Atletica
Furlani sempre show: campione europeo dell’alto!
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2 anni fail
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RedazioneFantastico Mattia Furlani. Arriva la seconda medaglia d’oro agli Europei under 18 di Gerusalemme per l’azzurro con il trionfo nel salto in alto, dopo lo strepitoso successo nel lungo di martedì sera.
È una doppietta sensazionale, in una splendida mattinata per la squadra italiana che festeggia anche due argenti nella marcia. Ma il protagonista è ancora il reatino, atleta-simbolo della manifestazione per aver conquistato due titoli individuali.
E ancora con una prova di carattere e di qualità agonistiche straordinarie. Il salto vincente è a 2,15 alla seconda prova, una quota che soltanto l’azzurro riesce a superare dopo aver rischiato di rimanere fuori dal podio. Alla misura precedente di 2,13 sbaglia per due volte, in una gara iniziata senza problemi a 2,04, 2,08 e 2,11, e si ritrova quinto in classifica, prima di andare a segno con il terzo e ultimo tentativo per risalire al terzo posto provvisorio.
Poi il colpo di classe del talento allenato dalla mamma-coach Khaty Seck e dal papà ex altista Marcello (2,27 di personale) non lascia scampo agli avversari: secondi a pari merito il cipriota Michalis Christofi e il polacco Jakub Walecki con 2,13, quarti invece il greco Andrea Mita e l’altro atleta di Cipro, Georgios Yiazos, sempre a 2,13.
Due su due per il 17enne cresciuto nella Studentesca Rieti Milardi, da poco entrato nelle Fiamme Oro, che si cimenta anche in un salto nullo a 2,20 cercando di migliorare il record personale (2,17 nella scorsa stagione) e poi decide di chiudere la gara. Una gioia che si aggiunge a quella del salto in lungo di due giorni fa, dominato con il clamoroso balzo a 8,04 dal capitano della squadra azzurra.
“Un’emozione unica! L’oro nel lungo era già qualcosa di straordinario – racconta Mattia Furlani – e vincere ancora è incredibile. È stata una gara difficile, perché ero stanco dal punto di vista muscolare. Ma sono riuscito a riprenderla al punto giusto nonostante gli errori, il salto a 2,15 era davvero bello e l’importante era conquistare l’oro.
Ma ero sicuro di andare forte in entrambe le gare, per questo ho scelto di farle tutte e due. A spingermi anche gli altri azzurri che hanno fatto un tifo assurdo, sono orgoglioso di essere il capitano della squadra. Ora voglio solo pensare a godermi tutto questo”.
Nei 10.000 di marcia è secondo il pugliese Giuseppe Disabato, 16 anni ancora da compiere, in 44:16.55 alle spalle del tedesco Frederick Weigel (44:01.60) dopo una gara sempre in testa al gruppo degli inseguitori. Al femminile nei 5000 si prende l’argento Martina Sciannamea in 23:15.40 mentre il successo va alla spagnola Sofia Santacreu (22:46.32), con l’abruzzese che conduce una prova coraggiosa, al secondo posto in solitaria.
Nella gara maschile, al quarto chilometro il vantaggio del leader Weigel supera il mezzo minuto, ma in rimonta Disabato si avvicina progressivamente staccando lo spagnolo Miguel Espinosa, bronzo in 44:46.88, finché il ritardo diventa di dodici secondi a due chilometri dal traguardo. Le posizioni restano poi immutate, con quasi un minuto di progresso sul record personale per il portacolori dell’Amatori Atletica Acquaviva.
Continua la tradizione della marcia italiana, per merito di un atleta che proviene da uno dei tanti centri attivi in Puglia, la regione dei campioni olimpici Massimo Stano e Antonella Palmisano: l’argento europeo under 18 Disabato vive a Cassano delle Murge (Bari) e si allena ad Acquaviva delle Fonti con il tecnico Tony Esposito. Al debutto nella categoria (nato nel novembre del 2006) si era già guadagnato in questa stagione la convocazione in azzurro per l’incontro internazionale di Podebrady, in Repubblica Ceca, prima del titolo italiano conquistato a Milano. È un cognome noto quello del vincitore: il papà Ronald ha vinto l’oro mondiale della 50 km nel 1983. Decimo posto per Andrea Di Carlo in 47:14.48.
Anche al femminile c’è il tricolore sul secondo gradino del podio. L’azzurra Martina Sciannamea imposta una gara sul proprio ritmo, con grinta e fiducia nei propri mezzi, per mettersi da sola sulle tracce della spagnola Sofia Santacreu che prende subito l’iniziativa e si rivela imprendibile.
Ma non è mai in discussione l’argento per la 17enne della Tethys Chieti, che ha fatto il salto di qualità in questa stagione sotto la guida del tecnico Nicola Piro e avvicina il recente personale di 23:08.25 stabilito con il successo alla rassegna tricolore. Nel terzetto che lotta per il bronzo emerge la francese Léna Auvray (23:26.07), quarta l’ungherese Alexandra Kovacs (23:34.50) mentre l’altra azzurra Giulia Gabriele incappa in una sosta in penalty zone a due giri dal traguardo e finisce ottava (24:19.92).
Nell’alto vinto da Mattia Furlani, ottavo il ligure Gabriele Avagnina con 2,04 e tre errori alla quota di 2,08 con cui avrebbe migliorato il personal best. Prosegue il decathlon: dopo sette prove tredicesimo Nicola Testa (5319) che è il migliore nel disco (48,95), invece Tommaso Franzè non rientra in gara nella seconda giornata per un fastidio al piede emerso ieri. Nel pomeriggio attesi tre azzurri nelle finali individuali: Davide De Rosa (800), Nicolò Cannavale (triplo) e Mario Antolini (400 ostacoli), oltre alle due staffette.
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