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Eugene: Crouser e Allman star dei lanci

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Colombo / Fidal

UOMINI

PESO. Si riparte dalla finale di Doha, la più bella di sempre e forse la più bella di ogni finale. Tre uomini in un centimetro, a ridosso dei 23 metri. Il muro, quasi tre anni dopo, è caduto più volte sotto i colpi di Ryan Crouser, cui manca l’alloro iridato. Non ha conquistato nemmeno quello indoor, andato al brasiliano Romani in giornata di grazia a Belgrado.

Assieme all’altra punta USA Kovacs (due ori mondiali) e al neozelandese Walsh, è questo il poker di specialisti da cui attendersi le migliori misure. Italia con Weir ai box per la frattura di una falange, Ponzio con finale obiettivo minimo, Fabbri alla ricerca delle misure perdute, con tanta voglia di riscatto.
Azzurri in gara: Leonardo Fabbri (Aeronautica), Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia)

DISCO. Fronte aperto per più di un contendente, per Daniel Stahl carte in regola per ripetersi e respingere gli assalti dei giovani rampanti. Lo svedese iridato in carica (e oro olimpico) dovrà difendere il titolo dalle parabole dello sloveno Kristjan Ceh e dall’ultimo arrivato nella top-5 mondiale, Mykolas Alekna, figlio di cotanto padre Virgilijus (due titoli olimpici e due mondiali).

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Chicche: chiamato a vincere a mani basse il titolo NCAA, Alekna ha perso dal cileno Romero. Ceh ha chiuso quest’anno sei gare oltre i 69 metri, tre oltre i 70. Stahl arriva dove non c’è nessuno, quasi 71 metri e mezzo. Dovesse mancare uno di loro all’appello, l’austriaco Weisshaidinger e il già iridato Gudzius sono in corsa per salire in carrozza.

MARTELLO. Mazurka polacca? Può darsi, ma la concorrenza ha assottigliato il gap. Pawel Fajdek, quattro ori mondiali in sequenza, è già il numero uno di sempre al Mondiale, ma perché non puntare al pokerissimo? Wojciech Nowicki, l’eterno terzo, ha l’oro di Tokyo e ne vuole un secondo.

Da quanto visto, carte in regola nei polsi del francese Quentin Bigot (argento a Doha), dell’ungherese Halasz (bronzo di giuria a Doha) e la coppia USA WinklerHaugh per spezzare l’incantesimo: nessun martellista statunitense è mai salito sul podio delle diciassette edizioni dei Mondiali. Henriksen, splendido argento di Norvegia a Tokyo, è appena tornato a flirtare con gli 80 metri.

GIAVELLOTTO. Altra roulette russa per l’ordine delle medaglie. L’iridato in carica, il grenadino Anderson Peters, sembra avere in cascina più chances degli avversari, pur avendo lamentato un problema fisico.

L’olimpionico indiano Neeraj Chopra ha il lancio d’entrata che stordisce, l’altro olimpionico Keshorn Walcott, a dieci anni dall’oro di Londra, può salire sul podio di un Mondiale per la prima volta. Tedeschi in stand by (Vetter rinuncia per infortunio alla spalla), solo Weber ha accarezzato i 90 metri quest’anno. Vadlejch, il ceco, vanta l’argento mondiale di Londra e quello olimpico della scorsa estate. 

DONNE

PESO. La stagione ha regalato quattro over-20, un fatto ormai inusuale. Decollo orizzontale per la statunitense Chase Ealey, per la canadese Sarah Mitton (la più progredita di tutte) e per la cinese Song Jiayuan, cui si aggiunge la due volte iridata e olimpionica Gong Lijiao (una sola gara conosciuta nel 2022). La portoghese Auriol Dongmo parte co-favorita, anche in forza della splendida gara ai Mondiali indoor. Giovani outsider, con numeri importanti nel braccio, l’olandese Jessica Schilder e l’altra statunitense Aquilla, alla prima rassegna globale. 

DISCO. Valarie Allman per togliere la polvere alla voce “zero ori USA”. La ballerina della pedana è la netta favorita, pur se nelle ultime gare una ritrovata Sandra Perkovic ha dimostrato di poter competere con la statunitense.

Podio, sogno possibile per la tedesca Pudenz e diverse altre specialiste europee come Van Klinken e Craft. Da Cuba la campionessa uscente Yaimé Perez. Daisy Osakue al meglio, sul filo del record italiano, per centrare la finale a dodici, come alle Olimpiadi.
Azzurre in gara: Daisy Osakue (Fiamme Gialle)

MARTELLO. Assente la polacca Wlodarczyk, iscritta ma assente causa Covid la statunitense “title defender” DeAnna Price, surclassata quest’anno, nelle misure, dalla coppia AndersenKassanavoid, che sembrano godere del favore dei pronostici.

Per completare l’asse nordamericano, ecco la canadese Rogers, mai efficiente come in questa stagione con record nazionali a ripetizione. Sara Fantini, quattro primati italiani in tre settimane, è iscritta con la quarta misura e può a pieno titolo inserirsi tra le migliori in pedana a Eugene.
Azzurre in gara: Sara Fantini (Carabinieri)

GIAVELLOTTO. Una stagione senza una numero uno, con un ventaglio di diverse specialiste che puntano a salire sul podio. La più attrezzata, la tedesca Christin Hussong, ha dato forfait oggi. La più arrembante verso il top della specialità è la formidabile 20enne greca Elina Tzengko. USA e Canada con buone individualità come la capofila stagionale Maggie Malone, Kara Winger e Liz Gleadle, Giappone e India con Kitaguchi e Rani per colmare il vuoto apparentemente lasciato dalle cinesi Liu Huihui e Lyu Shiying, iscritte ma senza prestazioni di particolare significato. Europa con le esperte Ogrodnikova (Repubblica Ceca) e Kolak (Croazia), alla quale riuscì l’exploit olimpico di Rio.

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