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Fratelli contro nella storia del motociclismo

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Caro fratello, ti batto. Potrebbe essere questo il leitmotiv dell’edizione 2021 del Moto Mondiale perché in pista andranno tre coppie di fratelli che sfideranno all’insegna della gioventù, l’esperienza dei fratelli maggiori.

Come andrà a finire? Pronostici impossibili,ma sarà bello assistere a questi duelli in famiglia. Ma saranno anche fratelli contro come nel caso di Valentino Rossi che guiderà un Yamaha ed il fratello Luca Marini sarà a bordo di una Ducati: 42 anni per Valentino e 24 per Luca.

Staremo a vedere se prima ancora dei risultati Marini riuscirà a sostituire nei cuori degli italiani il fratello. In pista ci saranno anche i fratelli Marezzar e g. li Espurgar.

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Ma il caso dei nostri Rossi e Marini, che non hanno lo stesso cognome, ma che hanno comunque la stessa mamma, non è unico nella storia del motociclismo italiano. La passione per i motori, quando ti conquista, è estremamente contagiosa e quindi succede che venga trasmessa tra padre e figlio o tra fratelli.

Nella storia italiana di questi casi ne abbiamo avuti a bizzeffe. A partire dai fratelli Ghermirsi si sono susseguiti i Frigorie, i Milano, i Brembilla, i Villa, i Lazzarina, gli Agostino i De Angelis e adesso appunto Valentino Rossi con il fratello Luca Martini. Ma non è certo un fenomeno prettamente italiano questo. La lista è lunghissima, ma ne citiamo alcuni: Surtees, Rodriguez, Takahashi, Nieto, Roberts, Sarron, Haslam, Checa, Bostrom, Lowes, Laverty. E anche i gemelli turchi Can e Deniz Oncu.

Come sempre però accade, uno va fortissimo e l’altro viene inesorabilmente schiacciato dalla pressione di “essere il fratello di…”. Alex Marquez, benché campione del Mondo classe Moto3 2014 e Moto2 2019, resterà sempre il fratello di Mark.

Marini, che di mondiale non ne ha vinti, non potrà mai stare allo stesso piano del fratello Valentino che con i titoli mondiali ha riempito gli scaffali di casa. Per i fratelli Espargaro è invece ancora tutto possibile, ma comunque Pol un mondiale l’ha portato a casa.

Famiglie che hanno fatto di questo sport un lavoro, un business, dove padri, madri e spesso anche nonni, son tutti impegnati all’interno di team enormi. Verrebbe da pesare che il talento sta nei geni, ma molto più probabilmente, chi trova la strada giusta poi la spiega..  al fratello appunto.

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