Atletica
Zurigo: tanta Italia nella finale per il diamante
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2 anni fail
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RedazioneDue giornate, trentadue diamanti da assegnare e un’ampia partecipazione azzurra tra le stelle mondiali della finale di Zurigo: la Wanda Diamond League celebra l’ultimo atto della sua stagione in una doppia sede, in piazza nel pomeriggio di mercoledì 7 (Sechseläutenplatz) e nella serata di giovedì 8 al Letzigrund, il tempio dell’atletica.
La prima giornata è già decisiva per il campione olimpico ed europeo del salto in alto Gianmarco Tamberi, in gara da campione in carica della Diamond a dodici mesi dal successo del 2021: l’azzurro saluta così la propria annata, prima di partire per il viaggio di nozze insieme alla sua Chiara.
Nel day 1, nell’evento cittadino, sono impegnati anche la primatista italiana dell’asta Roberta Bruni e il pesista Nick Ponzio. Giovedì le luci dello stadio si accendono invece per il bronzo mondiale dell’alto Elena Vallortigara, che ha guadagnato la qualificazione diretta così come l’ottocentista Elena Bellò.
In finale, per effetto di alcune rinunce, sono stati ammessi anche il campione olimpico della staffetta Fausto Desalu (200) e la primatista italiana dei 400hs Ayomide Folorunso. Italia anche nel pre-programme con i 400 metri di Davide Re, e va segnalata anche la presenza di Yupun Abeykoon (100) e Andy Diaz (triplo) che si allenano a Castelporziano (Roma) e indossano la maglia di club italiani.
TAMBERI – L’ultima volta, da queste parti, si arrampicò a 2,34, regalò spettacolo al pubblico da palati fini del Letzigrund rubando la scena a molti degli altri big mondiali, e festeggiò con il diamante e con l’oro di Tokyo intorno al collo: primo, e fin qui unico italiano, a vincere il trofeo della Diamond League. È successo sempre a Zurigo, un anno fa.
La finale del massimo circuito è di nuovo l’ultima fermata della stagione di Gimbo Tamberi (Fiamme Oro), stavolta sulla pedana del centro di Zurigo, in una dimensione diversa ma con il pubblico a due passi e il calore che non mancherà, situazione ideale per Tamberi che sa esaltarsi quando i tifosi si infiammano.
A pochi giorni dal matrimonio di Pesaro, l’azzurro ritroverà da avversario uno degli invitati, il grande amico Mutaz Barshim, campione del mondo in Oregon con 2,37. Tra i finalisti anche due bronzi iridati: l’ucraino Andriy Protsenko salito sul terzo gradino del podio a Eugene e il neozelandese Hamish Kerr che proprio con il 30enne marchigiano ha condiviso la terza piazza ai Mondiali indoor di Belgrado in inverno. Completano il cast lo statunitense JuVaughn Harrison e il canadese Django Lovett.
BRUNI – Ha aggiunto un centimetro al suo record italiano, 4,72 a Rovereto martedì scorso. Roberta Bruni (Carabinieri) può suggellare a Zurigo una stagione di crescita e consapevolezze, riscattando a livello internazionale un Mondiale e un Europeo nei quali avrebbe potuto raccogliere di più. In Diamond League, e questo comunque conta, non è mai scesa sotto il quarto posto quest’anno: seconda a Roma, quarta a Montecarlo e a Losanna.
Mercoledì si misura con le migliori dell’anno (tolta l’iridata Nageotte), dall’americana oro mondiale indoor Sandi Morris all’australiana Nina Kennedy, alla campionessa d’Europa Wilma Murto (Finlandia) fino alle altre europee Katerina Stefanidi (Grecia), Tina Sutej (Slovenia) e Angelica Moser (Svizzera).
PONZIO – E sono 35. Nick Ponzio prosegue il suo tour de force, che poi farà scalo anche a Zagabria e Brescia: il quarto degli Europei affronta i colossi americani Ryan Crouser e Joe Kovacs, la coppia neozelandese Tom Walsh-Jacko Gill e il croato oro a Monaco di Baviera Filip Mihaljevic. Lo show, in pedana e fuori, è garantito. Occhio a Kovacs, più costante del primatista mondiale Crouser nelle ultime settimane.
VALLORTIGARA – La finale di Diamond League può dare stimoli a Elena Vallortigara (Carabinieri), splendido bronzo mondiale, senza le “sue” misure nelle ultime uscite agonistiche dopo i due metri di Hayward Field. Al Letzigrund incontra il trio ucraino magnificamente guidato da Yaroslava Mahuchikh che venerdì a Bruxelles ha disegnato una parabola da 2,05 e ha dato l’impressione di non scherzare nei tentativi al 2,10 del record del mondo. Con lei anche Iryna Gerashchenko e Yuliya Levchenko, oltre all’australiana Nicola Olyslagers e alla kazaka Nadezhda Dubovitskaya.
BELLÒ – Più che meritata la qualificazione di Elena Bellò (Fiamme Azzurre) negli 800. È proprio in Diamond League, nelle gare più tirate, che la mezzofondista ha dato il meglio di sé, abbonandosi al crono di 1:58.97 corso sia all’Olimpico di Roma sia allo Slaski di Chorzow. In Svizzera la più ambiziosa tra le avversarie è la britannica Keely Hodgkinson che con l’oro degli Europei ha interrotto la striscia di argenti consecutivi. Da podio mondiale la keniana Mary Moraa, alle prove generali con il record nazionale nei 400 venerdì scorso a Bruxelles (50.67). Fari anche sulla giamaicana Natoya Goule.
DESALU – La rinuncia di Luxolo Adams ha aperto le porte della finale a Fausto Desalu, inizialmente escluso dagli otto. Il velocista delle Fiamme Gialle si regala un ultimo sprint tra i fenomeni, tra cui l’imprendibile Noah Lyles, il promettentissimo Erriyon Knighton e il campione olimpico Andre De Grasse (Canada). Dal fronte Usa anche Kenny Bednarek, l’altro canadese è Aaron Brown, caselle caraibiche occupate dal dominicano Alexander Ogando e dal trinidegno Jereem Richards.
FOLORUNSO – Out le britanniche Lina Nielsen e Jessie Knight, dentro Ayomide Folorunso (Fiamme Oro), contro due terzi del podio di Eugene nei 400hs, l’argento mondiale nonché triplo oro a Monaco Femke Bol (Olanda) e l’ex primatista Dalilah Muhammad (Stati Uniti) già incontrata domenica pomeriggio a Padova (55.40 per Ayo). Nel match anche le giamaicane Rushell Clayton e Janieve Russell, e le ucraine Anna Ryzhykova e Viktoriya Tkachuk.
LE ALTRE SFIDE – Davide Re “in casa”, nella Zurigo che ospita i suoi allenamenti: nei 400 metri “B”, gara che non assegna il diamante, trova pur sempre il primatista del mondo Wayde Van Niekerk (Sudafrica). Il cingalese Yupun Abeykoon (Nissolino Sport) è la sfumatura d’Italia nei 100 metri che lanciano il bronzo mondiale Trayvon Bromell (Usa).
Chance nel triplo per il cubano della Libertas Unicusano Livorno, Andy Diaz, cavalletta da 17,68 in stagione, opposto al portoghese Pedro Pichardo. Dopo il passo falso di Bruxelles, vuole tornare a volare il padrone dell’asta Armand Duplantis (Svezia). Tra i molteplici altri temi della doppia giornata di finale, interesse per la velocità femminile e in particolare per il derby giamaicano tra Shelly-Ann Fraser-Pryce e Shericka Jackson (quest’ultima anche nei 200), per i salti della triplista venezuelana Yulimar Rojas, per gli ostacoli del brasiliano Alison Dos Santos.
Altri duelli ricchi di adrenalina, quelli tra Tobi Amusan (Nigeria) e Jasmine Camacho-Quinn (Portorico) nei 100hs, Malaika Mihambo (Germania) e Ivana Vuleta (Serbia) nel lungo, Faith Kipyegon (Kenya) e Gudaf Tsegay (Etiopia) nei 1500.
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