Ruggero Tita, laurea in ingegneria, ha ripercorso, stimolato da Barbara Pedrotti, le tappe di una carriera segnata da moltissimi successi (titoli italiani, europei, mondiali e olimpici), risultato di impegno e determinazione e raccontate nel suo libro “Foil”.
E il talento quanto conta nei risultati? “Il talento è qualcosa che hai o noi hai, ma non è l’unica ricetta per vincere –risponde sicuro di sé – Quello che fa la differenza è la dedizione e quanto fai per far fruttare il talento”. Che non mancava in Ruggero fin da piccolo quando si è trovato a compiere la scelta che ha segnato la sua vita: “È stato un’estate: dovevo decidere se continuare con gli allenamenti di sci piuttosto che dedicarmi alla vela.
Ho puntato sulla seconda opzione e un po’ alla volta i risultati cominciano ad arrivare. E ai ragazzi che vogliono avvicinarsi a questo sport come prima cosa dico che è importante riuscire a divertirsi perché – spiega Ruggero – da qui nasce la passione che ti fa dimenticare i sacrifici e regala grandi soddisfazioni”.
Onda su onda il campione trentino si è affermato a livello europeo e internazionale: i mondiali in Danimarca (“Un successo – ha detto – fuori dalle aspettative dopo aver migliorato la tecnica e sviluppato la barca visto gli avversari particolarmente agguerriti”) e l’oro olimpico di Tokyo arrivato per l’Italia dopo 21 anni.
“Costruire un’Olimpiade è un percorso lungo che si completa giorno dopo giorno, con costanza e impegno, anche in condizioni non facili”, racconta Ruggero Tita che, secondo i programmi, avrebbe dovuto gareggiare con Luna Rossa in Coppa America (inizio 2021) dopo Tokyo.
Ma la pandemia ha stravolto i tempi (posticipati i Giochi olimpici) e il campione di vela ha dovuto scegliere: “Ha prevalso il sogno del cuore e non mi sono pentito. Per Coppa America ci sarà posto in futuro. Un futuro che mi impegna a imparare e ed innovare, a costruire velocità e tecniche nuove.
La vela – spiega Tita – significa gestire gli imprevisti, adattarsi alle onde e al vento che cambiano in continuazione, richiede allenamento continuo e costanza per uscire dalla comfort zone e spingersi in nuove avventure con stimoli sempre diversi. Così è nello sport, così è anche nella vita di tutti i giorni”.