Magica Elena, è la notte delle meraviglie a Eugene: “Questa medaglia pesa davvero tanto. L’ho desiderata, sognata, ne ho avuto paura, per tanto tempo. Dopo la delusione di Tokyo volevo scrivere un altro finale: ho trent’anni, quasi trentuno, non farò tante altre stagioni nell’atletica ma ho promesso a me stessa che questo obiettivo della medaglia mondiale l’avrei raggiunto”.
Negli occhi c’è la gioia, sempre sobria, posata, nel pieno stile di Elena Vallortigara, una donna forte, sensibile, che ha conosciuto più delusioni che trionfi e che finalmente salta sul podio più meritato. “Sì, sicuramente è una medaglia che vale una carriera, e spero non sia l’unica – prosegue la vicentina di Schio, portacolori dei Carabinieri – Penso di aver aperto un altro mondo a me stessa con questa manifestazione, sono veramente felice e orgogliosa di me, del mio allenatore Stefano Giardi, del nostro lavoro, di tutto quello che è stato fatto per arrivare fin qui. Farlo adesso, dopo tutto questo tempo, è veramente bello”.
Un lampo, i due metri ritrovati dopo quattro anni, da quel 2,02 di Londra del luglio 2018. “Quando ho saltato 2,00 al primo tentativo ho pensato che potesse davvero succedere qualcosa di meraviglioso. Ho sognato anche un altro colore per questa medaglia, ho pensato che non fosse così difficile. In realtà in tutta questa gara ho pensato che le misure non fossero così difficili: mi sentivo forte, in grado di saltare alto”. Mai così convinta, lucida, perfino rilassata dentro la gara, tra un salto e l’altro, sdraiata a terra per isolarsi da tutto ciò che la circondava. “Mi è dispiaciuto per i tentativi a 2,02, non so bene cosa sia successo, poi ne parlerò con il mio allenatore perché oggi sentivo che avrei potuto anche saltare il record italiano, però direi che posso essere contenta”.
La chiave è nella condizione fisica al top: “Per la prima volta arrivavo in una forma ideale – osserva l’azzurra, mai a medaglia tra le ‘grandi’ dopo due lontani bronzi mondiali giovanili da U18 e U20 – questo mi metteva quasi a disagio, per il fatto di sapere che stavolta andava tutto bene, a differenza del passato quando ho avuto avvicinamenti molto più difficili. Qui ho sentito di avere un grosso bagaglio di esperienza, fondamentale sia in qualificazione sia oggi. È stato tutto perfetto, tutto bello. Questo risultato, a partire dal primo turno, è stato il frutto di questo, e devo ringraziare il mio allenatore che ha saputo gestire la preparazione in modo perfetto e tutto il mio team che mi ha tenuta ‘tutta attaccata’ in questa occasione”.
Non l’ha vinta da sola, questa medaglia. “No, l’hanno vinta tutte le persone che ci sono ora, che ci sono state negli ultimi 6 anni in cui mi sono trasferita a Siena, ma anche in tutti gli anni che hanno preceduto questo periodo di maggiore stabilità ed equilibrio. Tutte le persone che hanno contribuito in modo personale e professionale a questo risultato: ho sempre avuto vicino la mia famiglia, il mio coach che ha creduto tantissimo in me. Da parte mia, credo di essere stata brava a non mollare mai, mi sono rimboccata le maniche e ho sempre trovato le soluzioni”.
Non è finita, non può essere finita qua, considerato pure l’Europeo di Monaco di Baviera che incombe (15-21 agosto): “Da domani mi aspetta qualche giorno di riposo, ho bisogno di andare dai miei genitori. Poi continuerò a lavorare perché questo era soltanto un obiettivo – raggiunto – di questa stagione, ma ce ne sono altri, altrettanto importanti. Si cavalca l’onda”.
“Sono tanto felice ma devo ancora realizzare – saluta Vallortigara – mi aspettavo una reazione più emotiva, conoscendomi, invece per il momento mi sento molto tranquilla, ma sono sicura che stanotte non dormirò”. Come tutti gli italiani che hanno fatto il tifo per lei, davanti alla tv, assaporando la notte magica di Elena.