-podio mette in fila il portoghese ex-cubano Pedro Pablo Pichardo, il cubano Lazaro Martinez e il primatista africano Fabrice Hugues Zango. Pichardo ha già perso da Martinez nella finale mondiale indoor di Belgrado. Zango non ha raggiunto le misure degli ultimi due anni. Dietro, poca America (Claye in fase calante) e tanto Oriente (tre indiani quasi stabilmente over-17). L’Italia c’è: Dallavalle miglior caucasico della stagione, terza misura dell’anno tra gli iscritti, Bocchi e Ihemeje alla ricerca di una finale.
Azzurri in gara: Tobia Bocchi (Carabinieri), Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle), Emmanuel Ihemeje (Aeronautica)

DONNE

ALTO. Yaroslava Mahuchikh favorita per l’oro, a ventitré anni dall’ultimo titolo conquistato da un’ucraina (fu la Babakova). Il borsino dell’ultimo mese vede in rialzo le quotazioni delle connazionali Gerashchenko e Levchenko, stabile Vashti Cunningham (bronzo a Doha), altalenante la coppia aussie Patterson-McDermott (ora conosciuta come Olyslagers). La giamaicana Distin per un piazzamento tra le prime sei, occhio particolare per la regolarità della montenegrina Vukovic. Per l’azzurra Elena Vallortigara, con una delle migliori misure stagionali (1,98), la finale è l’obiettivo minimo. 
Azzurre in gara: Elena Vallortigara (Carabinieri)

ASTA. Dopo tre argenti, due iridati e quello olimpico di Rio, è l’occasione per Sandi Morris, capofila 2022 e alla ricerca del riscatto dopo l’infortunio di Tokyo. L’olimpionica Nageotte ha subìto una flessione di rendimento, ma resta co-favorita. Dopo la coppia statunitense, un ventaglio di specialiste che comprende anche la primatista azzurra Roberta Bruni, terza misura di iscrizione e condizione al top. Borsino stabile per la slovena Sutej e la britannica Bradshaw, in ascesa la francese Chevrier. Poi c’è la greca campionessa di tutto Stefanidi, alla quale ogni impresa è possibile. 
Azzurre in gara: Roberta Bruni (Carabinieri), Elisa Molinarolo (Fiamme Oro)

LUNGO. Malaika Mihambo non è più l’unica a vantare un salto oltre i sette metri all’aperto quest’anno, dopo il sensazionale primato dell’Oceania di 7,13 dell’australiana Brooke Buschkuehl-Stratton sabato in una gara pre-mondiale in California. La tedesca resta favorita per la difesa del titolo mondiale in una gara dove si candidano per le medaglie, oltre all’australiana, le due lunghiste atterrate sul podio di Doha, l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk e la nigeriana Ese Brume. In rialzo le condizioni della serba Ivana Vuleta (Spanovic), iridata indoor a Belgrado con 7,06 davanti alla nigeriana, e della britannica Lorraine Ugen, bronzo a Belgrado e tornata a buone misure alla vigilia del Mondiale. Incostanti le statunitensi, che non possono più contare sulla number one Brittney Reese e che non hanno selezionato la talentuosa Tara Davis (7,03 legale e 7,24 ventoso nella gara vinta contro l’australiana).
Azzurre in gara: Larissa Iapichino (Fiamme Gialle)

TRIPLO. Rojas Rojas Rojas, tre balzi e una sola favorita per l’oro mondiale, cui aspira per la terza volta consecutiva. La venezuelana sembra chiudere il discorso per il titolo. Zona podio terreno di caccia per tante specialiste, tra cui ancora la Bekh-Romanchuk (argento mondiale indoor), la giamaicana Shanieka Ricketts e la statunitense Orji, che cerca un podio dal quarto posto di Rio 2016. Europa con crescita della slovena Filipic e della tedesca Eckhardt. Occhio allo spirito combattente della portoghese Mamona, che dà il meglio di sé con le medaglie in gioco.
Azzurre in gara: Ottavia Cestonaro (Carabinieri)

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