Le parole delle azzurre al termine del penultimo supergigante femminile di Coppa del mondo che si è svolto a Lenzerheide, in Svizzzera:
Federica Brignone: “Sono contentissima per la Coppa di specialità. Sono partita bene ma mi son sentita scivolare, ho fatto qualche errore di troppo e mi è venuto l’incubo di sbagliare. Non riuscivo ad avere un buon feeling e ho frenato ovunque. È stata anche la cosa giusta da fare, col senno di poi, però le sensazioni non son state magnifiche. Su di una pista così avrei voluto fare un altro tipo di performance. Il tracciato è bellissimo, veramente tosta, mi è piaciuta tantissimo ma io non mi sono fidata. Le prime tre erano cadute, mi son sentita scivolare soprattutto sul piede destro, e non ho avuta quella fiducia ma l’errore è mio. Non mi piace far le gare così, preferisco rischiare e uscire piuttosto che frenare sempre. È stato importante per la coppa però mi dispiace perché era uno dei miei superg. Sarà la prima coppa che riceverò dal podio: non vedo l’ora. Mi dispiace per Elena (Curtoni ndr), ha fatto una stagione stratosferica. È stata una grande sfida per l’Italia, oggi sapeva di dover andare a tutta per recuperarmi dei punti e alla fine si è messa fuori gioco. Una grande stagione, una delle mie migliori, però la Coppa del mondo generale è di un livello superiore. Due medaglie, la coppa di superg davvero tanta roba. La giornata di oggi dimostra che c’è posto per tante campionesse come ha dimostrato la Miradoli”.
Elena Curtoni: “Un supergigante difficile ma era nelle mie corde. Potevo fare meglio, sono partita bene purtroppo mi ha toccato subito dentro lo scarpone. Lo sapevo, avevo visto il segno ma arrivando lunga dalla porta precedente è stato un attimo ritrovarsi per terra. Ho provato a triarmi su ma era impossibile. Mi dispiace perché sarebbe stato bello giocarsela fino alla fine ma è andata così”.
Marta Bassino: “Mi dispiace molto per quei due centesimi. All’inizio, quando sono arrivata, ero contenta per il quarto posto fino a quando non ho visto il tempo. Sono contenta perché è stato un superg molto tosto. Sinceramente sentivo sciare malissimo, non c’era un bel feeling ma l’importante era tener duro e attaccare e per questo son felice. Adesso me la vivo giorno per giorno di trare fuori il meglio di me per questi ultimi appuntamenti”.
Karoline Pichler: “Veramente tosta, le sensazioni sicuramente non erano buone. Ci voleva un sacco di coraggio e ho provato a buttare dentro tutto quello che avevo. I distacchi sono ancora importanti, però non era facile partendo col 41, ed ho fatto il mio miglior risultato in Coppa del mondo quindi sono contenta. Dedico questo risutato a me stessa che ci ho creduto sempre, ma poi soprattutto anche alla Polizia che lo scorso anno mi ha dato la possibilità di allenarmi e alla squadra nazionale per il lavoro fatto quest’anno. Siamo proprio una bella squadra, è un privilegio allenarmi con la squadra più forte al mondo che mi da riferimenti incredibili. Per me è un’opportunità unica”.