USA-Russia: Brittney Griner condannata a 9 anni

Ha assunto dei caratteri geopolitici la vicenda che ha visto coinvolta la 31 enne star del basket americano Brittney Griner.

La giocatrice statunitense – oro olimpico a Rio nel 2016, Tokyo nel 2020 e oro mondiale in Turchia nel 2014 e in Spagna nel 2018 – lo scorso febbraio era stata arrestata all’Aeroporto di Mosca (Sheremetyevo International Airport ) con l’accusa di trasportare olio di hashish nel suo bagaglio.

La giocatrice, che a più riprese ha dichiarato di non aver idea che fosse illegale trasportarlo e che è stato un errore commesso in buona fede, aveva implorato i giudici di non porre fine alla sua vita.

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Tuttavia, il Tribunale di Khimki l’ha ritenuta colpevole ed il procuratore russo Nikolai Vlasenko ha chiesto per lei una condanna a nove anni e sei mesi di prigione (sarebbero stati 10 anni ma le sono già stati scalati gli scorsi mesi passati dietro le sbarre) oltre al pagamento di una multa dal valore di un milione di rubli (ovvero circa 16.000 euro) per possesso di stupefacenti.

Il verdetto di colpevolezza annunciato dalla giudice russa Anna Sotnikova – che ha ovviamente un retrogusto amaro di geopolitica – ha aperto dispute diplomatiche tra Russia e Stati Uniti. I due paesi – che già contano delle relazioni ai minimi storici dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina – hanno discusso la possibilità di uno scambio di prigionieri: gli USA stanno infatti cercando di riportare in patria anche Paul Whelan mentre la Russia vorrebbe il rilascio di Viktor Bout.

Brittney Griner – che del 2015 al 2020 e dal 2020 al 2022 ha giocato per il team russo UMMC Ekaterinburg e che ha ben figurato negli anni sia nella WNBA che nella Nazionale americana – ha affermato “Mi chiamano pedina politica, ma io spero che la politica resti fuori da quest’aula“. Un appello – non udito – dal tribunale russo che l’ha quindi ritenuta colpevole.

Gli avvocati delle cestista, che hanno 10 giorni di tempo, hanno già dichiarato di voler fare appello contro la sentenza.