Tra le stelle della maratona di Boston può brillare anche Eyob Faniel. È stato annunciato il cast dei top runners per l’edizione 126, presentato come il più veloce e il più vincente della storia ultracentenaria di questa attesissima “major”, eternamente ricca di fascino e di leggenda, qualcosa che va ben oltre il semplice fatto sportivo.
Al via, nella tradizionale collocazione del terzo lunedì di aprile (lunedì 18), ci sarà anche il primatista italiano della maratona e della mezza, il vicentino delle Fiamme Oro che si è messo in evidenza di recente in un altro luogo simbolo dei 42,195 km con lo straordinario terzo posto di New York.
Per il 29enne che in queste settimane si sta allenando in Kenya, a Kapsabet, la concorrenza si annuncia durissima, a partire dal secondo uomo di sempre in maratona, l’etiope Kenenisa Bekele, al debutto a Boston a 39 anni.
Saranno undici i maratoneti che vantano primati personali inferiori alle 2h06, e tra questi, in quattro sono stati in grado di scendere sotto le 2h04: appunto Bekele con 2h01:41 a Berlino nel 2019 (a due secondi dal record del mondo di Kipchoge), il keniano Titus Ekiru, migliore al mondo nel 2021 con le 2h02:57 di Milano, e i connazionali Evans Chebet (2h03:00 world lead del 2020) e Lawrence Cherono (2h03:04) entrambi a Valencia.
Nel cast anche gli ultimi sei vincitori di Boston: oltre al keniano campione in carica Benson Kipruto e a Cherono (2019), si ripresentano al via il giapponese Yuki Kawauchi (2018), il keniano Geoffrey Kirui (2017), l’etiope Lemi Berhanu (2016) e l’altro etiope Lelisa Desisa (2013-2015), oro mondiale nel 2019 a Doha. Attenzione anche all’ultimo vincitore di New York Albert Korir (Kenya) e al due volte trionfatore a Central Park Geoffrey Kamworor (Kenya), tre volte oro mondiale della mezza.
Primatista italiano dal febbraio del 2020, in virtù delle 2h07:19 di Siviglia, e recordman anche nella mezza maratona (1h00:07 all’aeroporto di Siena Ampugnano nel febbraio 2021), a New York Eyob Faniel ha vissuto il momento fin qui più splendente della propria carriera, attaccando senza paura dopo undici chilometri e restando in testa per i successivi diciotto, prima di essere ripreso e di chiudere al terzo posto, impresa che un atleta europeo non aveva ancora mai centrato nel nuovo millennio. Per un podio che all’Italia, nella gara maschile, mancava dal 1997. E in un contesto ultra competitivo come quello di Boston, Faniel può esaltarsi di nuovo.