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Vince il Porto 3-2, ma l’Argentario vende carissima la pelle
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4 anni fail
Al termine di un’autentica battaglia, durata 140 minuti, l’Argentario Trentino Energie esce con un punto in saccoccia della sfida contro l’Euroricambi Porto Mantovano, confermando i passi avanti compiuti nelle ultime settimane, ma anche di avere a propria disposizione ancora ampi margini di crescita.
Quello “step” che ancora manca per poter chiudere un set come il quinto, condotto agevolmente fino all’11-7, o per non perdere completamente le staffe dopo pochi scambi, come accaduto nel primo, dominato dalle lombarde. Detto questo, le argenetelle ieri pomeriggio al PalaBocchi hanno venduto cara la pelle e se fossero riuscite a portare a casa la vittoria sarebbe stato un bel trofeo da esibire a fine stagione.
Le avversarie, alla lunga, hanno saputo aggrapparsi alla solidità di un gioco di squadra molto oliato, esattamente come quello del Volta o del Villa d’Oro, e alla capacità di difendere e rigiocare con maggiore conti nuità rispetto alle trentine per portarsi a casa almeno due punti.
Tuttavia si è trattato di un confronto ben diverso da quello visto all’andata, nel quale hanno dovuto dare tutto per prevalere di un’incollatura.
La cronaca – Nessuna sorpresa nei settetti iniziali. La Trentino Energie schiera Bonafini e Paoli, Pucnik e Cusma in banda, Varani e Sfreddo al centro, Pierobon libero, l’Euromontaggi risponde con Oriente in regia, Brignole opposta, Maghenzani e Palumbo in banda, Ghirardelli e Galiero al centro, Montagnani libero.
I primi scambi vedono protagonista solo il Porto Mantovano, che in un batter d’occhio si porta sullo 0-3 e costringe Maurizio Moretti a chiamare il primo time out addirittura sullo 0-2. Un contrattacco in primo tempo di Ghirardelli vale l’1-5, poi con il turno al servizio dell’opposto Brignole nel campo dell’Argentario piovono altri quattro break point consecutivi, prodotti da due diagonali lunghi di Maghenzani, da una pipe e da un errore di Pucnik.
Sul 4-12 le lombarde infilano due ace consecutivi per mano della stessa Maghenzani, ai quali fa seguito un muro di Oriente su Ori, entrata già sul 2-6 al posto di Cusma per rafforzar e la ricezione. Dal 4-15 in poi si gioca solo per preparare la frazione successiva, il finale serve per sottolineare le difficoltà incontrate dalla ricezione di casa, che incassa altri due ace realizzati dalla neo entrata Guarnieri. Il 13-25 dà la misura delle difficoltà incontrate e di quanto deciso dovrà essere il cambio di marcia.
Nel secondo set si vede una squadra più ordinata. Fino all’8 pari l’Argentario regala molto alle avversarie, tanto che i primi quattro punti del Porto arrivano da un muro subito e da tre servizi sbagliati, ma il cambio palla gira a dovere e si riprende sempre il maltolto.
Il primo break arriva da un ace di Cusma su Maghenzani (6-6), poi Alessia Paoli sfodera due battute vincenti, punendo ancora Maghenzani (palla corta) e poi Palumbo nel “sette” di posto-1 (10-8). Le mantovane reagiscono rabbiosamente con i servizi della stessa laterale, già a Lizzana dal 2009 al 2012, aiutata da tre passaggi a vuoto delle argentelle, che rischiano di costare cari (errore di Pierobon, “doppia” di Cusma e attacco out di Modena). Le padrone di casa si stabilizzano a -1 o -2 e poi con due belle battute di Sofia Cusma vanno al sorpasso (ace ed errore della centrale Galiero), caricandosi a mille per un finale di set, nel quale non concedono più nulla alle avversarie, mettendo palla a terra due volte con Paoli, due volte con Cusma e due, nel finale, con Pucnik, che chiude 25-22.
Lo splendido finale di seconda frazione dà la carica alle trentine, che sul 3-4 del terzo set ricominciano a giocare una bella pallavolo: Pucnik batte bene per due volte consentendo a Cusma e Paoli di andare a segno (decisiva una grande difesa della numero 12) e fissando il 5-4, che diventa 7-3 quando Bonafini mura la fast di Galiero.
Due errori di Cusma danno fiato all’Euromontaggi, ma la giovane schiacciatrice triestina si rifà con un ottimo turno a l servizio, valorizzato da due muri (Pucnik e Paoli) e da un fallo di rotazione (12-8). Il set è vibrante, le gialloblù non ci stanno e con Palumbo riescono a mettere nuovamente in crisi il cambio palla trentino, ricostruendo per tre volte in maniera vincente, poi fermate da un provvidenziale muro di Varani su Brignole, che va a segno anche in attacco (16-14).
Un discutibile fallo di doppia fischiato a Pierobon annulla tutto, ma l’Argentario è carico e torna avanti con le battute di Bonafini (muro di Paoli e attacco di Cusma per il 20-17), per pagare poi a caro prezzo tre errori consecutivi, uno in battuta e due in attacco. Sul 20 pari il Porto Mantovano respira, ma subito dopo viene punito da Sofia Cusma, che dopo un cambio palla infila due ace su Maghenzani e Montagnani e fissa il 23-20, che viene infine tradotto in 25-23 grazie ad un errore di Palumbo, commesso cercando di chiudere un tribolato scambio con un pallonetto lungo, finito però out.
Il tempo di invertire i campi e la battaglia ricomincia serrata. Maurizio Moretti deve chiamare un time out sullo 0-3, perché le sue ragazze hanno già incassato tre break, ai quali fa seguito lo 0-4. Ci sono due errori trentini in questo svantaggio, che viene riscattato a suon di contrattacchi poco dopo, firmati dalle solite Pucnik e Cusma.
Sono sempre gli errori la croce dell’Argentario, che concede altri due break al Porto in questo modo, trovandosi sotto 6-10 e poi 9-14 nel momento peggiore della frazione, quello in cui l’Euromontaggi difende tutto (e Cusma intercetta un battuta destinata finire nettamente out, diventando un ace). La frazione è nelle sue mani, ma deve sudarsela fino alla fine, perché poi comincia a sbagliare anche Brignole (13-16) e perché due belle battute di Colombini portano la Trentino Energie a -1. Katerina Pucnik si trova fra le mani anche la palla del 21 pari, ma viene murata dalla regista O riente.
Il set si chiude sul 21-23, quando Ori cerca, senza trovarle, le mani del muro e poi, stizzita, reagisce in maniera poco elegante trovando il cartellino giallo e rosso, che le costa l’espulsione. Chiude Palumbo e si va al tie break.
La battaglia campale iniziata nella seconda frazione riprende come se nulla fosse: 3-0 per l’Argentario con un gran muro di Varani al centro, poi 3-3 anche grazie ad una ace di Galiero su Cusma, che riceve in palleggio.
L’indomabile Pucnik conquista tre punti da sola (attacco, ace e pipe), poi tocca ancora a lei mettere a terra la palla break del 10-6. Le argentelle sembrano lanciate verso il successo, ma qui il set cambia improvvisamente pelle. La battuta di Maghenzani (poi premiata come mvp con un omaggio di Trentinoplant) porta ad un’invasione di Varani e a un muro su Paoli (11-10).
Poi le mantovane incamerano altri due break point con Brignole e un errore di Pucnik (12-13). Il problema è che in ques ta fase attacca solo la numero 12 dell’Argentario e quindi il cambio palla diventa fin troppo prevedibile per l’organizzata squadra di Biagio Marone, che va a nozze, aspettando l’inevitabile attacco della laterale con il muro a due e rigiocando. Sul 14-14 Varani manda la battuta sul nastro e poi Brignole va a segno sull’ennesima ricostruzione, chiudendo i giochi.
Le dichiarazioni – «Nel complesso abbiamo disputato una buona partita, – commenta Maurizio Moretti – confermando i passi avanti mostrati mercoledì scorso. Nel secondo e nel terzo set abbiamo giocato ad alto livello, vincendoli senza alcun aiuto, dato che il Porto Mantovano non ci ha regalato nulla. Nel quarto set abbiamo incontrato delle difficoltà, ma ci abbiamo sempre creduto e nel finale siamo arrivate ad un passo dal portarlo ai vantaggi; ci è mancato giusto un break point. Poi nel tie break abbiamo perso il nostro cambio palla e anche se siamo partiti bene abbiamo pagato dazio. In quanto al primo set è tutto da dimenticare, un episodio che spero rimanga isolato».
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