A 19 anni, alla sua prima Olimpiade in carriera, Daniel Grassl (Fiamme Oro) firma l’ennesima impresa ritagliandosi un posto indelebile nella storia del pattinaggio di figura italiano. Il talento altoatesino, sul ghiaccio del Capital Indoor Stadium di Pechino, ha realizzato l’ennesimo record italiano e risale fino al 7° posto in classifica, secondo miglior pattinatore azzurro di sempre dopo Carlo Fassi, capace di chiudere 6° nell’edizione a cinque cerchi del 1952.
Grassl, 12° dopo il programma corto, mette a referto un libero da 187.43 punti – nuovo primato nazionale nel segmento, di quasi 5 punti superiore all’ultimo realizzato in gennaio agli Europei – grazie a cui ha recuperato ben cinque posizioni terminando non lontano dalla top five. Per l’allievo di Lorenzo Magri un secondo segmento pulito, il quarto di giornata, ricchissimo tecnicamente e con un’interpretazione sempre più convincente che certifica la crescita costante del giovane campione tricolore. Ne è così uscito un punteggio complessivo di 278.07, record italiano distante meno di quindici lunghezze dal podio olimpico odierno. Oro olimpico per lo statunitense Nathan Chen, dominatore a quota 332.60, con i giapponesi Yuma Kagiyama e Shoma Uno rispettivamente secondo e terzo con 310.05 e 293.00 punti.
Per Matteo Rizzo (Fiamme Azzurre), secondo pattinatore tricolore impegnato nella competizione, arriva invece la 16ª piazza finale, indietro di tre posizioni rispetto al corto ma in risalita di due in confronto all’ultimo risultato olimpico di Pyeongchang 2018. Condizionato nel libero da un inizio di segmento complesso a causa dell’errore nella combinazione e di una inusuale caduta vicino alle balaustre, il 23enne azzurro allenato da Franca Bianconi ha poi lottato come un leone reagendo e recuperando padronanza sul ghiaccio sia a livello tecnico che sul fronte artistico. Risultato complessivo di 257.53 punti dopo un lungo – il 17° di giornata – valutato dai giudici meritevole di 158.90 punti.
Qui risultati e classifica.