RIVOLUZIONE ATALANTA, Juric è avvisato: che cambio per la DEA | Tutto stravolto

L'allenatore dell'Atalanta Ivan Juric - Sportmagazinetrentino.it

L'allenatore dell'Atalanta Ivan Juric - Sportmagazinetrentino.it (Foto X)

L’era Gasperini è definitivamente alle spalle: a Bergamo è cambiato tutto, con la gestione Juric si è ricominciato da zero.

Accolto con (inevitabile?) scetticismo, Ivan Juric ha impiegato poco tempo per meritarsi affetto e stima dei tifosi dell’Atalanta. Del resto il calcio, come la vita, è fatto di momenti e l’importante è arrivare al posto giusto in quello giusto.

Il tecnico di Spalato se n’è accorto sulla propria pelle nelle ultime due esperienze professionali, che hanno rischiato di azzerare quanto di molto buono fatto fino a quel punto in carriera. Salire sul treno più adatto nel momento più adatto è fondamentale per un allenatore.

Un concetto valido in particolare al giorno d’oggi, perché la concorrenza è fortissima tra vecchie volpi che non vogliono mollare la panchina e giovani guerrieri che passano quasi direttamente dal campo al corso di Coverciano.

Magari anche per questo Juric, chiusa la parentesi di Torino, ha accettato la chiamata di una Roma tremolante, senza riuscire a lasciare il segno, e poi quella di un Southampton a pezzi, che il tecnico non ha potuto far altro che accompagnare in Championship a suon di record negativi.

Lookman rinato e un ripescaggio illustre: come Ivan Juric ha cambiato l’Atalanta

Quali sono state le colpe effettive di Juric nella Capitale e con i Saints? Ben poche, al netto della rinascita successiva dei giallorossi sotto la guida di Ranieri e di qualche spigolo caratteriale da smussare. L’approdo a Bergamo al posto del maestro Gasperini poteva sembrare un ulteriore azzardo, ma questa volta mister Ivan ha indossato l’abito giusto.

Quello della modestia, dell’ingresso sì in punta di piedi, ma con carattere e in modo da risultare credibile allo spogliatoio. I risultati si sono visti, nella gestione prima ancora che in campo: risollevare Lookman non era facile, così come gestire la partenza di Retegui e in generale rivalutare il parco dei giocatori già in rosa.

Marco Brescianini - Sportmagazinetrentino.it
Marco Brescianini – Sportmagazinetrentino.it (Foto X)

Marco Brescianini si è ripreso l’Atalanta: nuove gerarchie in casa Dea

Un nome su tutti? Quello di Marco Brescianini. Il centrocampista prodotto del vivaio del Milan era arrivato alla Dea nell’estate 2024, dopo essere stato a un passo dal Napoli. Affare da 12 milioni tra prestito e riscatto, esercitato al termine di una prima stagione convincente che ha portato Marco anche a entrare nel giro della nazionale.

Convincente, ma in calo di rendimento nella seconda fase. Sotto la guida di Juric, invece, Brescianini è tornato ad essere il tuttocampista che aveva attirato proprio le attenzioni del Napoli, quello con il vizietto dell’inserimento e del gol visto a Cosenza e Frosinone. A parte la bella rete di Cremona Brescianini si sta dimostrando più di un’alternativa di lusso e ora potrebbe trovare spazio al posto di De Roon, pur avendo caratteristiche più da mezzala che da centrale. L’effetto Juric si sta facendo sentire anche su di lui, che, grazie ai natali di Calcinate, quando indossa la maglia della Dea ha addosso una motivazione speciale in più.