Passione, determinazione e adrenalina. E poi, soprattutto, un balzo da record. Il più lungo, finora, della sua giovane carriera.
Sono circa 7.700 i chilometri che separano le nevi della Val di Sole dagli impianti del Nordic Center di Zhangjiakou, sede delle gare olimpiche di salto con gli sci di Pechino 2022.
Un percorso da compiere tutto d’un fiato, come un volo elegante che precede l’atterraggio sul palcoscenico più prestigioso. Lo sa bene Giovanni Bresadola, alfiere italiano della disciplina, uno che la gravità la sfida in continuazione. E che oggi, alla vigilia dell’esordio a cinque cerchi, è pronto ad affrontare l’avventura con umiltà ed entusiasmo.
«Nell’ultima prova di Coppa del Mondo a Willingen sono caduto, ora sento un po’ la botta ma tornerò presto come nuovo – spiega il ventenne atleta solandro, alla sua prima partecipazione ai Giochi Invernali –. È una grande emozione, sono davvero contento».
Ed ecco che i pensieri corrono: ad emergere è un’epopea fatta di neve, scarponi e trampolini. Che negli anni, va da sé, sono diventati sempre più lunghi.
«A 6 anni facevo fondo – racconta –. Un giorno chiesero a noi bambini chi volesse provare a saltare. Mi sono fatto avanti e dal quel momento è iniziato tutto».
A motivare quella scelta, con ogni probabilità, anche l’ammirazione per il fratello maggiore Davide che avrebbe gareggiato fino al 2019 accumulando un curriculum di tutto rispetto: tre partecipazioni olimpiche e cinque presenze ai Mondiali tra salto e combinata.
A legare i due ragazzi, però, non è solo la passione per il trampolino. Entrambe le carriere, infatti, si caratterizzano per la comune militanza in uno storico club di Ossana: il Gruppo Sportivo Monte Giner di Massimino Bezzi, punto di riferimento sul territorio per gli appassionati della discipline nordiche.
«Sono grato al Centro Sportivo dell’Esercito che mi ha tesserato e che oggi rappresento, e lo sono altrettanto nei confronti dell’associazione Monte Giner – spiega ancora Giovanni –. Senza di loro, probabilmente, non avrei avuto la possibilità di iniziare a praticare questo sport e oggi non sarei qui alle Olimpiadi».
Ovviamente la spedizione in terra cinese riempie di speranze e orgoglio l’intera comunità dell’alta Val di Sole. «Poter vedere in mondovisione un nostro ragazzo cimentarsi alle Olimpiadi è un momento storico per tutti noi – commenta Laura Marinelli, sindaca di Ossana –. La storia di Giovanni diffonde i migliori valori dello sport e trasmette a tutti i suoi coetanei che cosa si può raggiungere con passione, dedizione e sacrificio».
L’appuntamento è per venerdì 5 febbraio alle 13:15 ora di Pechino (le 06:15 in Italia) con l’avvio delle qualificazioni. Nella categoria maschile della disciplina, Bresadola sarà l’unico italiano in gara.
Stessa sorte per la spedizione femminile che conterà sulla sola presenza di Jessica Malsiner, giovane e promettente atleta delle Fiamme Gialle.
Pur non potendo vantare una consolidata tradizione nel salto, il movimento azzurro spera comunque di registrare progressi importanti. I Giochi possono essere di certo una vetrina privilegiata. Oltre che una fonte di ispirazione.
«In Italia non abbiamo i numeri di nazioni come Austria, Germania e Slovenia – conclude Bresadola – ma sulle nevi vedo comunque un bel po’ di ragazzini che si cimentano nel salto per divertimento puro». Le Olimpiadi del futuro, c’è da scommetterci, sono già iniziate.