Connect with us logo La Voce del Trentino

News

Nella sprint di Ponte di Legno esultano Svizzera e Francia 

Pubblicato

il

Si è aperto nel segno di Svizzera e Francia il weekend di Coppa del Mondo di sci alpinismo ospitato dal comprensorio sciistico Pontedilegno-Tonale, dove nella giornata inaugurale c’è stata gloria anche per la squadra italiana, portata sul podio da Nicolò Canclini.

La spettacolare gara sprint in notturna, che rappresentava anche un’anteprima olimpica in una location regina dello skialp, ha incoronato vincitori il campione svizzero Arno Lietha, grande favorito della vigilia, e la francese Célia Perillat-Pessey, che a Ponte di Legno ha centrato la prima vittoria della carriera nel massimo circuito internazionale.

Un obiettivo sfumato in dirittura d’arrivo per Giulia Murada, che ha visto scivolare sulla neve i propri sogni di gloria. Nella finale in rosa, l’azzurra era nettamente al comando, ma è caduta a terra mentre affrontava l’ultima curva del percorso, con il rammarico tipico del caso, pur nella consapevolezza di aver offerto una grande prova. Suo malgrado, le è valsa soltanto un quinto posto. Era l’occasione per siglare il suo primo successo in Coppa del Mondo senior.

Pubblicità
Pubblicità

Una leggera pioggia, intensificatasi nelle fasi finali, ha caratterizzato la gara, che aveva come teatro il parterre della pista che si affaccia sul centro abitato di Ponte di Legno. Un tracciato con gradoni, inversioni e discesa finale, con tanto di salto prima della curva che immetteva sul traguardo. Quattro i cambi d’assetto.

Al maschile gli occhi erano puntati sulla squadra svizzera, che vanta grande tradizione nelle sprint, con Arno Lietha leader indiscusso della specialità e già vittorioso nella prima prova “veloce” della stagione, disputata a Val Thorens. L’atleta rossocrociato non si è smentito e ha imposto la propria legge, nono in qualifica e poi in pieno controllo della situazione nelle batterie dei quarti di finale, in semifinale e anche nella finalissima a sei.

Cinque gli azzurri che hanno superato le qualificazioni, tra cui il pimpante Nicolò Canclini (decimo tempo) e il giovane Giovanni Rossi (quarto), che hanno poi vinto i rispettivi quarti di finale, per poi garantirsi il pass per l’atto conclusivo grazie al secondo e al terzo nella propria semifinale, alle spalle dell’altro specialista svizzero Iwan Arnold, con il pluridecorato Robert Antonioli quarto ed escluso dai giochi, beffato dai più giovani compagni di squadra nel tratto in discesa.

In finale Lietha e Arnold hanno imposto subito un alto ritmo alla gara e hanno chiuso nell’ordine, primo e secondo, con Nicolò Canclini bravo a inserirsi nella lotta per il podio e a spuntarla al fotofinish sul francese Thibaut Anselmet, con Giovanni Rossi ottimo quinto davanti all’altro transalpino Baptiste Ellmenreich. Usciti ai quarti di finale gli altri due italiani qualificati, Nadir Maguet e Rocco Baldini, entrambi quarti nella propria batteria.
Epilogo a sorpresa, invece, nella gara femminile, che ha perso in semifinale una delle protagoniste più attese, la recente vincitrice della sprint di Val Thorens Emily Harrop, vittima di una caduta.

In finale Giulia Murada ha messo in mostra una condizione invidiabile e ha preso il comando delle operazioni, imboccando per prima la discesa che portava in zona arrivo. Il suo vantaggio era netto, ma l’azzurra è stata tradita dall’ultima curva, quando i giochi erano ormai fatti.

La valtellinese ha dovuto rimandare l’appuntamento con la prima affermazione da senior in Coppa del Mondo, centrata invece dalla francese Célia Perillat-Pessey, affiancata sul podio dalla slovacca Marianna Jagercikova e dalla compagna di squadra Lena Bonnel. Quarta la tedesca Tatjana Paller, con Murada quinta e la svizzera Caroline Ulrich sesta.

Fuori in semifinale Mara Martini e Ilaria Veronese, quarta e sesta nella loro batteria, mentre la trentina di Pejo Lisa Moreschini (decima in qualifica), Alba De Silvestro, Samantha Bertolina, Silvia Berra e Giulia Compagnoni sono uscite ai quarti di finale.
Domani giornata di riposo. Domenica mattina spazio alle due gare individuali con partenza da Passo Paradiso. Alle 9.45 lo start delle categorie maschili e alle 10.15 di quelle femminili, su due tracciati con distanze diverse.

Le finali

Classifica sprint maschile: 1. Lietha Arno (Sui) 2’34″044; 2. Arnold Iwan (Sui) 2’42″687; 3. Canclini Nicolò Ernesto (Ita) 2’43″203; 4. Anselmet Thibault (Fra) 2’43″246; 5. Rossi Giovanni (Ita) 2’46″906; 6. Ellmenreich Baptiste (Fra) 3’03″080.
Classifica sprint femminile: 1. Perillat-Pessey Célia (Fra) 3’20″636; 2. Jagercikova Marianna (Svk) 3’24″462; 3. Bonnel Lena (Fra) 3’27″460; 4. Paller Tatjana (Ger) 3’28″845; 5. Murada Giulia (Ita) 3’30″210; 6. Ulrich Caroline (Sui) 3’33″497.

Hanno detto

Arno Lietha: «Non è mai facile vincere. Sono riuscito a fare il mio ritmo sin dalle prime inversioni, e anche sui gradoni ho mantenuto la testa con un buon vantaggio. Sono felice per questa seconda vittoria in due gare, vuole dire che ho lavorato bene nella preparazione e nella tecnica ai cambi. Mi è piaciuto molto la tipologia di tracciato che hanno proposto gli organizzatori. Gran bella gara».

Celia Perillat-Pessey: «Sono super felice per la prima vittoria in Coppa del Mondo. Ancora non ci credo. Ho fatto un’ottima prova sulle inversioni e sulle gradinate restando vicina a Giulia, che però nel finale nell’ultimo cambio assetto è stata particolarmente veloce. Sono stata un po’ fortunata per la caduta della Murada, mi spiace per lei. Però per me è una giornata storica».

Giulia Murada: «Non riesco a capacitarmi di cosa sia successo. Alla fine della discesa, a pochi metri dal traguardo, mi sono trovata sdraiata a terra. Sono molto delusa e senza parole. Ci tenevo a vincere la prima gara di Coppa del Mondo nell’assoluta femminile, e soprattutto perché era la gara di casa. Peccato. Ero in testa con un buon margine. Avevo gestito bene tutta la gara, sono stata veloci ai cambi e nel tratto in salita ho dato il tutto per tutto. Forse ero troppo veloce o forse la neve sulla curva era troppo bagnata. Devo metabolizzare questo risultato. Adesso è troppo calda la bruciatura».

Nicolò Ernesto Canclini:«È arrivato un podio strappato con i denti. Sarei potuto arrivare secondo se non avessi sbagliato all’ultimo cambio assetto, ma sarei anche potuto arrivare quarto, perché Anselmet stava andando davvero forte. È stata una gara molto combattuta, con Arnold che è stato incredibile nell’ultimo cambio assetto. Ha sopravanzato sia me sia Thibault. Sono comunque molto soddisfatto del risultato nella gara di casa. Devo fare i complimenti per l’ottimo tracciato che hanno proposto gli organizzatori».

Archivi

Categorie

di Tendenza