La Juve, la Nazionale poi i problemi di salute | “Non riesco a camminare”, ha 2 protesi alle ginocchia: il calcio lo ha distrutto

Letto ospedale (Pixabay) - Sportmagazinetrentino
Il triste racconto di una colonna della Juventus e della Nazionale: una carriera brillante e iconica, ma il calcio lo ha distrutto.
Le storie di carriere interrotte o segnate da problemi di salute sono purtroppo numerose nel mondo del calcio, e la Juventus non fa eccezione. La storia della Signora è costellata di bianconeri che hanno dovuto affrontare sfide difficili.
Il nome a cui tutti sono legati, tra juventini e non, è senza dubbio Gaetano Scirea: icona del club più titolato d’Italia, libero elegante e leale, la sua carriera e la sua vita furono spezzate tragicamente in un incidente stradale nel 1989, poco dopo il suo ritiro. La sua scomparsa lasciò un vuoto immenso nel calcio italiano.
Pietruzzu Anastasi è stato una bandiera della Juventus negli anni ’70. Dopo la fine della sua carriera, è stato purtroppo colpito dalla SLA, una malattia che ha mietuto diverse vittime nel mondo del calcio, alimentando un dibattito sul doping e sulla correlazione tra la malattia e l’attività sportiva ad alto livello.
Come non ricordare Gianluca Pessotto: Terzino e capitano della Juventus, nel 2006, dopo un periodo di grande stress personale e professionale, è caduto da una finestra della sede del club. Un evento tragico che mise in evidenza il lato oscuro e la pressione psicologica a cui sono sottoposti i professionisti del calcio. Fortunatamente, è riuscito a superare quel difficile momento.
Da Fortunato a Buffon
Andrea Fortunato era talentuoso terzino sinistro, nel 1995 gli fu diagnosticata una leucemia. Nonostante la speranza data da un trapianto di midollo, la malattia ebbe il sopravvento e morì a soli 23 anni, lasciando un ricordo indelebile e doloroso. E che dire di Stefano Tacconi, storico portiere della Juventus e della Nazionale. Dal 2022 è stato colpito da un’emorragia cerebrale che lo ha costretto a un lungo ricovero e a un percorso di riabilitazione. La sua lotta sta commovendo.
Ci sarebbero tante altre storie tristi da raccontare, quella di Gigi Buffon è stata sulla bocca di tutti, non tanto per la fine del rapporto con Alena Seredova e l’inizio di una vita amorosa con Ilaria D’Amico, quanto più per la sua nota depressione, dal quale fortunatamente ne è uscito, non senza problemi.

Un difensore con i piedi educati
Tra questi ha colpito i recenti retroscena di Sergio Brio, rilasciati in una recente intervista sul Corriere della Sera. “Dopo la carriera di calciatore professionista, quella di allenatore e venti anni da commentatore televisivo, mi sono messo a studiare per diventare mental coach”. Così l’ex roccioso difensore bianconero, pluridecorato, della Juventus, dal piede morbido a tal punto che “tiravo i rigori meglio di Platini”.
Brio non dimentica un passato triste. “Non mi reggevo più in piedi, ho messo due protesi alle ginocchia. Oggi davanti alle partite mi addormento“. Un’immagine potente, quella di un campione che non si regge più in piedi, e che, davanti a quel gioco che è stato la sua vita, ora prova solo stanchezza. Non un lamento, ma un promemoria, dietro il mondo fatato del calcio si celano storie tristi.