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La vice capolista Peschiera corre troppo, la Trentino Energie rimedia solo un set

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Contro le big non si passa. La qualità di gioco della Trentino Energie migliora con il succedersi delle giornate, ma non abbastanza per colmare il divario con le prime della classe, che continuano a viaggiare ad una velocità di crociera superiore a quella dell’Argentario. Lo ha confermato l’atteso appuntamento di ieri pomeriggio contro la vice capolista Peschiera, giunto dopo una serie di sei vittorie in sette incontri: Bonafini e compagne stavolta hanno strappato con le unghie e con i denti almeno un set, il secondo, ma negli altri tre, terminati a 19, 18 e 12, non sono riuscite a tenere il passo indiavolato delle avversarie.

Il Peschiera di questa stagione dispone di un organico lunghissimo, pratica un doppio cambio sistematico che di fatto non altera la qualità del gioco e garantisce tre attaccanti in prima linea per la seconda metà di ogni set e soprattutto può contare su una gabbia muro difesa che lascia cadere solo le briciole. Un sistema di gioco contro il quale solo la capolista Cerea è finora riuscita ad avere la meglio.

La Trentino Energie ha fatto quello che ha potuto per tenere testa alle veronesi, ma ci è riuscita solo quando il servizio ha girato ad alti regimi. Troppo evidente il gap in attacco (43 punti contro 60) per poterlo colmare con altre soluzioni, anche perché alla marcatissima Katerina Pucnik non è stato concesso di andare oltre il 21% (11 su 51).

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Poco cambia in classifica, dato che Orgiano è caduto a Vicenza, quindi il quinto posto non appare in pericolo, ma per migliorarlo servranno due prove super contro Bassano e Marzola il 25 febbraio e il 4 marzo.

Consueto settetto base per la Trentino Energie, con la significativa novità di Giulia Caneparo e Sofia Battistoni in alternanza nel ruolo di libero, la prima impiegata nella fase di cambio palla, la seconda nella fase break, una scelta resa possibile dalla non contemporaneità di questo match con quello della seconda squadra di serie C. La vice-capolista schiera Sara Moschini al palleggio, Benedetta Bellè opposta, Glenda Sandrini e Silvia Tolotto in banda, Martina Scupola e Marianna Fiocco al centro con Giulia Galati libero. Si tratta di un assetto decisamente diverso da quello adottato nel match di andata, quando in banda giocò Cordioli (al posto di Tolotto) e al centro la coppia Turrini – Patelli, per dare la misura di quanto sia profondo l’organico a disposizione di Lorenzo Mori.

Dopo le prime schermaglie Peschiera prende lentamente, ma inesorabilmente in mano le redini del match e lo fa grazie ad una  gabbia muro difesa a dir poco granitica, che imbriglia tutte le soluzioni di palla alta trentine, in particolare quelle predilette di posto 4. Il 4-5 è frutto di un ace di Bissolo su Costalunga, il 4-6 di un facile tocco di Tolotto, poco dopo il 6-9 di un ace di Fiocco su Caneparo, che colpisce il soffitto, e l’8-12 è un attacco ancora di Tolotto.

Bisogna attendere il 10-15, frutto di un primo tempo in rete di Buratti, per annotare la prima interruzione del gioco da parte di Mario Martinez. Alle sue indicazioni fa seguito il secondo break dell’Argentario, conquistato da Sfreddo, ma rimane un episodio assai isolato, dato che un fallo di doppia fischiato a Bonafini riporta l’Orotig a +6. Di qui alla fine le trentine possono solo rallentare la corsa del Peschiera con un muro di Pucnik su Bellè e un ace di Buratti su Sandrini (19-23), perché poi una difesa lunga (e beffarda) di Bellè e un attacco contro il muro a tre di Sandrini chiudono il parziale.

L’Argentario capisce che se non alza il livello di gioco il match è destinato a durare ben poco e nel secondo parziale prova a dare qualcosa in più, in particolare in difesa e al servizio. L’avvio non è certo dei migliori (1-4 con due errori in attacco e un ace del regista Moschini su Caneparo) e sino al 6-10 non si intravedono segnali di inversione della tendenza, visto che le venete vanno a segno con una ricezione e un muro di Scupola su Costalunga (6-10). Le cose cambiano improvvisamente quando si porta al servizio la stessa schiacciatrice valsuganotta, che riesce a piazzare tre stoccate molto incisive, capaci di produrre le ricostruzioni vincenti di Bonafini e Pucnik e un ace sul libero Galati.

Si procede spalla a spalla fino al 13-14, quando un’invasione di Bellè e un attacco della stessa Costalunga costruiscono l’agognato primo sorpasso del match. Le padrone di casa riescono ad allungare ancora con le battute di Paoli e una bella prestazione in difesa (20-16 con il muro di Costalunga sulla neo entrata Franchini), ma basta un attimo di distrazione per ritrovarsi in parità, causa di un errore di Pucnik, di due muri della stessa Franchini e di un attacco vincente di Tolotto.

Il rush finale è appassionante, due errori delle veronesi rimandano avanti l’Argentario, che però sul 23-21 si fa infilare per tre volte, ritrovandosi sul 23-24 a causa di un palleggio falloso della neoentrata Matilde Zara. Un pallonetto di Paoli da seconda linea annulla l’unico set ball ospite, Pucnik firma il 25-24 e il 26-25, mentre il punto finale è frutto di un block di Costalunga su Bellè.

Il match sembra aperto ad ogni conclusione ma è un’illusione ottica, perché Peschiera alza ulteriormente il ritmo e non lascia più alcuno spazio di manovra alla Trentino Energie. Nel quarto set basta un turno al servizio di Fiocco per lanciare le ospiti sul 3-6: muro e difesa toccano tutti gli attacchi trentini e alla fine Moschini trova sempre una soluzione per mettere a terra il pallone, in banda o in contromano.

Sul 4-7 Costalunga e Paoli commettono un errore ciascuno ciascuno, subito dopo Sandrini mette a terra il pallone del 4-10. L’Orotig è incontenibile, produce break point in serie, come quello di Moschini, che tocca un pallone vagante, o quelli di Fiocco (fast) e Bellè. Sul 6-15 la frazione è già ampiamente compromessa per l’Argentario, che dà qualche segnale di vita nella solita rotazione con Costalunga in battuta (due ace su libero e su Sandrini) e costruisce altri due break point con Alessia Paoli, la più continua delle attaccanti di casa (16-20), ma poi deve arrendersi alla forza di Peschiera, che sfrutta anche gli errori di Paoli e Pucnik, oltre a un ace di Moschini su Costalunga, per chiudere agevolmente la frazione sul 18-25.

Nel quarto set l’Argentario inizia con uno sprint inatteso: 4-0 grazie a due errori di Tolotto, ad un muro di Pucnik e ad un attacco di Paoli. La vice capolista non si scompone e il tre sole rotazioni produce il terrificante parziale di 16-1, praticamente identico a quello confezionato sette giorni prima nel tie break contro Bassano, vinto 15-1. Fatali per il cambio palla trentino, che cola a picco, i servizi di Moschini e Fiocco, che producono tre ace e consentono al muro e alla difesa di ricostruire fin troppo agevolmente palloni su palloni, che Bellè, Tolotto, Sandrini e Patelli mettono a terra con una regolarità incredibile. L’Argentario si riprende dallo shock solo per terminare la frazione dando nuovamente segnali di vita, grazie al doppio cambio che manda in campo la diagonale Zara – Bulegato e ad un ace di Buratti (11-18. Nel finale le battute di Patelli fanno male, al punto da portare il punteggio sul 12-23. Gli ultimi punti sono frutto di altrettanti attacchi di Franchini e Fiocco.

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