Si è spento nella giornata di ieri Tino Chiaradia all’età di 87 anni. Aveva fondato il Gruppo Sportivo Caneva con l’amico Gianni Biz.
Un grande lutto per il mondo del ciclismo Friulano e non solo, Chiaradia aveva fondato lo storico gruppo Sportivo Caneva dove sono passati diversi campioni tra cui il borghigiano Franco Roat.
Chiaradia si è sempre distinto per il senso del dovere, la passione, il rigore, la caparbietà: erano queste le cose che si notavano subito in Tino. Poi si capiva che ne sapeva parecchie, che la sua esperienza era preziosa e dopo decenni riusciva ancora a mettersi alla prova, a progettare, a divertirsi.
Commenta Michele Biz: «Tino ci lascia in eredità il senso di appartenenza e la dedizione totale verso la società, in particolare verso i corridori che trattava come figli, lui, che di figli non ne aveva. Personalmente c’era un legame speciale, che con affetto custodisco nel cuore».
La passione per il ciclismo nasce frequentando da bambino il velodromo di Marmande, dove suo padre ne era il custode. Respira l’odore della gomma dei tubolari, si sporca le mani di mastice e imbratta i calzoni corti con l’olio delle catene.
Non lo pratica, ma il ciclismo lo ha nel sangue e quando nel 1963 lo contatta Gianni Biz per fondare una squadra ciclistica, non esita ad accettare.
Nasce così il Gruppo Sportivo Caneva e un’amicizia fraterna fondata sul rispetto reciproco e la condivisione degli stessi ideali.
Da allora Tino si occupa della segreteria ma è anche il meccanico che ruba ore al riposo notturno per assemblare in soffitta le bici dei Gialloneri con la meticolosità imparata da bambino. Ma non basta. È anche direttore sportivo: segue in ammiraglia i ragazzi che lo ripagano con innumerevoli vittorie e soddisfazioni, una su tutte la conquista nel 1985 della Coppa d’Oro, l’unica gara al mondo che premia il tecnico anziché il corridore.
Organizzatore scrupoloso e attento di molte edizioni locali dei Giochi della Gioventù, nel 1987 dirige la segreteria della Coppa Adriana che a Caneva assegna il Campionato Italiano a Squadre. Poi nel 1992 è a capo della segreteria dei Campionati Mondiali per militari disputati nelle varie discipline in provincia di Pordenone.
Nel 2001 è la volta della Coppa del Mondo su pista al velodromo di Pordenone, dove le delegazioni nazionali lo plaudono ufficialmente. Nello stesso anno la prima edizione della Settimana Tricolore, che verrà replicata nel 2006.
Tra i vari riconoscimenti personali ricordiamo il premio Rotonda di Badoere 2012 “Una vita per il ciclismo” e nel 2018 il premio “Amore per lo sport”. Personalità di spicco del ciclismo nazionale, Tino è stato fino a oggi la figura di riferimento del Gruppo Sportivo Caneva.
Lo sport riveste un ruolo sociale, così come la politica, altra passione di Tino. Nel corso degli anni si è impegnato in prima persona nell’amministrazione del proprio paese. Consigliere comunale nel 1963/64 e nel 1980/85 quando ha ricoperto anche la carica di assessore.
I funerali saranno celebrati nella Chiesa Arcipretale S. Tomaso di Caneva Sabato 25 settembre alle ore 15:00, giungendo dalla “Casa degli Angeli” sita in via Bandida, 8 a Sacile.
Di seguito riportiamo l’intervista in esclusiva rilasciata a Franco Roat (https://sportmagazinetrentino.it/franco-roat-limperatore-di-borgo/)