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Atletica

Jacobs campione d’Europa dei 100 metri

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fidal

Ha semplicemente vinto il più forte. Solo oro. Sempre oro. Marcell Jacobs domina la finale dei 100 metri agli Europei di Monaco di Baviera e conquista la medaglia d’oro con il tempo di 9.95 (+0.1), record dei campionati eguagliato, prima volta sotto i dieci secondo con vento regolare in questa stagione. Il campione olimpico e primatista d’Europa arricchisce la propria collezione di ori all’Olympiastadion, battendo i due sprinter britannici Zharnel Hughes (9.99) e Jeremiah Azu (10.13), nonostante gli ultimi mesi siano stati segnati da una lunga catena di infortuni.

Ricapitolando: adesso è campione olimpico in carica dei 100 e della 4×100, campione del mondo indoor dei 60 (in marzo a Belgrado), campione europeo al coperto dei 60 (Torun 2021) e adesso re d’Europa nei 100. L’Italia torna sul podio dei 100 agli Europei a quarant’anni dall’argento di Pierfrancesco Pavoni ad Atene 1982. L’unico prima di Jacobs a riuscire nell’impresa di vincere un oro era stato invece Pietro Mennea nel 1978 a Praga.

Nella finale dei 100 chiude all’ottavo posto l’altro azzurro Chituru Ali con 10.28 dopo aver corso il primato personale di 10.12 in semifinale. Al femminile è invece settima in finale Zaynab Dosso, capace di 11.37 (+0.1) nella gara che incorona la tedesca Gina Luckenkemper (10.99). Poca gloria, invece, per Irene Siragusa che esce in semifinale con 11.57 (-0.7).

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JACOBS: “FINALMENTE SODDISFATTO DOPO QUELLO CHE HO PASSATO” – Scendono le luci, l’Olympiastadion vira sul rosso per la presentazione-show, Marcell Jacobs è l’ultimo a poggiarsi sui blocchi, in corsia sei, con la ritualità ormai celebre e con un vistoso ‘taping’ sul polpaccio sinistro che dà noie dalla semifinale di due ore prima, divorata in 10.00. Alla sua sinistra c’è il temibile Prescod che però si inceppa negli ultimi quaranta metri, proprio quando ‘Crazylongjumper’ libera tutti i cavalli del motore. L’ultimo ad arrendersi è il britannico Hughes, rimasto a quattro centesimi, vincitore quattro anni fa con lo stesso tempo. Il re è un altro. È italiano, aveva un conto in sospeso con questa stagione e non si stanca mai di vincere.

 “L’oro europeo mi dà tanta soddisfazione dopo quello che ho passato durante l’estate – le parole dello sprinter delle Fiamme Oro che regala un altro successo al suo coach Paolo Camossi – Quando mi sono reso conto di non poter prendere parte alla semifinale dei Mondiali, tutti i miei obiettivi si sono spostati su Monaco, perciò era fondamentale arrivare qui e vincere. Dovevo dimostrare a me stesso e soprattutto agli altri che in realtà i problemi fisici fanno parte del nostro sport, che quando si spinge al centodieci per cento non è sempre facile.

Ho corso meglio in semifinale, ero molto più rilassato, e dopo aver corso in 10.00 in quel modo mi aspettavo di scendere sotto 9.90 in finale. Poi non è stato così, con una partenza non ottima e c’era un po’ di tensione, però in finale l’importante è vincere e sono molto soddisfatto. Ma adesso testa bassa, c’è la staffetta e ci presentiamo da campioni olimpici”.

100 METRI: LE BATTERIE- La frenata, evidente, negli ultimi dieci-quindici metri. Altrimenti Marcell Jacobs sarebbe tornato anche abbondantemente sotto i dieci secondi. Lo squillo del campione olimpico arriva in semifinale, a un paio d’ore dalla sfida che assegna le medaglie: l’azzurro irrompe negli Europei di Monaco con il miglior tempo del turno intermedio (vento +0.2) rifilando due decimi all’irlandese Olatunde (10.20) e al francese Zeze (10.21).

Le altre semifinali, come prevedibile, sono di marca britannica (Zharnel Hughes 10.03/0.0, Reece Prescod 10.10/+0.3) ma attenzione a Chituru Ali, a sua volta promosso, per riportare l’Italia alla doppia presenza in una finale continentale dei 100 metri dopo le edizioni del 1966 (Ito Giani e Pasquale Giannattasio) e del 2010 (Emanuele Di Gregorio e Simone Collio). Nonostante tre false partenze nella sua semifinale, Ali mantiene la concentrazione e lima tre centesimi al personale con 10.12: vola in finale con la Q maiuscola, secondo, tenendo botta al leader europeo 2022 Prescod e diventando il settimo italiano della storia. 

“Sono arrivato qui con molta più sicurezza rispetto ai Mondiali – commenta Ali – e ho corso bene in semifinale, ma poi in riscaldamento ho sentito un po’ di crampi che in finale hanno influito sul lanciato”.

DOSSO IN FINALE 20 ANNI DOPO LEVORATO – L’attesa dura dalla prima alla terza semifinale dei 100: Zaynab Dosso ce la fa, è tra le prime otto del continente, con il crono di 11.28 (+0.1) che risulta il secondo tempo di ripescaggio. È finale per l’azzurra, a suo agio nelle semifinali dominate dalla britannica Daryll Neita (10.95). L’Italia torna tra le migliori otto nella gara più veloce a vent’anni dal bronzo di Manuela Levorato in questo stesso stadio.

“Ho fatto in pratica metà gara in finale, poi il serbatoio era un po’ vuoto – racconta – Per me è stata una stagione lunga, di rinascita, perché sto riscoprendo l’atletica a livello internazionale, quindi sono felice di aver raggiunto la finale che era il mio primo obiettivo. Si deve venire qui affamati e lo ero, ma bisogna crescere ancora e sicuramente non mi accontento del settimo posto”. L’Olympiastadion esplode per il successo in rimonta della tedesca Gina Luckenkemper, già argento quattro anni fa a Berlino, sulla svizzera Mujinga Kambundji: 10.99 per entrambe, separate da cinque millesimi. Vicinissima anche la britannica Daryll Neita, bronzo con 11.00.

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