Dimenticare quello che abbiamo fatto a Tokyo, ricordandocene”. Con questa espressione il Direttore tecnico delle squadre nazionali Antonio La Torre inquadra la stagione azzurra del 2022, dopo la meravigliosa avventura dello scorso anno e le cinque medaglie d’oro alle Olimpiadi.
Intervenendo al talk di Atletica TV, la piattaforma streaming della Federazione Italiana di Atletica Leggera, il DT snocciola i temi più importanti dell’anno e passa in rassegna le stelle e i possibili protagonisti.
“È una stagione compressa e complessa, in 150 giorni ci giochiamo tanto, anche riguardo il futuro dell’atletica italiana”. Due Mondiali in quattro mesi (indoor a Belgrado 18-20 marzo, outdoor a Eugene 15-24 luglio) e a seguire gli Europei di Monaco di Baviera (15-21 agosto): un evento dopo l’altro, per provare a restare al vertice, sempre sapendo che il mondo non resta fermo, e che adesso sarà ancora più dura:
“Dopo Tokyo ci guardano tutti con attenzione – prosegue La Torre – abbiamo consapevolezze maggiori e spirito di emulazione fortissimo, ma dobbiamo essere sempre realisti, rimanere con i piedi per terra, avere tanta umiltà e allenarsi sempre più intelligentemente”.
I primi “botti” sono attesi nella stagione indoor. “Il 4 febbraio, nell’esordio di Berlino sui 60, ritroveremo Marcell Jacobs. Sta svolgendo un periodo di preparazione a Tenerife. È pienamente consapevole del ruolo, ma vedo lo stesso Marcell di sempre, sereno, disincantato, tranquillo, con tanta voglia di fare.
Nelle indoor comincerà a fare spallate con i suoi competitor americani che sono molto agguerriti. E poi, all’aperto, il progetto è consolidare le performance sui 100”. Niente Mondiali indoor, invece, per l’oro dell’alto Gianmarco Tamberi: “Potrà affrontare questa stagione con un’arma in più – le parole del DT – la leggerezza che deriva dalla felicità per l’oro olimpico. Ha risolto nel migliore dei modi la sua magnifica ossessione e ora è libero di volare, dandosi come nuova motivazione Eugene. È un fuoriclasse, una fortuna per tutto lo sport italiano”. Completando il ragionamento sugli ori olimpici, “nessuno tra Tortu, Desalu e Patta ha messo al centro della preparazione la stagione indoor, però all’aperto ci divertiremo nel vedere tanti italiani che si sfidano sul mezzo giro di pista”. Per i marciatori Palmisano e Stano l’appuntamento è “nella primavera inoltrata, non gareggeranno ai Mondiali a squadre in marzo”.
La destinazione finale, in ogni caso, è Parigi 2024: “Tutti gli ori di Tokyo possono ambire ad arrivare a Parigi per riconfermarsi”.
Chi farà la stagione indoor, tra gli altri, è Larissa Iapichino (debutto il 22 gennaio ad Ancona): “Da lei mi aspetto belle cose, senza pressioni eccessive. Ha dimostrato maturità nel riassorbire la mancata partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, che poteva essere assai dolorosa”.
Dialogando con la firma del Corriere dello Sport ed ex azzurro Franco Fava, il DT affronta anche l’argomento del mezzofondo: “Si sta costituendo un gruppo di lavoro diretto da Chicco Leporati: senza facili illusioni, credo ci siano le premesse per tornare a essere competitivi perlomeno in Europa. Nadia Battocletti nella dimensione continentale di Monaco potrà trovare una consacrazione importante, Gaia Sabbatini è una delle ragazze che può puntare anche oltre Parigi, pure a Los Angeles 2028”.
Come anche Alessandro Sibilio negli ostacoli: “È tra i futuri leader dell’atletica italiana per personalità e capacità agonistica”. E sul tema dei fondi riservati all’atletica, La Torre si esprime così: “Non sono soddisfatto. Non fa parte del mio carattere lamentarmi, semplicemente dico che in relazione a ciò che è successo mi aspettavo un riconoscimento maggiore per un’atletica italiana che per decollare veramente ha bisogno di risorse importanti”.