Impressionante Marco Odermatt che si è preso di forza la vittoria del supergigante maschile di Coppa del mondo a Bormio.
L’elvetico ha pennellato una prova di gran coraggio e superiorità tecnica, mettendo in mostra tutta la sua classe sulla “Stelvio” per fissare il cronometro sul tempo di 1’29″27. Per il detentore della Coppa del mondo si è trattato del 16esimo successo sul massimo circuito in carriera – sesto nella specialità -, oltre ad essere il secondo sigillo stagionale nella disciplina dopo la vittoria sulla pista canadese di Lake Louise.
Distacchi notevoli, con il solo austriaco Vincent Kriechmayr – vincitore della discesa del giorno precedente -, a tentare di reggere il ritmo sino all’ultimo curvone dell’impressionante svizzero, prima di arrendersi definitivamente dopo la “Konta” fino a terminare con un distacco di 64 centesimi. Podio a forti tinte biancorosse con l’altro svizzero Loic Meillard, per la prima volta nei primi tre in superg, terzo a 1”22.
Quarto posto per l’austriaco Daniel Hemetsberger a 1”36, seguito dal francese Alexis Pinturault con 1”40 di ritardo, dal canadese James Crawford a 1″51 e dall’altro rossocrociato Stefan Rogentin, settimo a 1”54. Hanno chiuso la top ten il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, ottavo a 2″15 dal rivale per la testa della classifica generale, l’austriaco Stefan Babinsky a 2″20 e lo svizzero Gino Caviziel a 2″26.
Christof Innerhofer è risultato essere il migliore degli azzurri al 19esimo posto, seguito da Giovanni Franzoni, 22esimo, che ha comunque mostrato una buona interpretazione della difficile tracciatura norvegese. Matteo Marsaglia ha chiuso al 25esimo posto, Mattia Casse al 28esimo e Florian Schieder in 30esima posizione.
Non hanno terminato la gara Matteo Franzoso, così come Dominik Paris: il campione della Val d’Ultimo ha purtroppo pagato in maniera fatale una linea larga al “Ciuk” che lo ha estromesso dalla competizione.
Odermatt guadagna terreno sia in classifica generale – primo con 846 punti, davanti a Kilde a 617 e Kriechmayr a 432 -, che in quella di specialità dove conduce con280 punti sempre su Kilde a 212 e Kriechmayr a 159.
Prossimo appuntamento con gli uomini-jet di Coppa del mondo dal 10 al 14 gennaio a Wengen, in Svizzera, dove sono previsti tre giorni di prove prima del superg il 13 e della discesa il 14 gennaio.
Le parole degli azzurri:
Christof Innerhofer: “Gara veramente difficile, forse la più difficile di sempre. Io sono quindici anni che parto con i primi numeri e non ero più abituato a scendere con tutti questi segni in pista, ho cambiato set-up cambiando l’attacco ma non ero abituato alla reazione dello sci e quindi non ero così in fiducia.
Ho fatto delle curve nettamente migliori, ma poi altre in cui mi ha sparato fuori. Peccato per quell’errore a fine piano che mi è costato un po’ di decimi. Meglio degli ultimi giorni, anche se sono già grande ma si impara sempre e ieri avrei dovuto usare un set-up diverso con le condizioni difficili. Chiudiamo questa pagina e pensiamo all’anno prossimo”
Giovanni Franzoni: “Nono son stato benissimo negli ultimi due giorni ma stamattina mi sentivo meglio. Faticoso fare tre giorni di prove più il superg, con la stanchezza che comincia a sentirsi l’ultimo giorno però ci siamo allenati tutta l’estate apposta. Oggi era bello, dovevo rischiare un po’ di più e ho sbagliato un po’ le linee in alto.
Non mi son sentito tanto bene, l’ultima parte l’ho sciata abbastanza bene: sono soddisfatto a metà. Per come sto sciando sto puntando a qualcosa di più di questo piazzamento, ma va bene visto che non mi sono classificato nelle ultime due gare: bisogna sempre tenere giù il gas”
Mattia Casse: “Ho portato a casa la pelle, una gara un po’ così, difficile su cui ci lavoreremo sopra e faremo in modo che non accada più. Un superg molto estremo con le curve molto accentuate, ritmi diversi e dopo tre giorni così intensi non era una passeggiata. Oggi mi son divertito poco e non ho avuto buone sensazioni: dobbiamo lavorarci su e lo faremo”.