Zaki Anwari, una promessa della squadra nazionale giovanile dell’Afghanistan, è uno dei “falling men”, caduto lunedì scorso dall’aereo militare americano C-17.
La tragica notizia è stata confermata dalla Direzione Generale dell’Educazione Fisica e dello Sport dell’Afghanistan tramite un comunicato sui social media.
Il tweet così riporta: “ Zaki Anwari, un giocatore della nazionale giovanile di calcio, era tra le centinaia di giovani che hanno cercato di lasciare il Paese aggrappandosi a un aereo militare statunitense. Anwari è caduto e morto.”
Il giorno successivo della presa di Kabul da parte dei Talebani, centinaia di persone si sono riversate sulla pista dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai alla disperata ricerca di un velivolo per evacuare dal Paese.
Come dimostrano i video, durante la fase di rullaggio dell’aereo alcune persone si aggrappavano disperatamente al carrello cadendo nel vuoto qualche minuto dopo il decollo.
Secondo fonti afghane, il giovane 19enne, insieme ad altri connazionali, è caduto in cerca di un “futuro migliore in America”.
Il C-17 Globemaster in partenza dalla capitale trasportava 640 persone (5 volte superiore il carico standard) in fuga con angoscia dalle proprie origini e dai propri affetti.
L’ufficio per le indagini speciali dell’aeronautica statunitense (OSI) ha aperto un’indagine sull’accaduto, anche in riferimento alla perdita di vite civili.
Alcune persone sarebbero decedute nel caos sulle piste dell’aeroporto durante la fase di evacuazione dei funzionari in servizio a Kabul.
I Talebani, in questi giorni, hanno mantenuto una massiccia presenza nella zona adiacente lo scalo Hamid Karzai e testimoni hanno dichiarato di aver visto le mamme passare i propri bambini ai soldati americani sopra il filo spinato nella speranza di offrire loro un futuro migliore.
La news è stata ripresa dalle testate internazionali, in prima battuta dall’emittente americana CNN e dal giornale britannico The Guardian.
Zaki, il giovane giocatore della nazionale afghana caduto dal cielo.
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it