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La Sfera e lo Spillo

Moreno Torricelli, dalla “bottega” in Brianza ai campi dorati della Serie A

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Il 5 marzo del 1995 corre la 22esima giornata di serie A. Nel catino di San Siro si scontrano Inter e Juventus. Finisce a reti bianche (0-0). I bianconeri di Marcello Lippi strappano un pari prezioso in vista della vittoria finale per lo scudetto.

Torricelli gioca sulla fascia mancina e, a tempo scaduto, sui titoli di coda, dopo novanta minuti di scorribande, si presenta davanti a Pagliuca che compie un autentico miracolo deviando la sfera in angolo.  E’ la Juve del tecnico di Viareggio gagliarda e rocciosa guidata in difesa da Massimo Carrera, costruita nel mezzo da Paulo Sousa e indemoniata davanti con Ravanelli, Roberto Baggio e Vialli.

La storia di Moreno Torricelli è la favola del calcio. Vi sono avvenimenti che cambiano il corso della vita di un uomo, del giocatore di calcio.

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Torricelli è un giovanotto di belle speranze che nei primi anni novanta del secolo scorso lavora in un’azienda che produce mobili nel cuore della Brianza. E’ un incarico gravoso nel magazzino, tra imballi e bolle di consegna.

I momenti sono scanditi dalla dura giornata di lavoro nel reparto di stoccaggio e dagli allenamenti serali sul campo di calcio. E’ il sacrificio del giocatore dilettante sostenuto dalla passione incrollabile per il pallone che rotola sul green.

Il giovane Moreno gioca nella Caratese (serie D) allenata all’epoca da Roberto Antonelli, ex bomber di Milan e Monza. Dustin incoraggia il giovane e lo sprona individuandone con maestria le potenzialità fisiche e atletiche.

Geppetto, nomignolo affibbiato in seguito da Roberto Baggio, cresce calcisticamente nella Folgore Verano, breve parentesi nel Como e poi a Oggiono. Nato a Erba (Como) il 23 gennaio del 1970, vive con la famiglia a Inverigo nel cuore verde della Brianza.

Impegnato con Barbara, una giovane parrucchiera timida e riservata di Monguzzo (a 2 passi da Inverigo), che diventerà presto sua moglie.

Claudio Gentile (campione del Mundial 1982 e all’epoca direttore sportivo del Lecco) nota le prestazioni del giovane difensore durante una partita amichevole e, nonostante un piede mancino da migliorare, lo segnala a Giovanni Trapattoni (allenatore della Juventus).

Nell’estate del 1992 parecchi club di serie C sono sulle orme del terzino, ma il Trap lo spedisce in campo per una serie di amichevoli con la maglia della Juventus.

E’ convocato per la preparazione estiva e successivamente il club della Vecchia Signora gli sottopone un contratto, che Torricelli firma in bianco. Dal 1992 al 1998 gioca con la giubba bianconera, collezionando più di 150 partite e segnando 2 reti.

La forza fisica, il vigore atletico, la spinta sulle corsie esterne sono le caratteristiche peculiari del giocatore lombardo. L’impeto e la furia agonistica vengono impiegati con sagacia sia in fase di propulsione sia nel raccordo difensivo.  

Si narra che negli spogliatoi Trapattoni  (di Cusano Milanino, alle porte del capoluogo lombardo) si rivolgesse a Torricelli nel dialetto milanese, chiamandolo simpaticamente “legnamè” (falegname). Tra i due nasce un rapporto di stima e fiducia che resisterà negli anni a venire.

Le parole di Moreno rilasciate in un’intervista confermano il loro legame schietto e sincero: “Ho sempre ringraziato Trapattoni per avermi dato fiducia, non so quanti avrebbero subito buttato in campo un ragazzino come titolare nella Juventus. Dopo quella partita ci siamo incrociati in ascensore e in dialetto mi ha detto: “o tu sei matto o sei un giocatore”. Era il mio papà del calcio. Lui mi seguiva al di fuori del campo, mi consigliò di smetterla con le troppe interviste e di pensare solo a giocare”.

Con la Juventus vincerà in carriera: 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Coppa Uefa, 1 Supercoppa Uefa, 3 Scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa italiana.

Nel 2010 la moglie Barbara (conosciuta in gioventù) muore di un male incurabile lasciando 3 figli.

Dopo il grave dolore si trasferisce in Valle d’Aosta con Arianna, Alessio e Aurora. Qui incontrerà, nel 2014, la sua seconda moglie, la sua seconda vita.

Emanuele Perego             www.emanueleperego.it              www.perego1963.it

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