Dopo un anno di stop forzato la «Trento Bondone» è pronta a riprendersi il proprio posto nel calendario tricolore e in quello continentale delle gare in salita.
La pandemia non è ancora alle nostre spalle, ma la situazione delle ultime settimane è diversa da quella che la Scuderia Trentina aveva dovuto affrontare un anno fa e quindi, grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine, dell’amministrazione comunale, provinciale e regionale e del Commissario del Governo il 3 e il 4 luglio le auto torneranno a lottare con il cronometro fra Montevideo e Vason.
L’evento è stato presentato in Piazza Duomo, cornice d’eccezione per un rito che ha voluto valorizzare il 70° anniversario della competizione, oltre che il suo ritorno sulla scena dopo la pausa del 2020, e che ha dato spazio ai tanti piloti che l’hanno vinta nel passato prossimo e in quello remoto, nonché ad un ospite d’eccezione come Luigi Mazzola, per 20 anni ingegnere di pista della Ferrari in Formula 1.
Dopo la chiusura delle iscrizioni, fissata per la mezzanotte di oggi, saremo anche in grado di capire quale è stata la risposta dei piloti, molti dei quali erano rimasti molto delusi dall’annullamento dello scorso anno e scalpitano per rifarsi in questa edizione.
Ci ha pensato Fiorenzo Dalmeri, presidente dell’Aci di Trento, per 26 anni alla guida della Scuderia Trentina, a ricordare le difficoltà incontrate nell’ultimo anno della sua “reggenza” e la determinazione messa in campo da tutto lo staff per ripartire nel 2021. Nel suo intervento ha ricordato anche quanto è cresciuta la macchina organizzativa nei corso dei 26 anni in cui l’ha coordinata e il prestigio internazionale che si è conquistata la «Trento Bondone».
Il suo successore Giuseppe Ghezzi ha invece spiegato cosa lo indotto ad accettare questa nuova sfida, ovvero il piacere di contribuire alla crescita di un evento unico per il nostro territorio, e ha ricordato il grande spirito di collaborazione che ha subito trovato in tutti gli interlocutori esterni, istituzionali e non.
Il momento più interessante della mattinata, soprattutto per gli appassionati di motori, è stato però quello dedicato a Luigi Mazzola, che ha ricordato i propri vent’anni alla scuderia Ferrari a fianco di campioni come Alain Prost, Michael Schumacher e Kimi Raikkonen, come ha imparato a mettersi nei loro panni e come è diventato oggi un coach per grandi campioni come Novak Djokovic.
Ha anche paragonato le vetture che si usano nelle gare in salita a quelle che si usavano vent’anni fa in Formula Uno, sottolineando il valore che conserva l’abilità del pilota, in questa dsciplina minore, nel risultato finale, quasi annullato invece ai vertici del movimento motoristico, dove è la tecnologia che decide quasi per intero il risultato.
Poi sono stati premiati alcuni dei piloti che hanno vinto la «Trento Bondone» negli ultimi trent’anni, da Antonio Zadra (1970) a Franz Tschager (1997 e 1998), da Franco Cinelli (2001 e 2004) a Denny Zardo (2005), da David Baldi (2009) a Christian Merli (2018) e infine l’Aci di Trento ha consegnato una coppa ai driver e ai navigatori trentini che hanno vinto un titolo tricolore nel 2019 e nel 2020.
Il neonato Sigillo d’Oro, premio che l’Aci ha istituito per omaggiare ogni anno una figura che si è distinta per i servizi forniti alla comunità, è stato consegnato a Roberto Pizzinini, che ha guidato la sezione trentina dell’Automobil Club per 36 anni, e una targa ha ricevuto Lino Giacomoni, che da poco ha lasciato il comando della Polizia Municipale dopo 24 anni.
All’incontro sono intervenuti anche l’assessore allo sport del Comune di Trento Salvatore Panetta, il presidente del Consiglio Regionale Walter Kaswalder e il vice presidente del Coni trentino Massimo Eccel. Ora la parola passa ai motori.