QUINTETTO BASE TRENTO: Conti, Grazulis, Lockett, Atkins, Flaccadori QUINTETTO BASE TREVISO: Banks, Jantunen, Cooke, Sokolowski, Iroegbu
Non era una partita facile quella che si è svolta oggi alla BLM Group Arena: Treviso, reduce da una prestazione negativa contro Reggio lo scorso weekend era certamente in campo con l’intenzione di riscattarsi. Anche Trento si è presentata con un sentimento simile: la partita persa negli ultimi 10 minuti a Tortona bruciava ancora, in più i trentini non avevano ancora a disposizione i giovani Ladurner e Spagnolo.
«La parola chiave di stasera era “pazienza”: ce lo siamo detti prima della partita, e lo abbiamo messo in campo in questa serata per tutti i 40’.» ha detto coach Molin alla fine della partita. E di fatto, non c’è modo migliore per riassumere i 40 minuti di gioco che hanno ben intrattenuto il pubblico trentino e trevigiano presente al palazzetto.
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Per quanto vincere fosse l’obiettivo finale, la partita non è stata certo brillante. A Trento mancava carattere, e ancora di più qualcuno che in attacco facesse girare la palla.
Il gioco di squadra è bello da vedere quando si vede i ragazzi che “fanno gruppo”, ma questo non si è visto costantemente, anzi.
Manca ancora il riuscire a trovare una propria identità di squadra. Anche Treviso ha faticato molto, ma nell’ultimo quarto era riuscita quasi a raggiungere Trento.
All’Aquila manca ancora quella chimica speciale che riesca ad unire i componenti del team. E – specie ai più giovani – manca ancora quella consapevolezza di sapere chi si è e su cosa lavorare.
Basti prendere Conti per esempio: il ragazzo è brillante ed ha un grande talento. Tuttavia non è più il ragazzino uscito dalle giovanili: ora è un giocatore e non solo deve mettere più personalità nel proprio gioco, ma deve anche essere più offensivo e deve avere una buona conoscenza e convinzione dei propri talenti.
Come detto da coach Molin, Luca deve avere la convinzione di essere più di quanto appare e più di quanto dimostra per avere successo e affermarsi nella Serie A.
E questa Trento, è ancora un po’ acerba e non ben amalgamata. La stagione però è appena iniziata e c’è tempo per pensare al futuro.
“È stata una partita che siamo riusciti a competere per 30 minuti ma poi ci siamo fatti prendere dall’ansia e dal panico per non voler lasciar andare.” ha affermato poi l’allenatore di Treviso Nicola Marcelo.
Lele Molin, allenatore di Trento, ha poi dichiarato: «La parola chiave di stasera era “pazienza”: ce lo siamo detti prima della partita, e lo abbiamo messo in campo in questa serata per tutti i 40’. Abbiamo giocato un match di carattere, insidioso perché loro non hanno mai mollato e sono rimasti sempre dentro la partita, e perché siamo stati sempre avanti ma senza riuscire a piazzare un break decisivo.
Abbiamo mostrato buona solidità mentale, siamo contenti di questa vittoria perché al di là di un piccolo passo indietro nella lotta a rimbalzo abbiamo confermato ciò che di buono avevamo già mostrato contro Tortona, ma con la giusta continuità. Specialmente in difesa. Mercoledì inizia il nostro percorso in EuroCup e affrontiamo Patrasso, una squadra per certi versi simile per caratteristiche a Treviso, e vogliamo cominciare con il piede giusto. Il pubblico? Ci ha spinti e sostenuti, spero che siano andati a casa soddisfatti. La squadra deve creare un feeling con l’ambiente e lo deve fare mostrando ogni minuto di sposare quei valori su cui il team e il club sono costruiti».