L’incanto di Hayward Field, l’attesa, la concentrazione, l’adrenalina a mille, il Mondiale che sta per prendere quota.
Clima di vigilia a Eugene per la squadra azzurra che nella mattinata dell’Oregon (il tardo pomeriggio italiano) ha testato per la prima volta la pista e le pedane di un luogo iconico, dove l’atletica è religione, baciato dal sole e da temperature decisamente gradevoli.
Tra gli atleti impegnati nel day 1 c’è tutta la carica di Roberta Bruni, alla ricerca di una storica finale nella notte italiana tra venerdì 15 e sabato 16 (dalle 2.20), impresa mai riuscita ad un’astista italiana: “Essere qui a Eugene è veramente ‘figo’ – le parole della primatista italiana, autrice di uno splendido 4,71 a Barletta che le vale la quinta misura tra le iscritte – È la patria dell’atletica, e quest’anno Sandi Morris ha saltato qui la migliore prestazione mondiale di 4,82: non vedo l’ora di scendere in pedana e darle filo da torcere, a lei, alla Nageotte e tutte le altre”.
La misura di qualificazione diretta, nel primo round che include anche l’altra saltatrice azzurra Elisa Molinarolo, è fissata a 4,65: ”Ogni gara è a sé ma visto l’andamento complessivo della stagione potrebbe bastare anche un 4,60 – continua Bruni – ovviamente la gara è aperta, bisogna stare sul pezzo, sappiamo che la qualificazione è sempre il momento più difficile.
Entriamo con il coltello tra i denti e ci divertiamo in pedana con tutte le altre: io peraltro sarò nel gruppo con la Morris, che conosco bene, e con la quale mi sono anche allenata per un periodo, quindi possiamo trainarci. Spero di ripetere lo show del Golden Gala e perché no, magari ritornare in pedana domenica per la finale”. La sfiorò a Berlino 2009 Anna Giordano Bruno, prima delle escluse, tredicesima in qualificazione: è il momento di provarci senza nessun timore.
Nella prima giornata iridata, cerca la finale un altro degli atleti azzurri che vanta una performance da zone calde delle entry list (settimo tempo tra gli iscritti), il siepista Ahmed Abdelwahed, protagonista al Golden Gala Pietro Mennea con l’8:10.29 della terza prestazione italiana alltime.
“Sono carichissimo, è la prima volta che entro in questo stadio ed è uno dei più belli che abbia mai visto nella mia vita – le primissime impressioni, affascinato da Hayward Field, dove gareggerà alle 2.15 italiane tra venerdì e sabato nella prima batteria – c’è un clima bellissimo, le sensazioni sono buone, speriamo di rendere e di dare il massimo come sempre.
Il mio orizzonte per questo Mondiale è portare a casa un’esperienza e divertirmi: qui è davvero possibile”. Il record italiano di Francesco Panetta, non più così lontano (il memorabile 8:08.57 dell’oro mondiale di Roma 1987), non è un’ossessione, semmai uno dei possibili step da raggiungere: “Come primo obiettivo sicuramente c’è quello di centrare un’altra finale dopo le Olimpiadi di Tokyo – sottolinea – bisogna pensare a fare una buona batteria perché il livello è altissimo, lo sappiamo. Poi in finale chissà, magari può arrivare anche qualcosa di meglio…”.
Dovrà attendere ancora qualche giorno il triplista Andrea Dallavalle (nella notte tra giovedì 21 e venerdì 22) prima di andare all’assalto della finale del triplo, forte del suo 17,28 stagionale che lo colloca al terzo posto nell’elenco dei partecipanti (ci saranno anche Emmanuel Ihemeje, che studia proprio alla University of Oregon, e Tobia Bocchi).
Non è la sua prima volta a Eugene: “L’anno scorso ho avuto l’onore di calcare questo suolo per la Diamond League – ricorda – ero contentissimo di tornare perché mi ero trovato davvero bene, c’è un clima pazzesco qua in America e non vedo l’ora di gareggiare per riprovare quelle bellissime emozioni”. Tutt’altre prospettive rispetto al Mondiale di tre anni fa a Doha: “Ero mezzo infortunato e i risultati si sono visti, in negativo.
Quest’anno, anche dopo il nono posto di Tokyo, ho molta esperienza in più rispetto a quel Mondiale e c’è del margine di miglioramento. Ho avuto qualche problemino alla caviglia destra dopo gli Assoluti di Rieti ma tutto è risolto, per fortuna”. Spendere il meno possibile in qualificazione, questo è il mantra: “Bisogna puntare a fare subito un buon salto. Meno energie sprechi e meglio stai per la finale”.