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Equitazione

Dal Trentino Alto-Adige al Canada, la storia di Maximilian: «le opportunità arrivano se sei disposto a fare sacrifici e lavorare sodo»

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Che molti giovani preferiscano andare via dall’Italia per un futuro più stabile, questo è un dato di fatto.

Qualche mese fa abbiamo parlato di Iacopo, cuoco trentino ora negli USA (QUI link), oggi invece parliamo di Maximilian Manzardo, giovane cavaliere altoatesino che dall’Italia è prima andato in Germania e poi è approdato oltreoceano tra Canada e Stati Uniti.

1. Ciao Max parlaci di te: di dove sei, quanti anni hai, cosa hai studiato

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Ciao! Sono nato in Alto Adige, a Vipiteno, ho 28 anni (quasi 29) e ho frequentato il liceo linguistico a Vipiteno. Ad oggi passo da novembre a maggio a Wellington in Florida e poi il resto dell’anno a Vancouver. Sono un cavaliere quindi lavoro in vari concorsi in America del Nord, in Florida, Canada e poi passo il resto dell’estate in Europa, sempre in giro per concorsi.

2. Perché sei partito? da quanto sei via?

Finito il liceo nel 2014 andavo già a cavallo e andavo giù in giro per concorsi tra Italia, Austria e Germania. Ricordo di essermi sentito spesso “perso” e in cerca di quale strada intraprendere. Molti miei amici andavano all’Università e sembravano avere le idee chiare sul loro futuro mentre io no. Ho provato pensare all’Università, ma io volevo viaggiare e vedere il mondo. All’inizio ho lavorato nell’hotel del fidanzato di mia mamma, ho messo i soldi da parte per un viaggio negli Stati Uniti, Messico e Australia. Ho sempre sognato di vivere in un paese in cui si parla inglese, ma ero stato solo in Inghilterra prima.

Alla fine sono tornato a casa e ho lavorato per altri due anni. Mi sono trasferito poi in Germania per andare a cavallo a livello professionale e lavorare in una scuderia nel 2017, prendendomi una pausa da viaggi e lavoro. La Germania è un paese incredibile per lavorare e imparare il lavoro con i cavalli. È stato uno degli anni in cui ho lavorato di più e duramente, il loro approccio uno dei migliori al mondo e devo ammettere che è stato fondamentale per portarmi a dove sono ora.

Dopo un anno in Germania ho iniziato a cercare opportunità negli USA. Il mio allenatore aveva alcuni contatti e alla fine sono finito su un’aereo con tre cavalli da Francoforte a Chicago alla fine del 2018. Prendere una VISA card per gli USA non è facile, così ho iniziato il college come uno studente internazionale e andavo a cavallo nel tempo libero. Volevo solo vedere dove mi avrebbe portato quell’avventura. 

Il tempo passava e mi è stato offerto un lavoro in una scuderia, ho presso la VISA per lavoro (ci sono voluti molto tempo e denaro per prenderla e ad un certo punto avevo persino pensato di ritornare in Europa perché pensavo non la avrei mai presa) 

Alla fine, nel 2020 la VISA è arrivata così come un’altra opportunità di lavoro con un’amazzone incredibile, Tiffany Foster. Cercava qualcuno che muovesse i suoi cavalli… lei è stata a due Olimpiadi, a vari Campionati del Mondo ed è da anni ai vertici dello sport internazionale. Aveva bisogno di qualcuno che mantenesse preparati i suoi cavalli così ho iniziato a lavorare con lei, poco prima della Pandemia, e sono ancora con lei. 

Quest’anno avrò finalmente la green card per gli USA, che mi renderà residente in America e mi andrà ad aprire molte altre porte e opportunità.  Possiamo dire che sono uno dei privilegiati che hanno fatto della propria passione un lavoro, correndo però anche molti rischi e lavorando sodo. Alla fine, penso di essere andato via dall’Italia perché ero curioso e cercavo sempre “qualcosa in più”.

3. Che prospettive avevi in Italia e in Europa?

Credo che in Italia e in Europa sia davvero difficile fare quello che faccio io rendendolo un lavoro. Se fossi tornato in Europa non so sinceramente cosa farei ora o se farei lo stesso lavoro.

4. Ora cosa fai? Quanto lavori?

Sono sempre con Tiffany, e come puoi immaginare essere ai massimi livelli richiede tantissimo impegno e lavoro quindi lavoriamo 6 giorni su 7, ci svegliamo presto e si lavora a oltranza. Ci vuole un team intero per lavorare bene e per far funzionare il tutto. Si fanno tanti sacrifici, ma tutto ripaga. Forse penserei a cambiare qualcosa, come pensare a una casa da comprare, una famiglia, weekend liberi… sono cose comunque importanti e più “normali” che spesso vanno a mancare quando investi molto di te in un’opportunità. A novembre andremo in Cile per qualificarci per le Olimpiadi di Parigi, e io voglio davvero fare parte di tutto questo. E dopo quello… chissà!

5. Secondo te perché tanti giovani vanno via dall’Italia?

L’Italia è un paese piccolo, e penso che per i giovani ci siano tante opportunità un po’ ovunque, anche da lavorare da altri Stati. Se hai una buona educazione puoi davvero lavorare da ovunque tu riesca a trovare. Le possibilità sono infinite ma le puoi trovare solo se sei disposto a lavorare duramente. Ad oggi i giovani hanno un forte spirito di avventura e tanta curiosità. Ora che si può lavorare da remoto, poi, penso sia una grande opportunità per permettere alle persone di esplorare posti nuovi e conoscere nuova gente anche perché, chissà cosa riserva il domani.

6. Cosa consigli a chi era nella tua situazione?

Credere sempre che sia possibile, essere pronti e consapevoli della necessità di fare sacrifici. Probabilmente si partirà dal fondo, ma non bisogna avere paura di chiedere aiuto. Le cose belle richiedono tempo e quando le cose si fanno difficili (perché lo faranno) bisogna ricordare che non sono permanenti. Consiglio di essere sempre aperti mentalmente e di accettare sempre i confronti con il prossimo. 

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