Il potere dello sport per la crescita psicofisica dei giovani

Sappiamo tutti che losportfa bene a qualsiasi età lo si voglia praticare ed è altrettanto noto che esso sia davvero fondamentale durante la crescita psicofisica e quindi svolto durante l’età dello sviluppo. Inoltre è bene sottolineare che se si pratica un’attività sportiva in modo regolare il corpo si irrobustisce diventando più armonico e si possonoprevenire anche alcune malattie come l’obesità. Ma quali possono essere i vantaggi dal punto di vista psicologico? Sicuramente possono diminuire eventuali stati ansiosi o di ritiro sociale e per contro aumentare l’autostima attraverso la soddisfazione dei propri progressi che, con il tempo, potranno diventare pure dei successi. Attraverso lo sport è possibile inoltre aumentare leabilità cognitivein quanto viene sollecitata l’analisi della situazione di gioco e l’applicazione di strategie adeguate per raggiungere l’obiettivo che ci si prefigge. Altro vantaggio è sicuramente avere la possibilità diinteragire sia dal punto di vista competitivo con gli avversari, sia collaborativo con gli eventuali compagni di squadra e quindi lo sport ha sicuramente anche una valenza ditipo sociale e relazionale. È importante sapere ancora che, mentre per i bambini più piccoli lo sport  deve essere vissuto sotto forma di gioco, dai 10 anni in su si possono coltivare lecapacità motorie, tenere d’occhio le eventuali predisposizioni per l’una o per l’altra attività sportiva e lavorare sulle strategie del gioco e quindi con la fine dell’età della latenza si ha la possibilità di esplorare e sviluppare tutti gliaspetti fisici e psicologici coinvolti nel tipo di sport scelto. Da alcune statistiche emerge tuttavia che il 30-40% dei ragazzi tra i 12 e i 14 anni abbandonano lo sport. Alcuni bambini, ma soprattutto molti adolescenti iniziano uno sport, anche senza alcuna pressione da parte dei genitori o adulti di riferimento, ma dopo iprimi ostacolifanno di tutto per interrompere l’attività, spesso assecondati dagli stessi genitori proprio nell’evitamento dei primi ostacoli. La frase tipica che viene detta ai giovani è: “se non riesci, vuol dire che questo sport non fa per te” In questo modo i giovani non imparano mai a “tenere duro” ed affrontare gli inconvenienti che incontrano nello sport come nella vita. Questo naturalmente non vuol dire che non si possa cambiare sport se si capisce che questo non piace davvero al ragazzo, tuttavia sarebbe  auspicabile che nel momento in cui il giovane, in accordo con i genitori, facesse una determinatascelta sportiva,questa venisse portata avanti per l’intero corso annuale in modo da capire seeventuali cedimentisiano dovuti ad un’eventuale paura nel superare gli ostacoli o corrispondere ad una vera e propria scelta sbagliata rispetto allo sport. Certamente esiste il pericolo opposto, vale a dire che i ragazzi continuano uno sport, non per una passione interiorizzata, ma per assecondare i desideri di un genitore che proietta sul figlio il proprio bisogno di successo e di realizzazione sportiva. In questo caso potrebbero essere proprio gli allenatori sportivi a rilevare questo impasse e sbloccare la situazione evitando una sofferenza all’intera famiglia coinvolta. Altra situazione che si può verificareè quella in cui il giovane sia interessato ad uno sport, ma non abbiaa ancora sviluppato la grinta. Il pericolo in questo caso è che l’attività sportiva venga interrotta perché i genitori e/o gli adulti di riferimento non scoraggiano (come sopra detto), ma neanche incoraggiano la perseveranza in quanto loro stessi credono nell’esistenza di un talento che quasi per magia si auto realizza senza l’attuazione di un allenamento costante. In questo modo anche se il ragazzo o la ragazza nutrisse una determinata passione, purtroppo tutto potrebbe svanire, buttando all’aria unaeventuale predisposizione naturale. In conclusione dovremmo tenere d’occhio i nostri giovani e incoraggiarli nelle loro inclinazioni, allenandoli costantemente, senza tuttavia esagerare, in modo che la passione possa aumentare piano piano e che gli ostacoli diventino occasione di crescita e non di rinuncia.

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