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Una marcialonga tutta svedese: vincono Emil Persson e Lina Korsgren
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4 anni fail
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RedazioneDopo 10 anni, la Svezia troneggia alla Marcialonga e non solo con i maschi, grazie a Emil Persson, ma anche al femminile con Lina Korsgren, nuovi leader di Ski Classics.
La neve arrivata nella notte ha scombinato i piani di molti ‘big’ della 48.a Marcialonga, ma forse ha aumentato ancor più – se possibile – lo spettacolo sulle nevi delle Valli di Fiemme e Fassa. Gara maschile molto combattuta dalla partenza di Moena fino al termine, con la salita di Cascata a fare selezione sul nutrito gruppone che fin lì ha giocato di tattica, salvaguardando le preziose energie per i chilometri finali.
Al giro di boa di Molina di Fiemme sono più di 20 gli atleti che sembrano in grado di giocarsi la vittoria, ma sull’ultima salita avviene la svolta. Il norvegese Petter Eliassen si porta al comando ad aumentare il ritmo, a cui pochi sanno rispondere prontamente: il primo a prendere le code del vincitore 2019 è l’altro norvegese Tord Asle Gjerdalen, seguito dal duo svedese formato da Oskar Kardin ed Emil Persson.
Dietro sembra non esserci nessun altro in grado di reggere il ritmo dei primi quattro, quantomeno fino all’arco dell’ultimo km: è qui che si scatena il russo Ermil Vokuev con una spinta poderosa in grado di recuperare, in un batter d’occhio, ben 14 posizioni, portandosi addirittura alla testa della gara.
Per gli scandinavi non c’è da scherzare ed una seconda sconfitta dopo Dobbiaco, specie nella ‘loro’ Marcialonga, sarebbe davvero imperdonabile. È così che fioccano a raffica gli attacchi di Persson e Gjerdalen a frantumare le certezze russe e portando a Cavalese uno sprint davvero incredibile.
A riportare la Svezia sul tetto della Marcialonga, dopo 10 anni di digiuno, ci pensa il giovane Emil Persson, mettendosi dietro ‘Mister RayBan’, non uno qualunque, Tord Asle Gjerdalen, mentre al terzo posto il sorprendente russo Ermil Vokuev. Tra gli italiani, il migliore è stato Mauro Brigadoi del Team Sottozero, 24° al traguardo.
Gara combattuta anche tra le donne, con tre atlete nordiche a giocarsi il podio fino a pochi km dalla fine. La salita di Cascata risulta, ancora una volta, decisiva per le sorti finali della classifica con le svedesi Lina Korsgren e Ida Dahl a fare gioco di squadra per staccare la norvegese Emilie Fleten. Dopo il podio alla Dobbiaco-Cortina, sono di nuovo loro a spartirsi le prime tre posizioni alla Marcialonga. A trionfare a Cavalese è la svedese Korsgren, che bissa così la vittoria di domenica scorsa, precedendo la norvegese Fleten e, più distante, l’altra svedese Dahl.
Migliore italiana è Ilenia Defrancesco del Centro Sportivo Esercito, che sciava in casa essendo di Masi di Cavalese, arrivata 18.a, mentre poco più indietro la poliziotta FF.OO. Sara Pellegrini 21.a del Team Robinson Trentino.
Allo Stadio del Salto di Predazzo invece si è conclusa, dopo 43,5 km, la ‘Light’: al maschile è stato Mattia Armellini (FF.OO.) a conquistare la vittoria, dopo una gara sciata con i ‘big’ della lunga. Alle sue spalle si è piazzato il tedesco Max Olex allo sprint sull’altro atleta FF.OO. Davide Facchini. Al femminile gara dominata dall’atleta di Castello di Fiemme del Team Sottozero Stefania Corradini, nonostante un inconveniente che l’ha costretta a sciare con un solo sci per due km nel corso della gara. Al secondo posto l’altoatesina Thea Schwingshackl del Team Futura Trentino Alta Quota, mentre sul terzo gradino del podio è salita la veneta Anna Bolzan dell’Orsago Sci Club.
Mattinata domenicale che prevedeva, oltre all’evento clou, anche la ‘Marcialonga Young’ dedicata ai giovani, con le categorie ‘Allievi’ vinte da Arianna Broch e Nicola Romagna, ‘Aspiranti’ conquistate da Sabrina Nicolodi e Riccardo Foradori, mentre le ‘Junior’ con Valentina Loss e Simone Mastrobattista al primo posto.
La chiusura spetta ovviamente ad Angelo Corradini, presidente Marcialonga e primo sostenitore di questa bellissima manifestazione: “Qualche preoccupazione della vigilia c’era, ma oggi si sono dissolte tutte. Il Covid non ha reso l’atmosfera rilassata ed anche le previsioni non ci hanno lasciati tranquilli, ma alla fine ne è valsa la pena”. Un ultimo incoraggiamento agli organizzatori degli eventi che verranno: “La vita deve andare avanti – prosegue Corradini. – Bisogna impegnarsi e lavorare sodo, non possiamo fermarci”.
Da segnalare il grande impegno del comitato organizzatore, che ha fatto ripartire i gattisti nel primo pomeriggio per sistemare la pista in vista del passaggio dei ‘bisonti’ superstiti, il vero traino di questa Marcialonga.
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