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Villa d’Oro molto solido, l’Argentario lotta alla pari solo per un set
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4 anni fail
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RedazioneForse ingannato da una classifica che poneva le due squadre sullo stesso piano e le aveva viste, fino a sabato, vincitrici e sconfitte contro le medesime formazioni, l’Argentario Trentino Energie si era avviato alla sfida contro la Villa d’Oro Modena speranzoso di strappare qualche punto alle emiliane e muovere la propria classifica.
La realtà è stata un po’ più dura, dato che la formazione di Simone Serafini, pur essendo partita lenta nelle prime due frazioni, ha espresso una pallavolo indigeribile per le giovane argentelle, che hanno pagato a caro prezzo al giornata particolarmente storta della ricezione e le difficoltà di un attacco (30% finale), che ha trovato davanti a sé una gabbia muro – difesa molto ben organizzata, della quale nessuna giocatrice di casa è riuscita a venire a capo.
Alla fine quello che rimane è uno 0-3 (23-25, 16-25, 18-25), che racconta abbastanza fedelmente ciò che si è visto in campo negli 83 minuti di gioco e che consolida la penultima piazza in classifica dell’Argentario.
La cronaca – Le padrone di casa si schierano con un settetto leggermente inedito rispetto alle prime uscite stagionali, dato che in posto-4, in diagonale a Katerina Pucnik, stavolta c’è Sofia Cusma. Immutato il resto del team con Bonafini in regia, Paoli opposta, Varani e Sfreddo al centro, Vianello libero. La neopromossa Villa d’Oro, che si è rinforzata attingendo tre giocatrici dalla serie A2, parte con Francesca Galli Venturelli al palleggio, Carlotta Petruzziello opposta, Alice Bellini e Chiara Ferrari in banda, Martina Faietti e Sofia Migliorini al centro, Alice Cordella libero.
Fino al 3-4 le due squadre si studiano (anche se Ferrari ha già murato una volta Paoli), poi, grazie alle battute di Cusma e alle difese di Vianello arrivano il break del 4-4 e del 5-4, cui segue quello del 6-4 grazie ad un ace sul nastro. La Villa d’Oro si riporta alla parità grazie a una fast di Faietti, ma poi l’ottimo turno al servizio di Aurora Bonafini dà grossi dispiaceri alle ospiti, che incassano un ace, commettono due errori consecutivi e infine subiscono l’attacco del 12-7 di Pucnik.
Tutto sembra volgere dalla parte delle padrone di casa, ma le modenesi dal 14-10 in poi cominciano a riprendersi con gli interessi tutto quello che le era stato sottratto in quelle due rotazioni. Prima vanno sul 14-12 grazie a Petruzziello e Bellini, poi scivolano a -3 per colpa di un’invasione della palleggiatrice su ricezione lunga, ma intanto hanno preso le misure a tutte le attaccanti trentine e da lì in poi non cade più nulla nel loro campo.
La scatenata Bellini in posto-4 flagella il muro delle argentelle, l’ace di Faietti vale il 17-16. Il sorpasso arriva con le battute di Petruzziello, che bloccano per due volte il cambio palla trentino ed esaltano la schiacciatrice Ferrari, a segno in attacco e muro (18-19). Paoli sbaglia (19-21) Pucnik rimedia con un ace (21-21), ma dopo il cambio palla di Ferrari l’Argentario paga un fallo di doppia (Bonafini) e un attacco in rete di Paoli (21-24). Pucnick e Cusma (gran muro su Petruzziello) riportano la Trentino Energie a-1, ma poi Sfreddo sbaglia il servizio ed è il 23-25.
Nella frazione successiva sulle prime sembra che l’Argentario abbia tutte le carte in regola per rifarsi subito, dato che scatta dai blocchi con una velocità sorprendente. Dopo un’invasione di Migliorini, le battute di Sfreddo da posto-5 a posto-5 su Bellini mettono in crisi il cambio palla modenese, tanto che fra errori (2), muri trentini (2) e un attacco di Varani le ragazze di Moretti si portano su un confortante 6-0.
Anche stavolta la Villa d’Oro non si scompone e non appena può tornare al servizio ricomincia a tessere la propria tela, fatto di battute efficaci, difesa imperforabile ed esperienza nella gestione dei contrattacchi, così si porta prima sul 6-4, poi sul 7-6, per piazzare un break micidiale con i servizi di Petruzziello (errore di Varani, pallonetto della regista Galli Venturelli e due attacchi di Bellini per l’8-11.
Ora le ospiti sono in pieno controllo della situazione, mentre l’Argentario commette un’invasione, sbaglia il servizio (anche se un videocheck avrebbe potuto cambiare le sorti della battuta di Polezzi), sbaglia tre volte in attacco, consegnandosi di fatto alla Villa d’Oro (11-16), che nel finale di set dilaga grazie a due muri e ad altri due errori delle argentelle.
Le emiliane hanno la partita in mano. Dopo aver recuperato con tanta autorità un svantaggio pesante come lo 0-6 dell’avvio della seconda frazione, in cui Moretti sostituisce Paoli con Ori in contromano, partono un po’ a rilento anche nella terza, lasciando un po’ di spazio a Pucnik e Varani, le uniche trentine in grado di mettere a terra qualche pallone.
Sul 15-14 decidono di alzare il ritmo e di scappare via di nuovo, sfruttando il micidiale turno al servizio di Carlotta Peruzziello, che vale la bellezza di cinque break consecutivi, un lampo nel quale la schiacciatrice Alice Bellini passa per tre volte in attacco, mettendo a segno due muri (entrambi su Ori), che uniti all’ace su Vianello, in serata non certo brillante, valgono un ingiocabile 15-19. C’è solo la Villa d’Oro in campo, che allunga ancora con un attacco di Migliorini (17-22) e chiude con Petruzziello.
Ora per l’Argentario è già tempo di concentrarsi sui derby consecutivi contro il Volano, in programma mercoledì 24 in terra lagarina, primo match del ritorno, e il 3 marzo in casa, gara di recupero della prima giornata.
Le dichiarazioni – «La Villa d’Oro ha offerto un’ottima prova, – constata Maurizio Moretti – in particolare in battuta, in attacco e in difesa. Noi possiamo rammaricarci per non aver gestito bene il finale del primo set, avendo sbagliato il servizio sul 23-24, ma in generale le avversarie sono state costantemente superiori a noi. Dobbiamo renderci conto che il livello di gioco che stiamo esprimendo non è sufficiente per questa categoria, dobbiamo sistemare il cambio palla, lavorando su ricezione e attacco, e imparare a giocare sulle mani del muro quando incontriamo formazioni che difendono tanto».
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