Impatto boom per Simone Fontecchio a Miami - Sportmagazinetrentino.it (Foto X)
Italiani in gran spolvero nelle prima battute della nuova stagione NBA: l’ex Pistons è già un fattore per gli Heat.
L’entusiasmo di tifosi e addetti ai lavori per l’inizio della stagione NBA 2025-’26 è stato, se non spazzato via, quantomeno ridimensionato dallo scandalo-scommesse, che ha coinvolto anche nomi illustri tra giocatori, ex e coach.
Si è trattato purtroppo dell’amara conferma di come laddove girano troppi soldi sia facile cadere in tentazione. Certo, il tifoso comune non può che farsi la solita domanda di quando lo sport finisce sulle prime pagine di siti e giornali per fatti extra-sportivi.
“Con tutto quello che guadagnano che bisogno hanno di cercare altri introiti, peraltro illeciti?”. Si tratta del medesimo interrogativo che “perseguita” gli appassionati di calcio ogni qualvolta i campioni del pallone finiscono al centro di misfatti legati a scommesse o partite truccate.
Per fortuna, però, nello sport per una minoranza di persone che cerca la via più breve per arricchirsi la maggioranza i propri soldi se li guadagna solo attraverso il sudore degli allenamenti e la forza di determinazione.
Questo è il messaggio più bello trasmesso dalle prime battute del campionato NBA numero 79 della storia. Nel quale si respira un’aria nuova, complici i problemi che stanno incontrando i miti degli ultimi anni. Per un LeBron James ancora al palo per infortunio e un Kevin Durant che non ha ancora preso pieno possesso dei Rockets, ci sono nuove leve che avanzano. Dal passaporto inatteso.
Il contingente italiano in NBA è sempre ridotto, ma non si può dire che l’annata sia iniziata in sordina. Se Paolo Banchero è già un riferimento per i Magic, Donte DiVincenzo sta guadagnando consensi a grandi passi a Minnesota, dove coach Finch ha già iniziato a raccogliere dividendi dalla scelta di averlo promosso a play titolare. E poi, c’è Simone Fontecchio.
Uno dei leader della nazionale italiana ha iniziato come meglio non avrebbe potuto la terza avventura in NBA della carriera, quella con i Miami Heat. Ai 13 punti da subentrante timbrati contro i Grizzlies all’esordio si sono aggiunti i 14 del secondo match stagionale, vinto contro i Knicks, ma soprattutto i complimenti convinti del coach Spoelstra, della stampa e dei tifosi. “Simone può incidere senza la palla in mano, ma anche creare quando c’è bisogno di un canestro” l’entusiasta commento del tecnico di Miami. “Che colpo”, “È il nostro demone” hanno invece “sentenziato” i tifosi.
A 30 anni l’ex Bologna e Olimpia ha capito di essere di fronte a un bivio della carriera, accettando di correre qualche rischio. Come quello di proporre la trade a Detroit a fronte dell’unico anno rimasto di contratto. E gli incastri di mercato lo hanno portato a Miami. “Sono fiducioso e integrato” aveva detto prima dell’inizio della stagione. Le prime uscite hanno dato sostanza alle parole, così Fontecchio si è confermato, come a Detroit, uno dei migliori sesti uomini del campionato. L’annata è ai primi vagiti, ma se il buongiorno si vede dal mattino, e dal coraggio di certe scelte, l’Italia può davvero recitare protagonista in una stagione di transizione come quella che sembra essere appena iniziata in NBA.
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