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Tamburello, il Presidente Odorizzi: “A Rallo siamo ripartiti”
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4 anni fail
L’emergenza Coronavirus ha portato allo stop di tutta l’Italia. Come era logico attendersi, tutti gli sport si sono dovuti fermare e, se per qualche disciplina i campionati erano in corso d’opera, ce ne sono altri in cui la stagione stava per iniziare. E’ il caso del tamburello e, in particolare, della Serie C, che sarebbe dovuta cominciare il 29 marzo con la Regular Season per poi arrivare ai play-off il 7 giugno, ovvero tra qualche giorno.
Il 23 maggio, attraverso una videoconferenza, il Consiglio federale ha deciso di annullare definitivamente la stagione 2020, proiettandosi così direttamente al 2021.
A tal proposito abbiamo sentito Alessandro Odorizzi, Presidente dell’ U.S. Rallo campione in carica del campionato di Serie C e vincitore anche dell’edizione 2017.
Il 23 maggio è uscita la comunicazione da parte del Consiglio federale che annunciava l’annullamento di tutti i campionati, rinviando al 2021 il tutto. Come reputa questa scelta?
“Avrei preferito avessero aspettato ancora un po’ prima di decidere. Il nostro è uno sport prettamente estivo, che ha la sua fase più importante nei mesi di giugno-luglio. Aspettare l’evolversi della situazione avrebbe potuto portare a una decisione diversa, magari utilizzando i mesi di agosto e settembre per svolgere il campionato, sempre nel rispetto delle norme. Essendo uno sport con meno contatto rispetto ad altri, inoltre, ci poteva dare qualche prospettiva futura in più. In ogni caso la decisione presa è per salvaguardare tutti e, giustamente, la reputiamo corretta.”
Insieme a questa comunicazione, è uscito anche il protocollo per la ripresa delle attività e, quindi, degli allenamenti. Che piani avete per questa estate?
“Noi abbiamo ripreso a fare gli allenamenti subito dopo l’uscita del protocollo. Ovviamente parlo di prima squadra. Ci dispiace moltissimo non poter far allenare anche il settore giovanile, ma siamo consapevoli che anche a livello disciplinare gestire dei ragazzi più giovani non è facile, soprattutto perché ci sono moltissime regole da rispettare, regole che sono sicuramente più comprensibili per persone più grandi. Vedremo se col tempo si potrà far tornare anche i più piccoli, ma per ora abbiamo iniziato con la prima squadra e, piano piano, stiamo ripartendo.”
A livello organizzativo, sia della stagione in sé come dei singoli allenamenti, quanto pensa cambierà? Sarà tutto più complicato?
“A livello di rispetto delle norme previste dal protocollo e delle norme sanitarie in generale, non ci saranno grossi problemi, sono tutte regole facilmente gestibili. Un peccato, come detto sopra, è sicuramente relativo al settore giovanile in cui ci sarebbero troppe precauzioni da attuare e troppe varianti da tenere in considerazione.
A livello organizzativo sarà più complicato sicuramente per il fatto che ci si allenerà per alcuni mesi senza avere la certezza di quando iniziare il campionato e quindi verrà a mancare la componente competitiva oltre che un po’ di attenzione e concentrazione in più durante gli allenamenti. Diciamo che per ora, senza competizioni ufficiali, è più un ritrovarsi tutti insieme dopo questo bruttissimo periodo e i ragazzi sono tutti entusiasti.”
In altri sport, in particolare in Trentino, si parla molto delle difficoltà che si avranno a livello di sponsor e di entrate in generale. Nel tamburello crede ci saranno le stesse difficoltà?
“Si, anche nel tamburello ritroveremo gli stessi problemi. Noi, ad esempio, facciamo affidamento molto su piccoli sponsor locali che, ovviamente, dopo l’emergenza avranno meno voglia di impegnarsi nel finanziare una società sportiva. Sempre prendendo l’esempio dell’U.S. Rallo poi, un’altra problematica arriverà dal fatto che non si potranno svolgere le solite feste locali.
Noi ogni anno, durante la festa di paese (sagra di Rallo) organizzavamo anche piccoli tornei e, tra il bar, le bevande, i panini, riuscivamo a raccogliere fondi che ci permettevano di autofinanziarci durante l’anno. E’ chiaro che, senza queste due componenti fondamentali, sarà più difficile gestire tutto.”
La situazione del tamburello in Trentino com’è? E come pensa cambierà una volta ripreso con le attività?
“Credo che la situazione del tamburello in Trentino non cambierà così tanto. Chi veniva a vederlo continuerà a venire e chi non veniva continuerà a non farlo probabilmente. La cosa che potrebbe preoccupare maggiormente è che visto il lungo periodo di stop (da marzo fino all’inizio del campionato 2021) molti ragazzi potrebbero abbandonare per un motivo o per l’altro. Già di norma non è così facile trovare ragazzi disponibili a giocare, questa brusca frenata potrebbe aver peggiorato le cose, vuoi perché hanno trovato un’altra passione nel corso dei mesi o vuoi perché hanno perso la routine e l’abitudine degli allenamenti. E’ una mia idea e potrebbe essere tranquillamente il contrario. Sono comunque più propenso alla prima delle due ipotesi.
Quest’anno, infine, cambierà per tutti la gestione dei fondi. Meno sponsor e meno entrate metteranno alla prova qualsiasi società e dovremo essere bravi a ottimizzare il tutto.”
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