Lo stadio Artemio Franchi non è semplicemente un impianto sportivo, ma è un’opera architettonica e un’icona ingegneristica, scheggia storica del patrimonio italiano.
Il catino di Campo di Marte rappresenta un eccellente esempio di razionalismo italiano che miscela con sapienza il disegno, la verità strutturale e il cemento armato.
L’opera fu progettata dagli ingegneri Pier Luigi Nervi e Gioacchino Mellucci nel 1929 sull’area del vecchio aerodromo.
I particolari innovativi e avveniristici per l’epoca sono contraddistinti dalla plasticità del materiale: le scale elicoidali, la pensilina priva di sostegni intermedi e la torre di Maratona.
Il concorso internazionale per la riqualificazione dell’area è stato vinto (in un cast di 31 progetti) dal team interdisciplinare guidata da Arup Italia con capo progettista David Hirsch.
La roadmap prevede il varo del cantiere nell’autunno del 2023, mentre la fine dei lavori entro il 2026 in linea con le aspettative stabilite da Bruxelles. L’opera, infatti, sarà finanziata accedendo ai fondi del Recovery Fund con un importo di 95 milioni di euro (in aggiunta a 50 già richiesti dagli inquilini di Palazzo Vecchio).
L’obiettivo è la riqualificazione complessiva dell’area innestando un parco urbano attrattivo, un polo ricettivo direzionale, un polo commerciale e un albergo. Le costruzioni avranno tetti verdi e praticabili inseriti con maestria nel nuovo polmone ambientale.
All’interno del nuovo scrigno sono previsti spazi espositivi nella curva ferrovia e un auditorium nella curva Fiesole. L’intervento manterrà la torre Maratona, le scale elicoidali e le tribune.
La vision “nasce dalla volontà di raccogliere e far risaltare gli elementi del paesaggio naturale e antropizzato di Firenze, ponendosi come interpretazione di una visione territoriale integrata e di forte identità”.
In dettaglio: la casa della Fiorentina avrà una capienza di 40.000 posti e una lama metallica di copertura; il pubblico sarà più vicino al green; nella tribuna d’onore sono previsti posti premium. Il guscio consentirà la produzione di energia rinnovabile attraverso l’impiego di pannello fotovoltaici a sevizio dello stadio e degli edifici che compongono il masterplan.
Riportiamo, infine, uno stralcio della lettera consegnata al sindaco di Firenze e firmata dai nomi illustri dell’architettura internazionale a difesa dell’opera fiorentina: “Lo Stadio Municipale di Firenze è stato pubblicato in tutto il mondo all’epoca della sua costruzione; è stata la prima opera di Nervi a ottenere un riconoscimento internazionale e la sua pensilina a sbalzo, le scale elicoidali e i dettagli evocativi della sua struttura hanno ispirato ingegneri e architetti nell’Europa intera, in Nord America e nel resto del mondo”. Un manufatto da risanare e restaurare prendendo esempio da “numerosi progetti di stadi che negli ultimi anni hanno rivitalizzato impianti storici, elaborando strutture moderne pur preservando l’opera originale e migliorando l’esperienza degli spettatori, combinando il nuovo con il preesistente”.
Fiorentina e lo stadio Artemio Franchi: progetto e restyling.
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it