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La prima vittoria dell’Argentario è servita: 3-0 al Bedizzole

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L’incantesimo è stato finalmente spezzato. Con il successo per 3-0 ai danni del fanalino di coda Bedizzole l’Argentario Trentino Energie ha vinto ieri al PalaBocchi la prima partita della propria stagione ed è balzato al decimo posto in classifica, avendo superato anche il Lemen Almenno.

La squadra di Maurizio Moretti ha confermato i significativi passi avanti compiuti sette giorni fa a Crema, dove aveva strappato i primi due set della stagione, e ha giocato una gara di grande sostanza contro le bresciane, meno brillanti che in altre occasioni forse per la posta in palio.

Le padrone di casa sono state brave a reagire a due brutte partenze nel primo (3-6 e 11-14) e nel secondo set (1-7), appoggiando il proprio gioco sul servizio (10 ace contro 2) e sulla difesa, che, come avvenuto a Crema, ha recuperato moltissimi palloni, creando numerose palle break.

La prolificità in attacco di Sofia Cusma e Alicia Salgado (47% per entrambe) ha fatto il resto, insieme all’intuizione di inserire Barbaro al centro al posto di Buratti da metà del primo set, che ha reso più solido il sestetto. Dall’altra parte della rete ha impressionato Elisa Marinoni, giocatrice di cui sentiremo parlare in futuro, un posto-4 che a soli 17 anni dispone già di una grande varietà di colpi.

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La cronaca

Le padrone di casa iniziano con Capone al palleggio, Cusma opposta, Salgado e Angeloni in banda, Sfreddo e Buratti al centro, Riedmüller libero, mentre le bresciane puntano sulla palleggiatrice Cornella, l’opposta Danesi, le schiacciatrici Marinoni e Populini, le centrali Macobatti e Penocchio, il libero Tagliani.

Sul 3-4 il Bedizzole si costruisce il primo vantaggio del match, grazie a Marinoni e ad un errore di Cusma (3-6). Le trentine inseguono e riescono a ridurre via via il margine, soprattutto grazie agli errori del Bedizzole, ma fino al 12-14 rimangono dietro, avendo messo a terra appena tre attacchi.

Dopo l’ingresso di Mariasofia Barbaro sono le battute di Sofia Cusma a suonare la carica: l’ace su Danesi vale il 13-14, l’errore di Marinoni il pareggio. Per passare davanti serve un altro ace, questa volta di Angeloni, mentre uno smash di Salgado su ricezione lunga fissa il 19-17 che induce Polito a usare il time out. Sul 20-18 l’Argentario mette a frutto altri due servizi velenosi di Salgado, che fruttano l’attacco di Angeloni e l’errore di Populini (22-18). Il più è fatto. Sul 23-20 Agnese Angeloni mette a segno un attacco e un muro su Marinoni e chiude la frazione.

Nella seconda il Bedizzole comincia a passo di carica: sull’1-2 va sui nove metri la centrale Macobatti e le argentelle finiscono nella buca. Tre errori e due attacchi di Marinoni lanciano le bresciane sull’1-7 e costringono Moretti a usare addirittura entrambi i time out. Una scelta che sulle prime pare azzardata, invece i fatti danno ragione al tecnico marchigiano, dato che sul 2-8 la Trentino Energie ricomincia a giocare come ha imparato nelle ultime settimane. Sono di nuovo le battute di Sofia Cusma a smuovere le acque, dato che portano tre break (attacchi di Cusma, Angeloni e Capone), poi un ace di Barbaro vale il -2. Fino al 13-17 tuttavia il Bedizzole tiene duro, anche perché le trentine sbagliano troppi servizi per impensierirlo, ma dopo il cambio palla di Angeloni, con il solito turno al servizio di Cusma, l’Argentario va a prendersi la parità con tre ace consecutivi.

Il finale è un duello rusticano: trentine avanti 21-19 grazie a due bordate di Salgado, contro break di Bedizzole con un errore di Angeloni e un ace di Marchesini (21-22), ma quel punto Salgado realizza il cambio palla e con Dustov in battuta la Trentino Energie scappa sul 25-22 grazie a Cusma, Sfreddo (muro su Populini) e all’errore finale di Marinoni.

L’ultima frazione è la meno stressante per l’Argentario, che la comincia con un piglio convincente (5-0 con due errori delle bresciane) e poi la controlla senza difficoltà. L’ace di Salgado vale il 6-2, poco dopo uno smash e un attacco della schiacciatrice romagnola, uniti ad un attacco di Barbaro (15-7) rendono incolmabile la distanza, anche se le avversarie hanno la forza per portarsi fino al 22-20. Dopo un primo tempo vincente di Serena Sfreddo Cornella commette un fallo di invasione e il punto finale è un ace di Alicia Salgado su Danesi. Poi è festa.

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