Il Monza è in Serie A: destinazione Paradiso

Correva l’anno calcistico 1978-1979. Tempi in cui ilMonzagiungeva sempre a unpassodalla promozione inSerie A. Il 1 Luglio del 1979 i brianzoli incontrano il Pescara nello spareggio allo stadio Dall’Ara di Bologna. Ibiancorossigiungono al terzo posto in classifica appaiati dagli abruzzesi a quota 48 punti. L’indimenticatoGiovanni Cappellettiè il patron e la guida tecnica affidata adAlfredo Magni.E’ amaro l’epilogo dei 90 minuti, i “bagai” escono sconfitti (2-0). Quarantatré annidopo il Monza riesce asfatare il tabùe accede per la prima volta nellasua storiaallamassima serie. Silvio BerlusconieAdriano Gallianisono alla testa del club e compiono l’ardua impresa. La società brianzola è acquistata dal gruppo Fininvest nel 2018. Non è un mistero.Adriano Gallianiè un tifoso, sin da bambino, della squadra dellaCorona Ferrea. L’amministratore delegato è nato nellacittà lombardail 30 Luglio del 1944 da unafamigliadellaborghesia brianzola. Ilritratto familiareè caratterizzato dal papà segretario comunale, dalla mamma una piccola imprenditrice e da una sorella bibliotecaria. L’ultimo giorno tra icadettiper poi spiccare il volo:destinazione Paradiso.I ragazzi guidati in panca daGiovanni Stroppasuperano nelladoppia finaleilPisa.Il percorsonella lotta playoffè speditocon 4 vittorie(contro Brescia e Pisa), 10 reti realizzate 6 quelle subite. Giuanda giocatore, come lo chiamano in Brianza,veste i colori biancorossi per 2 stagionitra il1987e il1989collezionando71presenze e segnando5 reti.Unapromozione in Serie B,la coppa Italia (di serie C)e untorneo in Serie Bsono il bottino del ragazzo di Mulazzano. Ibrianzolilasciano alle spalle gli anni bui e tempestosi di serie C1, traversie ed incubi societari, retrocessioni e ripescaggi, spareggi per salire o scendere dalPurgatoriomandati letteralmente alle ortiche. Débâcle sportiva e di gestione, sia in campo che sopra la scrivania, momenti drammatici e dolorosi. La “piazza” rivive lo spirito del vecchio catinoGino Alfonso Sada, quando i tifosi, assiepati ai lembi del campo, spingevano la squadra alle vittorie, quando si poteva udire ancora il rumore dei treni delloscalo ferroviario. E’ larivincitadi una squadra di calcio, di una città e dei suoi valori, i suoitesori, come quelli descritti con fierezza dallo storico monzese Augusto Merati, che dal balcone della sua dimora poteva volgere i suoi occhi sui “Bagaj”. Emanuele Peregowww.emanueleperego.itwww.perego1963.it

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