Il Marocco scrive una pagina indelebile nei Mondiali che si stanno giocando in Qatar.
La compagine di Walid Regragui battendo il Portogallo entra nella storia passando dalla porta principale. È la prima squadra africana ad accedere alla semifinale di un Campionato Mondiale di calcio.
Un traguardo che ai nastri di partenza pareva un sogno velleitario. In quasi cento anni di storia della Coppa del Mondo nessuna “equipe” del continente africano aveva cullato il miraggio di entrare nell’olimpo del calcio.
Il cammino dei ragazzi di Regragui è stato un crescendo.
Per ironia della sorte il CT è nato in Francia, a Corbeil-Essonnes, quarantasette anni fa. Il piccolo centro con 40.000 anime è collocato nella regione dell’Ile de France.
Walid Regragui è un ex difensore roccioso di Tolosa e Ajaccio. Scoperto nei dilettanti da Rudi Garcia, ex allenatore della Roma, incrociò a Grenoble il bomber transalpino Oliver Giroud.
Il giovane tecnico (classe 1975) è laureato in economia e scienze sociali dopo aver conseguito la maturità scientifica.
Ha indossato per 45 volte la giubba della Nazionale marocchina segnando una rete. Nel 2004 sul green con le scarpette chiodate sfiora l’impresa perdendo la finale di Coppa d’Africa contro la Tunisia (1-2).
Regragui guida il Marocco da soli 3 mesi (il 23 settembre) collezionando sei vittorie e 2 pareggi. Tredici sono le reti realizzate e una sola subita (autorete).
La truppa è collaudata, ordinata, ben messa in campo e mai doma. Il carattere battagliero, il saper soffrire tra i ranghi e la velocità delle ripartenze sono le qualità peculiari mostrate con orgoglio al mondo intero.
Mercoledì 14 dicembre (ore 20.00) la Nazionale marocchina sfiderà la Francia di Didier Deschamps.
I Leoni dell’Atlante collocati al 22esimo posizione nel Ranking FIFA incontreranno i Blues nella sfida epocale dai risvolti storici e politici.
Il Marocco di Walid Regragui è la sorpresa del Mondiale in Qatar.
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it