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Atletica

Cali: Italia con 2 medaglie e 12 finalisti

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Si chiude un’edizione dei Mondiali under 20 tra le migliori di sempre per l’Italia a Cali, in Colombia. La squadra azzurra torna dalla trasferta con un bilancio di due medaglie, l’oro di Rachele Mori nel martello e il bronzo di Marta Amani nel lungo, entrambe conquistate venerdì nella penultima giornata.

Ma il team guidato dal vicedirettore tecnico per l’attività giovanile Antonio Andreozzi può contare in tutto 12 piazzamenti tra i primi otto. Se si esclude la rassegna della passata stagione a Nairobi condizionata dalle assenze di alcune tra le principali nazioni, con 15 finalisti azzurri, stavolta viene eguagliato il massimo di 12 che era stato raggiunto nella precedente occasione, quella di Tampere nel 2018.

Pareggiato anche il bottino ottenuto quattro anni fa nella classifica a punti, a quota 38, inferiore soltanto ai 41 di Lisbona nel 1994 oltre che ai 51 del 2021. Tra i numeri della spedizione, da sottolineare anche che nella “placing table” l’Italia è al dodicesimo posto, come soltanto nel 1994 (nono invece l’anno scorso), mentre nel medagliere al diciottesimo. Nell’ultima serata di gare, in chiave azzurra, quindicesimo Cesare Caiani sui 3000 siepi in 9:14.73.

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“SQUADRA CHE HA FUTURO” – “Siamo in linea – le parole del vice dt “Tonino” Andreozzi – con le cifre dell’ultima volta a partecipazione realmente globale, a Tampere 2018. Un segno di continuità di rendimento e anche una medaglia in più: un bronzo oltre all’oro.

Il livello mondiale è sempre più elevato, con alcuni settori che diventano quasi proibitivi. Ma si è visto un bel gruppo azzurro, con all’interno diversi atleti al debutto nella categoria, che ha quindi le possibilità per far bene anche nella prossima stagione. C’è da lavorare, nel cammino per condurre i ragazzi a indossare la maglia azzurra assoluta, però credo che potremo continuare a divertirci”.

Poi le considerazioni sui risultati di vertice: “Due medaglie che premiano il valore tecnico, lo spessore delle prestazioni, ma anche la capacità di gestire le gare: nel martello Rachele Mori non ha sofferto per l’interminabile pausa, anzi alla ripresa è andata in crescendo, e nel lungo Marta Amani ha cercato lo stacco giusto all’ultimo salto, sotto l’acqua, con personalità.

Superate le avversità iniziali, ad esempio per aver trovato una pista in asfalto nell’impianto di riscaldamento che non ha consentito di svolgere gli allenamenti nel migliore dei modi, nel complesso la squadra non ha sfigurato. E siamo già proiettati sul futuro, con i tecnici personali e con le società, per inserire anche gli allievi che hanno dimostrato di essere pronti nelle rassegne di categoria”.

L’ORO DI RACHELE – In apertura dell’ultima sessione di gare, la premiazione del martello con Rachele Mori sul gradino più alto del podio. C’è l’oro che brilla al collo della capitana della squadra dopo aver dominato ieri una gara infinita, spezzata da uno stop di quattro ore per maltempo, e poi diventata trionfale. Suona l’inno di Mameli allo stadio Pascual Guerrero, cantato dagli azzurri in tribuna, che intonano anche l’immancabile “po po po po po po po” a tutta voce. E sventola il tricolore per un successo storico, il primo titolo mondiale nei lanci per l’Italia dell’atletica.

SIEPI – All’inizio si affaccia davanti Cesare Caiani nella finale dei 3000 siepi, in seconda posizione provvisoria, mentre prova a farsi largo il giapponese Asahi Kuroda (2:50 al mille di avvio, poi tredicesimo). Quando mancano quattro giri, alle spalle del fuggitivo si ricompatta il gruppo per raggiungere l’azzurro, bronzo nella scorsa stagione agli Europei U20.

Poi comincia a essere meno brillante l’azione del friulano che scivola indietro e all’arrivo in 9:14.73 è quindicesimo. La sfida per il podio si accende sulla penultima riviera con l’attacco del tandem etiope: vince Samuel Duguna (8:37.92) che stacca Samuel Firewu (8:39.11), entrambi al traguardo alzano le braccia per festeggiare.

LE ALTRE FINALI – Doppietta giamaicana nei 100 ostacoli: impressiona la 17enne Kerrica Hill in un fantastico 12.77, vicina al 12.71 del record mondiale under 20, con l’argento per Alexis James (12.87). Nell’alto il match point è di Karmen Bruus, alla terza e ultima prova a 1,95.

L’allieva estone, finalista iridata tra i “grandi” (settima a Eugene con 1,96 pareggiando la migliore prestazione mondiale under 18), respinge le velleità dell’olandese Britt Weerman, 1,93 come l’altra 17enne serba Angelina Topic (bronzo). Solo Etiopia nel mezzofondo: uno-due sui 5000 al femminile vinti da Medina Eisa (15:29.71) in volata su Meknat Wudu (15:30.06) in una sfida lanciata su ritmi forsennati in 2:55 al primo km dalle keniane che poi cedono poco oltre metà gara.

È di nuovo un’etiope, Birke Haylom, classe 2006, a prendersi il titolo dei 1500 in 4:04.27 piazzando la stoccata all’ultimo giro, dopo aver sventato il pericolo di caduta per un contatto, superando la front runner keniana Brenda Chebet (4:04.64). Etiopia d’oro anche negli 800 al maschile con Ermias Girma (1:47.36) che azzecca la mossa giusta, all’imbocco della curva conclusiva, mentre il secondo posto è dell’algerino Heithem Chenitef, 1:47.61 in rimonta.

Padrona nel disco è la Germania con Marius Karges, 65,55 all’ultimo lancio, e Mika Sosna (63,88) a completare l’accoppiata. Nel triplo imprendibile la giovanissima uzbeka Sharifa Davronova, 16 anni non ancora compiuti, che sbarca sopra i quattordici metri con 14,04 (vento nullo). Tornano sul trono delle 4×400 gli Stati Uniti: al femminile in 3:28.06 con Mekenze Kelley, Shawnti Jackson e due campionesse individuali, la 17enne Akala Garrett (400hs) e Roisin Willis (800), ma anche il quartetto maschile formato da Steven McElroy, Ashton Schwartzmann, Charlie Bartholomew, Will Sumner in 3:04.47.

CALI 2022 – MEDAGLIE E PIAZZAMENTI
Oro: Rachele Mori (martello)
Bronzo: Marta Amani (lungo)
Quarto posto: Eduardo Longobardi, Loris Tonella, Alessandro Malvezzi, Alessio Faggin (4×100)
Quinto posto: Gaya Bertello, Ludovica Galuppi, Agnese Musica, Ilenia Angelini (4×100)
Sesto posto: Federico Morseletto (triplo); Nicola Lomuscio (marcia 10.000)
Settimo posto: Mattia Furlani (lungo); Federico Bruno (triplo); Ludovica Cavo (400hs)
Ottavo posto: Mattia Furlani (alto); Alessia Seramondi (400hs); Giada Traina (marcia 10.000)

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