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Calcio femminile, il caso: “Sono incinta e il club non mi paga più”

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ANSA

Alice Pignagnoli, 34 anni, è portiere della Lucchese, squadra che milita nella Serie C femminile. Ma Alice Pignagnoli, fuori dal rettangolo verde, è anche una madre, in dolce attesa del secondo figlio. E in quanto madre, si sente ferita e non tutelata dalla decisione della sua società, che alla scoperta della sua gravidanza, ha scelto, indispettita per il “non mantenimento degli impegni presi“, di non proseguire nella sua retribuzione.

Ferita come donna, madre ed atleta“. É il duro sfogo social di Alice, che argomenta a Il Resto del Carlino: “Per una donna dovrebbe essere normale sognare di fare la calciatrice e avere una famiglia. Sono incredula, ogni anno ci sono giocatori che si fanno male a lungo: una società dovrebbe essere pronta a tutto“. Alla trentaquatrenne, in occasione della prima figlia, Eva, era stato dato un segnale importante dal Cesena, dove il portiere militava all’epoca.

La società bianconera infatti, aveva rinnovato il contratto del proprio portiere al settimo mese di gravidanza, dando un segnale importante per un mondo, quello del calcio femminile, ancora troppo lontano a livello di tutele e diritti da quello dei colleghi uomini. Da febbraio a giugno toccherà dunque al fondo per la maternità della Federazione sostenere Alice, con l’augurio che da luglio, da svincolata possa trovare una squadra pronta ad offrirle un nuovo contratto. Per continuare il suo sogno, di madre ed atleta.

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