Shai Gilgeous Alexander, stella dei Thunder campioni in carica NBA - Sportmagazinetrentino.it (Foto X)
Via al campionato numero 80 della storia, temi e protagonisti: tutti contro i Thunder, rischio stagione interlocutoria per tante big.
Se c’è uno sport che sfugge per definizione ai pronostici questo è proprio l’NBA. Badi bene che si è detto l’NBA, non il basket in generale, proprio per rimarcare quanto sia ancora marcata la differenza di velocità e qualità che separa la lega dei “marziani” da quelle europee.
Chissà se dal 2027, anno in cui dovrebbe prendere forma il rivoluzionario progetto chiamato NBA Europe, le distanze tra le due galassie si ridurranno almeno un po’, oppure proprio il vedere fianco a fianco i maestri e gli allievi farà capire che i mondi sono inconciliabili.
Fatto sta che mentre per campionato nazionali del vecchio continente e Eurolega i valori prima dell’inizio della stagione sono ben definiti, nella National Basket Association storicamente non è così.
I motivi sono noti, di fatto insiti nella filosofia stessa degli sport americani e nella democratica legge del Draft, che per definizione mira a non avere valori definiti da una stagione all’altra. Da quelle parti non si retrocede e chi ha fallito un anno può vincere quello successivo.
Il momento di sbilanciarsi però prima o poi arriva. Prima dell’ingrato compito è doveroso osservare come l’annata 2025-26 si apra all’insegna di sensazioni particolari. Se non altro perché l’Opening Day non vedrà in campo per la prima volta in assoluto LeBron James, fermato da un infortunio. Il tempo passa anche per i miti e lo stesso vale per Stephen Curry e Kevin Durant, che invece la prima partita la giocheranno, ma che non hanno le certezze di vivere una stagione da protagonisti.
Ad oggi si può dire che né i Lakers, né Golden State rientrino nel novero delle prime favorite. Qualche speranza in più possono averla i Rockets, proprio per l’arrivo di Durant, che ha regalato lampi di classe già in preseason. L’NBA 2025-’26 potrebbe però essere all’insegna di qualcosa di inusuale. Come la conferma dei campioni uscenti. Non succede da Golden State 2018, ma i Thunder sembrano essere davvero la squadra da battere.
Occhio poi ad un nugolo di possibili sorprese, guidate dai Denver Nuggets, grazie ai volti nuovi Cam Johnson e Jonas Valanciunas. E a proposito di nuovi acquisti, come tacere del colpo dei Cavaliers, che già in un roster di livello hanno aggiunto Lonzo Ball dai Bulls? Così come i Knights, rinforzatisi con Jordan Clarkson. E se per i Celtics si preannuncia una stagione di transizione dopo il drastico tagli al monte stipendi, attenzione alle mine vaganti Magic e Hawks.
Anzi, i tifosi di Orlando potranno fare gli scongiuri, ma secondo l’annuale simulazione di ESPN a fregiarsi del titolo 2026 per la prima volta nella storia saranno proprio i Magic dopo aver dominato la propria Conference e dopo aver battuto Golden State al termine di una serie di finale tiratissima. Banchero riuscirà davvero a far piangere Curry? Parola (finalmente) al parquet, che nel basket più bello del mondo si diverte spesso a beffare anche le previsioni più qualificate.
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