Adrenalinico, appassionante, impegnativo, autentico, senza tempo, totalizzante, catartico, selvaggio. Sono gli aggettivi che sicuramente non avrebbe difficoltà a condividere chiunque abbia mai provato, anche solo una volta, loscialpinismo. Uno sport dal profumo antico, di un tempo in cui non si era ancora assuefatti alla comodità degli impianti di risalita e di piste perfettamente battute. Ma lo scialpinismo è anche una disciplina che ha sempre saputo mantenere ben stretti i propri appassionati. Anzi, già in tempi non sospetti, prima che l’attuale contingenza legata all’epidemia Covid-19divenisse suo complice involontario,sta tornando in voga, soprattutto fra le nuove generazioniin cerca di emozioni autentiche e non omologanti. Ovviamente, l’esigenza e la preoccupazione di evitare assembramenti possono rappresentare un’opportunità in più per avvicinarsi a questo sport invernale che in Italia trova dei luoghi perfetti per esprimersi. Uno di questi è ilcomprensorio Pontedilegno-Tonale, dove gli scialpinisti possono trovare una serie di itinerari diversi per difficoltà, durata e tecnica, alcuni dei quali da percorrere anche in più giorni: proprio qui, non a caso, si svolge in queste ore laCoppa del Mondo di Skialp 2020/21, con due gare (gara sprint e vertical race), nello scenario impareggiabile delCorno d’Aolaall’interno delgruppo montuoso dell’Adamello. Occasione perfetta per sottolineare le grandi peculiarità positive che questo sport custodisce. Su tutte, la capacità per chi lo pratica anche a livello dilettantistico di riconnettere con l’anima più vera della montagna. «Lo scialpinismo haparecchi vantaggi: sanitari, psicologici, ambientali– spiegaGuido Salvetti, direttore di gara della Coppa del Mondo e istruttore del soccorso alpino –.Permette infatti disovvertire l’approccio mainstream alla montagna. Il momento topico dell’atto sportivo diventa la salita. Mentre la discesa con gli sci diventa complementare. Per chi lo pratica a livello amatoriale, andare in salita permette di riconnettersi con l’aspetto più slow della montagna. È l’occasione perallargare i propri orizzonti, allontanarsi dal giogo delle classiche piste da sci battute». Sono in effetti molti gli appassionati di sci alpino che, una volta provato lo scialpinismo, anche a livello base, iniziano presto ad apprezzarne le peculiarità e la sua affascinante lentezza: «Tanti, dopo averlo scoperto, si cimentano in questo sportalternandolo allo sci alpino– confermaMichele Bertolini, direttore del Consorzio Pontedilegno-Tonale –.È una disciplina affascinante, che rende molto intimo il rapporto tra uomo e montagna, che richiede rispetto, attenzione e la giusta consapevolezza». Proprio l’importanza dell’essereconsci dei propri mezzi e soprattutto dei propri limitiviene sottolineata daBianca Balzarini, campionessa di scialpinismo e nutrizionista. «La consapevolezza del proprio corpo, della propria capacità atletica, dell’importanza di alimentarsi nel modo giusto, l’attenzione massima alla sicurezza e alle condizioni del territorio sono elementiindispensabili per chi pratica scialpinismo, a qualunque livello– rivela –.È un limite ma anche un grande vantaggio perché ti obbliga a fare un percorso interiore che rende più sicuri e autonomi». Fondamentale diventa quindi approcciare a questo sportfacendosi assistere da guide alpine. «Loro conoscono il territorio, i suoi ostacoli, i pericoli, sanno distinguere le condizioni della neve, del meteo e quindi ridurre il rischio di incidenti che in alta montagna possono sempre rivelarsi estremamente pericolosi– aggiungeAlessandro Mottinelli, presidente del comitato organizzatore della tappa di Coppa del Mondo di Ponte di Legno –.In questo senso, il comprensorio può vantareguide esperte di scialpinismo di altissimo livelloe centri noleggio che mettono a disposizione tutta l’attrezzatura necessaria. Chi si avventura su tracciati di ski alp deve infatti avere sempre un abbigliamento idoneo e deve portare con sé il dispositivo ARTVA, pala, sonda, picozza, ramponi, occhiali polarizzati, crema solare e casco. Prima di partire è obbligatorio consultare sempre il bollettino valanghe e mettere al corrente della propria destinazione parenti, amici o la struttura presso cui si alloggia». «Sono tutte accortezze che gli sciatori tradizionali ormai hanno dimenticato– osserva in conclusioneGuido Salvetti–ma che fanno parte dell’approccio normale delle genti di montagna da secoli. Grazie allo sci alpinismo si possono riscoprire. E con esse, aumenta il rispetto e l’attenzione verso questi luoghi tanto belli e maestosi».
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