Atletica
Lai, Galbieri e Ali, sprinter in cerca d’azzurro
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3 anni fail
Da
RedazioneUn sessanta indoor col botto e tre sprinter a caccia di una maglia azzurra ai Mondiali di Belgrado. Dopo il weekend indoor di Ancona che ha visto Luca Lai correre in 6.56, Giovanni Galbieri in 6.60 e Chituru Ali 6.61, i tre velocisti sono ospiti di Atletica TV a un mese dagli Assoluti (26-27 febbraio).
In tre sotto allo standard per i prossimi Mondiali indoor di Belgrado (18-20 marzo, fissato a 6.63). “L’Olimpiade ci ha scossi tutti – racconta Giovanni Galbieri – soprattutto noi atleti che sappiamo quanto lavoro c’è dietro. I ragazzi della 4×100 li conosco da tempo, con Fausto Desalu ho condiviso tante gare, tante staffette giovanili, ero con lui quando ha ricevuto la cittadinanza, vederlo lassù mi ha fatto felice. Eppure, e so di dire qualcosa di inconsueto, per me Tokyo all’inizio è stato demotivante. Come quando leggi Dante: ti sembra irraggiungibile. Invece mi ha dato una scossa e ho deciso di investire tutto quello che ho, di lavorare, di trasferirmi”.
“Scegliendo Formia a settembre del 2021 ho schiacciato il tasto “reset” e ora sto vivendo una seconda giovinezza. È stata una scelta di vita dopo diverse stagioni difficili, a volte solo abbozzate per via degli infortuni. Sono molto felice, avrei dovuto farla prima”.
Un decimo esatto al personale dopo quattro anni. “Il Centro di Preparazione Olimpica offre il meglio per un atleta, compreso un rettilineo molto lungo e riscaldato. La sorpresa è stata fare questo tempo alla prima gara, perché non sono mai stato brillante negli esordi, ma la condizione c’è. Alessandro Nocera mi raggiunge con continuità da Torino, per il resto riesco ad autogestirmi anche con l’aiuto dell’esperienza e della tecnologia. Sono estremamente concentrato nella mia routine da atleta, anche quando sono solo”.
Il 29enne veronese dell’Aeronautica è salito due volte sul podio in azzurro, campione europeo under 23 dei 100 metri nel 2015 e bronzo mondiale under 18 nel 2009. “Sembra una vita fa, e qualche fantasma del passato ancora me lo porto dietro. Bressanone e Tallinn? Ora sono un altro, l’unica costante è che sono un centista al 100%, non un metro in più”.
Anche per Luca Lai “Il primo obiettivo è raggiunto. Volevo mettere al sicuro il minimo e scendere sotto i 6.60 sulla pista su cui da ottobre mi alleno tutti i giorni”. Con il PB migliorato di un centesimo, dopo il 6.62 della batteria, lo sprinter sardo dell’Athletic Club 96 Alperia è diventato il sesto italiano di sempre. “Ora devo crescere, con la sicurezza che ad Ancona sto lavorando con profitto. Dopo qualche anno a Pavia e due anni a Milano, pandemia compresa, ho scelto il palaindoor marchigiano soprattutto per la possibilità di allenarmi al caldo”.
In casa la concorrenza non manca: “Ci siamo entusiasmati nel vedere le imprese olimpiche. Personalmente la mia ispirazione è Gianmarco Tamberi, capace di trionfare dopo tutto quello che ha passato”. Ora focus sugli Assoluti: “Avevo questa pazza idea di correre i 200 indoor per abbassare il tempo di Sandro Floris nei 200 metri indoor, 20.85, ma negli ultimi test ho capito che era irraggiungibile. Sicuramente li correrò all’aperto”.
Il gigante Ali (1,98 di altezza, 49,5 di piede) è solo all’inizio: “Sicuramente è un buon progresso rispetto al 6.68 dell’anno scorso ma ormai mi sono gasato e voglio migliorarmi. Non vedo l’ora di vedere fin dove posso arrivare, all’aperto correrò 100 e 200. Mi piace soprattutto il mezzo giro di pista, mi incuriosisce e diverte. Visto il mio 1,98 di altezza ho iniziato la carriera dai salti e dagli ostacoli, ma la pandemia mi ha dato l’opportunità di testarmi sulla distanza piana e da ottobre vivo a Roma, a Castelporziano, dove mi alleno con Claudio Licciardello e un team stimolante. Il mio primo obiettivo è una stagione regolare, senza problemi fisici: voglio fare molta esperienza. A Luca e Giovanni ruberei i tempi di reazione, diciamo che non sono un lampo in partenza”.
Tutti e tre sono attesi a un paio di uscite agonistiche prima degli Assoluti di Ancona (26-27 febbraio). Lai: “Di Chituru ammiro le caratteristiche fisiche, è alto e forte oltre ad avere un’invidiabile tranquillità mentale; a Giovanni ruberei i primi 10 metri e il talento per la musica (Galbieri tre anni fa ha pubblicato un album da cantautore, ‘Pensa poetico’ ndr)”. Ride Galbieri “Io vorrei 10 centimetri dell’altezza di Chituru! E poi le frequenze di Luca, la sua freschezza nervosa nei finali di gara”.
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