Jannik Sinner: «Nel tennis la testa vale anche per il 70%. A seguire il fisico per il 20% ed i colpi per i 10%»

Jannik Sinner: «Nel tennis la testa vale anche per il 70%. A seguire il fisico per il 20% ed i colpi per i 10%»

PerJannik Sinneril 2021 si vorrebbe fosse non solo l’anno della consacrazione, ma anche della normalità. Normalità sarebbe riuscire agiocare almeno 60 partiteche sarebbero quelle di una stagione senza le limitazioni Covid. A quel punto Sinner potrebbe dimostrare sul campo il suo potenziale sfruttandolo al massimo ed a 19 anni i margini di miglioramento sono enormi. Sinner è stato unodegli sportivi più ricercati per le intervistedi fine anno che ha affrontato partendo dalla sua infanzia quando divideva la sua passione sportiva tra lo sci ed il tennis per arrivare al colpo grosso di quest’annocon la conquista del suo primo torneo Atp. E dire che da piccolo vinceva sempre le gare di sci, ma mai le partite di tennis dove pagava il suo fisico mingherlino rapportato al peso della racchetta ed alla forza necessaria per mandare la palla oltre la rete. Poi la scelta dettata dal fatto che nello sci l’errore è difficilmente recuperabile, mentre nel tennis si ha disposizione l’intera partita per recuperarlo. Sembra una stupidata, invece la considerazione di Sinner cambia del tutto la valutazione:“Nel tennis la testa vale anche per il 70% conta cioè più di tutto. A seguire il fisico per il 20% ed i colpi per i 10%”. Quell’opportunità di recupero che offre il tennis, la si può sfruttare solo utilizzando la testa, ragionando le giocate, senza mai superare i limiti: vuol dire concentrazione, controllo dei nervi e delle forze fisiche. Una lezione dalle sconfitte?Certo:”Nel corso dell’intero anno s’impara qualcosa. Dopo la sconfitta con Dimitrov a Roma sono tornato nel campo di allenamento e sono andato molto bene: ritrovi sempre il tuo gioco, la voglia di vincere e di migliorare”, Speriamo che il 2021 permetta a Sinner di poter giocare con continuità.