Federica Brignone si è regalata un meritatissimo argento nel gigante femminile alle Olimpiadi di Pechino 2022. Sulla pista “Ice River” di Yanqing, la valdostana ha messo in mostra tutto il meglio del suo repertorio, gestendo magistralmente la decisiva seconda manche: partita con 1”09 su Gut-Behrami, ha controllato benissimo il muro iniziale per poi dipingere una run di altissima qualità, dopo la prima che l’aveva vista terminare col terzo tempo provvisorio. La fuoriclasse di La Salle è così diventata la seconda atleta nella storia dello sci azzurro a vincere una medaglia nella specialità in back-to-back, eguagliando quella Deborah Compagnoni – doppietta d’oro nel 1994 e nel 1998 -, che proprio in questa stagione Federica ha superato come numero di vittorie totali sul massimo circuito.
Brignone ha chiuso con il tempo complessivo di 1’55”97, attardata di 28 centesimi dal primo posto di Sara Hector. La fenomenale svedese, al debutto olimpico, si è messa al collo la medaglia del metallo più nobile, reggendo tutta la pressione dopo aver chiuso al comando la prima manche, fissando il cronometro sull’ 1’55”69. Al terzo posto l’elvetica Lara Gut-Behrami, attardata di 72 centesimi, in rimonta dall’ottava posizione conquistando la sua seconda medaglia olimpica otto anni dopo Sochi.
Ventesimo tempo per la debuttante ai Giochi Olimpici Elena Curtoni. La sciatrice valtellinese ha chiuso a 4”22 dalla leader svedese, aumentando la confidenza con l’aggressiva neve cinese in vista del supergigante di venerdì 11. Out invece Marta Bassino, scivolata alla terza porta, nel corso della prima manche.
“Mi resta che ho rotto il ghiaccio dopo il mio inizio di Olimpiadi un po’ difficile e burrascoso” – ha raccontato la stessa Curtoni a fine gara -“con parecchio stress. Ero tanto contenta di essere qui, ed è stato un po’ come essere sulle montagne russe questa settimana. Sono orgogliosa e contenta di aver fatto questa gara, perché è molto importante sciare tanto ed abituarsi a questa neve molto particolare. La prima manche è andata così così, mentre nella seconda son riuscita a metter insieme più parti buone, ma sapevo che il mio gigante quest’anno non era da medaglia. L’Olimpiade è una gara a sé ma la concorrenza è comunque molto alta: bisogna essere onesti perché il mio obiettivo era quello di prendere confidenza con la sciata e migliorare il feeling con la neve e penso di esserci riuscita.