L’Italia delle meraviglie. Sono sette le medaglie complessive conquistate dagli azzurri alla Paralimpiade di Pechino 2022: due ori, tre argenti e due bronzi, per superare il bottino di quattro anni fa a PyeongChang 2018 (2-2-1). Nella giornata conclusiva, sono arrivati altri due podi dalle nevi di Yanqing, dove era in programma lo slalom. Secondo oro in questi Giochi dopo quella in supercombinata per Giacomo Bertagnolli e Andrea Ravelli tra i Vision Impaired, capaci di resistere alla rimonta degli austriaci Johannes Aigner e Matteo Fleischmann, battuti per appena 28 centesimi con una seconda manche aggressiva. Si tratta della quarta medaglia per la coppia delle Fiamme Gialle, aggiungendo gli argenti in superG e gigante, l’ottava per Bertagnolli (4 ori, 3 argenti e 1 bronzo).
Splende anche il bronzo tra i Sitting di Renè De Silvestro, secondo podio per lui a Pechino dopo l’argento in gigante. Più forte di un tracciato insidiosissimo, il veneto dello Sci Club Drusciè si è regalato un’altra gioia nella giornata in cui sarà anche portabandiera della Cerimonia di chiusura allo Stadio Nido d’Uccello (diretta tv ore 13 italiane su Raidue). Terzo dopo la prima manche, de Silvestro è riuscito a resistere alle insidie di un tracciato angolatissimo e oramai rovinato dalle discese degli atleti precedenti. Nonostante un errore nella parte alta che l’ha costretto a fermarsi, ha stretto i denti ed è riuscito a strappare un bronzo di grinta. Alla fine, l’azzurro ha fatto registrare il crono di 1:38.44, terzo alle spalle del norvegese Jesper Pedersen (1:31.10) e dell’olandese Niels de Langen (1:37.18).
Questa la gioia degli azzurri, a cominciare da Bertagnolli, dopo aver cantato per la seconda volta l’Inno di Mameli: «È sempre strabello essere sul gradino più alto del podio. Oggi abbiamo realizzato un altro sogno, perché tutti sognano di vincere un oro e noi qui ce ne portiamo a casa addirittura due. Migliorare PyeongChang era duro, forse anche possibile, ma ce l’abbiamo fatta».
Gli fa eco Ravelli: «Ci vengono i brividi, è una gioia immensa. La medaglia paralimpica è di per sé bellissima, l’oro lo è ancora di più, ti senti realizzato e vuol dire che hai fatto il tuo dovere».
Così, invece, De Silvestro: «Quando sono caduto ho pensato: è una manche difficilissima, mi rialzo e ci provo lo stesso. Ho tenuto duro e sono arrivato fino in fondo. Sono contento ma non come l’argento di tre giorni fa, non ho sciato bene anche se la manche è stata difficile per tutti, con un tracciato complicato e una neve scivolosa. Sono arrivato qui con l’obiettivo di portare a casa almeno una medaglia. Speravo di poter fare bene nel Gigante e nello Slalom e così è andata. Questa la dedico a mia moglie Lucrezia, che mi ha sempre supportato».
Unici rammarici di giornata, le uscite di Federico Pelizzari e Davide Bendotti nella prima manche della categoria Standing.
Questo il bilancio finale del responsabile tecnico Davide Gros: «Sono extra soddisfatto, un sogno per i ragazzi e anche per me. Il tracciato della seconda manche veramente difficile, ma Renè è stato bravissimo a resistere, mentre mi scende una lacrima per Pelizzari e Bendotti, che potevano giocarsi qualcosa in più. Ci avrei messo una firma per vincere sei medaglie nello sci alpino, sono molto molto soddisfatto. Do un 8 pieno a questa squadra».
Con il decimo posto di qualche ora prima nella staffetta mista dello sci di fondo, che ha visto impegnati a Zhangjiakou Giuseppe Romele, Michele Biglione e Cristian Toninelli, si sono concluse le gare la XIII Paralimpiade invernale. L’Italia è undicesima nel medagliere con 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi e ora guarda con fiducia verso i Giochi casalinghi di Milano Cortina (6-15 marzo 2026). Non perdetevi la Cerimonia di chiusuraoggi alle 13.